Respirare l’aria del mondo del lavoro

Le esperienze di Sarubbi e Papagna

mercoledì 22 marzo 2017 22.57
Si inizia a respirare una nuova aria nell'I.I.S.S. "Luigi Einaudi" di Canosa di Puglia(BT). Un'aria diversa da quella che abbiamo sempre respirato nel triennio che ci siamo lasciati alle spalle. L'aria del mondo del lavoro. Ad aiutare noi studenti a capire meglio questo mondo, sono venuti in nostro soccorso due grandi imprenditori del panorama italiano e canosino: Pietro Sarubbi e Luciano Pio Papagna. L'argomento per entrambi era univoco: "essere imprenditori di sé stessi" e per far si che questo avvenga c'è solo un mezzo: il lavoro. Lunedì scorso, l'attore Pietro Sarubbi di origini lucane ha parlato della sua vita, prima di iniziare ad essere quello che noi oggi conosciamo, una vita piena di rabbia. Rabbia che dopo si è trasformata in amore per il teatro che lo ha portato ad essere protagonista di film affianco ad attori del calibro di Nicolas Cage e registi come Mel Gibson per la sua interpretazione di Barabba nel film "The Passion". Il dialogo dell'Attore non è stato una sorta di monologo, ma un invito a tutti i ragazzi a porre domande per ricevere spiegazioni. Spiegazioni sul lavoro inteso non come un attività con il solo fine lucrativo, ma inteso come attività determinata da cuore ed intelligenza. E che non bisogna guardare al lavoro come al famigerato posto fisso dell'ormai noto film "Quo Vado" di Checco Zalone ma come a qualcosa di innovativo. Questo consiglio, come ci ha spiegato, è stato preso alla lettera da un suo gruppo di amici, che con un terreno e tanta voglia di fare hanno prodotto un allevamento di lumache, arrivando ad esportarle fino in Francia, dove sono indispensabili, quasi come il pane o la pasta per noi italiani. Oppure un altro gruppo che produce ed esporta kiwi in Nuova Zelanda.

In poche parole, sapersi inventare un lavoro, come ha cercato di farci capire anche l'imprenditore canosino Luciano Pio Papagna. Quest'ultimo, noto a tutti nell'ambito canosino e della provincia BAT, è stato alunno come noi dell'Istituto Tecnico Commerciale "L.Einaudi" e che ai suoi tempi non aveva avuto la possibilità di confrontarsi con gente già impegnata nel mondo del lavoro. Il suo discorso è più incentrato sulla figura dell'imprenditore, inteso come un lavoro per gli altri, non per l'imprenditore stesso. E ci ha spiegato che: "tutto è paragonabile ad una medaglia. Ogni cosa ha il suo rovescio. Nulla è totalmente positivo e nulla è totalmente negativo. E tutto dipende dalla prospettiva con cui guardiamo le cose". In conclusione, ci ha invitato ad una riflessione sul nostro essere, paragonando la vita ad una grande barca, nella quale dobbiamo scegliere se essere zavorra o marinai, perché la società non aspetta, e soprattutto non perdona le scelte sbagliate, per questo dobbiamo essere affamati, dobbiamo essere folli, facendo riferimento a Steve Jobs: """E l'unico modo di fare un gran bel lavoro è amare quello che fate. Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi, come capita per le faccende di cuore, saprete di averlo trovato non appena ce l'avrete davanti. E, come le grandi storie d'amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continuate a cercare finché non lo trovate. Non accontentatevi""". Dobbiamo andare a prenderci quello che vogliamo!.
Nicola Sciannamea IV B ITET
Reportage fotografico a cura di Salvatore Carbone V AA IPAA
Pietro Sarubbi all'IISS "L.Einaudi" Canosa
Prof. Piccolo, Papagna, Tesoro, Sarubbi
Pietro Sarubbi all'IISS "L.Einaudi" Canosa