Riordino Punti di Primo Intervento: "Scelta inopportuna"
Le dichiarazioni di Pino Romano (Art.1-Mdp)
giovedì 12 aprile 2018
22.51
L'ennesima delibera di giunta, la 583 del 10 aprile scorso che mette mano alla rete di emergenza-urgenza territoriale, è l'ultimo atto giuntale di un governo ministrocentrico che sta mettendo in ginocchio il sistema sanitario pugliese. Tempi e priorità politiche sono importanti, se si vuole invertire la percezione negativa che il cittadino-paziente ha quando è costretto a ricorrere al sistema sanitario pugliese. Mi chiedo: era proprio necessario chiamare alla contestazione 39 Comuni pugliesi e scaricare sui pronto soccorso dei DEA di primo e secondo livello tutto il carico di lavoro che viene oggi gestito? Se è vero, come è vero, che il D.M. 70 prevede la riconversione dei Punti di Primo Intervento in Presidi medicalizzati 118, a garanzia della più rapida ed efficace tutela della salute dei cittadini nella situazione di emergenza, è altrettanto ver che il Ministero ha interesse pari allo zero circa la rete di emergenza-urgenza pugliese. Che visione della sanità ha una Regione che, di fronte alla carenza di medici, declassa i PPI? Eppure soluzioni alternative ce ne sarebbero. Ne elenco giusto alcune: creare il Dipartimento regionale del 118 e lavorare sulle economie di scala. Sottolineo Dipartimento e non Agenzia regionale che vorrebbe dire ennesimo carrozzone amministrativo;accelerare sulla definizione e approvazione della rete delle patologie tempo dipendenti; attivare un modello organizzativo che metta in sinergia rete di 118, pronto soccorso e dipartimenti di emergenza-urgenza.
Occorre poi dire le cose come stanno. L'uscita a dicembre del Piano Operativo, che consentirà di sbloccare ed assegnare circa 500 posti letto ospedalieri - atteso che la Puglia è ormai sotto soglia dei parametri del famoso D.M.70 di circa 500 posto letto - non dipende certo dai tagli che si operano sui Punti di Primo Intervento, ma dal buco che creano i 200milioni di spesa farmaceutica. Questo è il vero problema. Allora consiglio sommessamente di mettere da parte tutto il resto e di concentrarsi su questo che rimane il punto più importante. Infine, il Piano Operativo del 2014, riproposto nel 2015 è sostanzialmente quello di oggi, solo modifiche e dettaglio. La sostanza, quindi, non è cambiata e la migliore performance della Puglia sui LEA è il riconoscimento, da parte del tavolo nazionale, dell'algoritmo che ci ha consentito di recuperare 7/10 di punti e non altro.Allora, Presidente Emiliano, concentriamoci sulle vere priorità del sistema e costruiamo risposte serie su quelle. Il resto è solo girare a vuoto attorno al problema.
Pino Romano Consigliere Art..1-Mdp - Presidente Commissione Sanità Regione Puglia
Occorre poi dire le cose come stanno. L'uscita a dicembre del Piano Operativo, che consentirà di sbloccare ed assegnare circa 500 posti letto ospedalieri - atteso che la Puglia è ormai sotto soglia dei parametri del famoso D.M.70 di circa 500 posto letto - non dipende certo dai tagli che si operano sui Punti di Primo Intervento, ma dal buco che creano i 200milioni di spesa farmaceutica. Questo è il vero problema. Allora consiglio sommessamente di mettere da parte tutto il resto e di concentrarsi su questo che rimane il punto più importante. Infine, il Piano Operativo del 2014, riproposto nel 2015 è sostanzialmente quello di oggi, solo modifiche e dettaglio. La sostanza, quindi, non è cambiata e la migliore performance della Puglia sui LEA è il riconoscimento, da parte del tavolo nazionale, dell'algoritmo che ci ha consentito di recuperare 7/10 di punti e non altro.Allora, Presidente Emiliano, concentriamoci sulle vere priorità del sistema e costruiamo risposte serie su quelle. Il resto è solo girare a vuoto attorno al problema.
Pino Romano Consigliere Art..1-Mdp - Presidente Commissione Sanità Regione Puglia