Rating, danno all’Italia per 120 miliardi di euro
Capristo: «La nostra un’indagine scrupolosa. E deve restare a Trani». Le dichiarazioni sulla richiesta di rinvio a giudizio dei vertici di S&P e Fitch
lunedì 12 novembre 2012
13.05
Il danno erariale provocato dalle manipolazioni di mercato cagionate all'Italia dalle agenzie di rating ammonta a 120 miliardi di euro. E' questa la stima fatta dalla Corte dei Conti del Lazio. Carlo Maria Capristo, procuratore capo presso il tribunale di Trani, difende il lavoro svolto dal suo ufficio in quasi 2 anni di indagini. «In una intercettazione telefonica – dice – ci hanno definito come un piccolo paese dell'Oklahoma. A loro rispondo con la massima serenità che la nostra inchiesta è stata condotta con serietà e con scrupolosità, senza speculazioni mediatiche e politiche e con la piena collaborazione di Istituzioni nazionali e mondiali».
«I fatti contestati per noi sono tutti gravissimi per le gravi ricadute che hanno avuto sul sistema economico e finanziario del paese. Assicuriamo il massimo impegno per l'ulteriore prosieguo del procedimento e per l'accertamento delle responsabilità degli imputati dinanzi ai giudici competenti, giudici che questo ufficio ritiene essere quelli di Trani».
«I fatti contestati per noi sono tutti gravissimi per le gravi ricadute che hanno avuto sul sistema economico e finanziario del paese. Assicuriamo il massimo impegno per l'ulteriore prosieguo del procedimento e per l'accertamento delle responsabilità degli imputati dinanzi ai giudici competenti, giudici che questo ufficio ritiene essere quelli di Trani».