Rapina portavalori a Bollate: anche un canosino tra i responsabili
Sette arresti della Polizia di Stato
venerdì 25 gennaio 2019
14.58
Nella giornata di ieri e nel corso della notte la Polizia di Stato ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nella provincia di Foggia e di Barletta Andria Trani, emessa dal G.I.P. dr. Carlo Ottone De Marchi su richiesta della Procura della Repubblica di Milano, Dottoressa Isabella Samek Lodovici, nei confronti di sette persone: G.V.D.A. 41 anni Cerignola; R.D. 29 anni Canosa di Puglia; F.M. 43 anni, C.L. 42 anni di Manfredonia; C.V. 41 anni Barletta; F.S. 37 anni San Giovanni Rotondo e A.Q. 43 anni San Giovanni Rotondo, già detenuto presso la casa circondariale di Melfi, ritenute responsabili di una rapina pluriaggravata ai danni di un furgone portavalori consumata il 15 ottobre 2016 a Bollate (MI) in via La Cava. Nel corso della rapina furono prelevati gioielli storici di una prestigiosa firma della moda del valore stimato superiore ai 4 milioni di euro e gioielli di altre case famose. L'attività investigativa è stata condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Milano con la stretta collaborazione della Squadra Mobile della Questura di Foggia e del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica di Milano.Le indagini sono partite dall'analisi dei traffici di cella attraverso cui è stato possibile risalire alle utenze telefoniche utilizzate dai rapinatori, localizzate nei luoghi frequentati dagli stessi. Dal successivo sviluppo dei tabulati telefonici è stato possibile risalire all'identità dei reali utilizzatori cui le utenze sono state poi attribuite. Uno dei rapinatori, nel prelevare i sacchi dallo scorcio creato alla lamiera del portavalori, si era procurato una ferita da cui aveva perso sostanza ematica. È stato così possibile estrapolare un profilo genetico valido che, mesi dopo, comparato con quello prelevato a F.S. nel corso di una perquisizione, ha dato riscontro positivo.