Replica dell'Avv.Patruno al Sindaco Ventola
L’accusare gli avversari, che non devono mai essere ritenuti nemici, di gettare discredito... Non avendo altri argomenti per giustificare tutti gli errori
giovedì 24 maggio 2007
12.01
Egr. Sindaco uscente,
capisco le tensioni del momento elettorale e comprendo che lei vuole fare carriera politica a tutti i costi, (nel comizio elettorale del rione di S.Teresa ha detto a chiare lettere che intende stare al governo della città solo per altri 3 anni) e che per tali motivi si sta giocando la partita con tutti i mezzi possibili ed immaginabili, ma almeno chi gli scrive i testi degli interventi dovrebbe mantenere una lucidità consona al ruolo che ancora ricopre.
L'accusare gli avversari, che non devono mai essere ritenuti nemici, di gettare discredito dimenticando che gli unici che sino ad oggi hanno parlato delle famiglie degli altri sono stati il suo assessore Lovino (comportamento deplorato da appartenenti al suo medesimo partito che mi hanno dimostrato solidarietà personale), non avendo altri argomenti per giustificare tutti gli errori dallo stesso commessi, vedasi ad esempio il piano urbano del traffico, lo sbando dell'intero corpo di Polizia Municipale ed in ultimo una fiera che è stata organizzata in tutta fretta, senza pubblicità alcuna, spostandola dalla sede mercatale al campo sportivo, poi risultato inidoneo al punto da costringere a spostare l'inaugurazione di un giorno, è il modo più antico ed antiquato di fare politica e Alleanza Nazionale cui brucia ancora di aver perso un uomo come il sottoscritto che non porta il cervello all'ammasso solo perchè glielo ordina un Presidente provinciale o peggio ancora un presidente cittadino privo della cultura di governo necessaria per normalizzare un partito ed una città piombata nel caos grazie alle tante liste civiche (circostanza che di fatto annienta il voto di coscienza); continuare a negare l'evidenza degli errori, nascondendo la polvere sotto il tappeto, sperando che nessuno si accorga della sporcizia non fa bene ne a lei ne alla nostra città. Spargere parziali verità è come nascondere i reali effetti degli atti che lei e la sua giunta hanno posto in essere con la definizione transattiva con la Bleu srl che di fatto apre la strada alla stessa di poter richiedere nuovamente alla provincia di Bari, nel cui consiglio è presente il dott. Luigi Santangelo suo grande sostenitore a queste votazioni comunali con la Lista Pensionati, con molte più possibilità di ottenere il famoso ampliamento della discarica di rifiuti speciali di cui si parla tanto.
Quello che non comprendo, ma è un mio personale difetto, è come abbia potuto trovarsi in pochi mesi in una situazione economica talmente disastrosa da non poter ancora approvare il bilancio tanto da meritarsi la nomina del Prefetto di un commissario ad acta, fatto politico mai avvenuto nella storia del Comune di Canosa, e cosa ancor più evidente che l'unica possibilità di appianare la sproporzione delle uscite rispetto alle entrate del bilancio comunale, l'ha costretta a sottoscrivere un'altra transazione, la prima non l'ha portata a termine, sempre con società che operano nel campo ambientale in contrada tufarelle.
Personalmente le consiglio un periodo di ferie, il più lungo possibile, che la riconcili su quello che è giusto e sbagliato per la città di Canosa, cercando di ritrovare la serenità che occorre per governare Canosa e non per fare carriera poltica; al sottoscritto la carriera politica non interessa, ma al contrario interessa che a fare finalmente carriera sia la città di Canosa che in questi cinque anni si è rinnovata solo nei marciapiedi, strade, piazze e luci lasciando un'economia di scala in completo abbandono sino a costringere molti nostri giovani a fare le valigie per cercare fortuna al nord o addirittura all'estero come lei stesso ha consigliato in un comizio qualche anno fa.
I canosini si prenderanno i nuovi marciapiedi, le strade, le piazze nuove e le luci che gli spettano perché siamo nel 2007 e non nel 1946 perchè pagano le tasse regolarmente ed hanno diritto di averle, magari un po' più pulite, ma nell'urna elettorale si ricorderanno se lei in questi anni li ha salutati o meno, se era disponibile o sempre impegnato, se ha mantenuto le promesse fatte o no. Questa è la democrazia alla cui scuola purtroppo non tutti sono abituati.
A buon rendere con immutata cordialità.
Avv. Giovanni Patruno