Riordino sanità: L'assessorato non dialoga
Le dichiarazioni del consigliere Marmo
mercoledì 28 settembre 2016
22.50
Giornata di audizioni quella della III commissione oggi sul disegno di legge che introduce una nuova disciplina in materia di autorizzazione alla realizzazione, esercizio, accreditamento istituzionale e accordi contrattuali delle strutture sanitarie e socio sanitarie pubbliche e private, in sostituzione della L.R. n. 8/2004 e successive modifiche e integrazioni. Il provvedimento punta in particolare a razionalizzare la legislazione vigente, a rendere più efficiente il sistema delle verifiche e dei controlli ai fini del rilascio e mantenimento dell'autorizzazione all'esercizio e dell'accreditamento istituzionale, oltre che ad adeguare le sanzioni a criteri di proporzionalità, rigorosità ed efficienza. Sono stati auditi i rappresentanti di CISL, CGIL, UGL, Ordini dei medici, Anaao Puglia, Lega cooperative, Assoap, Gess e Andi Puglia. Tutti hanno espresso, sia pure con qualche distinguo, formalizzato con osservazioni che sono state acquisite agli atti della commissione, apprezzamento per l'iniziativa legislativa che renderà la normativa regionale più snella e di agevole applicazione. Il presidente della III commissione Pino Romano ha concordato con i commissari il restante calendario dei lavori: entro il 10 ottobre prossimo dovranno essere presentati gli emendamenti: il 12 ottobre successivo inizierà l'esame del disegno di legge con gli stessi emendamenti.
"La partecipazione, per Emiliano, è una clava da agitare per le piazze, ma continua a non esistere nel suo modus operandi. E questo non lo diciamo noi, ma i sindacati, le associazioni, gli ordini professionali e le cooperative che anche oggi, in Commissione Sanità, hanno ribadito di essere state escluse dal procedimento di redazione della legge per l'accreditamento delle strutture socio-sanitarie. Il copione non cambia, da questo disegno di legge al Piano di Riordino". Così il consigliere regionale di Forza Italia, Nino Marmo, a margine delle audizioni in III Commissione consiliare sul nuovo testo normativo in materia di autorizzazione alla realizzazione e all'esercizio, all'accreditamento istituzionale e accordi contrattuali delle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private. "I rappresentanti ascoltati oggi – prosegue Marmo - hanno confermato di non aver avuto alcun dialogo con l'assessorato alla Sanità, di non essere stati né coinvolti nelle scelte né convocati per un confronto su un tema così importante. Il governo regionale si è dato latitante e ha ritenuto di sfornare il testo, ripercorrendo lo stesso percorso del piano di riordino ospedaliero. Con i risultati, ahinoi, che conosciamo: bocciature piovute da tutte le parti, tranne che -forse e non prima di un cartellino rosso già esibito in prima battuta- dal ministero, con un documento che si è limitato a ratificarne le direttive. Ovvero i tagli. Peraltro, approvare una legge sugli accreditamenti senza redigerne contestualmente il regolamento attuativo può risultare assolutamente inefficace. Così, anche stavolta - conclude Marmo - la Commissione è stata costretta a supplire il governo Emiliano e a colmare le lacune del suo operato"
"La partecipazione, per Emiliano, è una clava da agitare per le piazze, ma continua a non esistere nel suo modus operandi. E questo non lo diciamo noi, ma i sindacati, le associazioni, gli ordini professionali e le cooperative che anche oggi, in Commissione Sanità, hanno ribadito di essere state escluse dal procedimento di redazione della legge per l'accreditamento delle strutture socio-sanitarie. Il copione non cambia, da questo disegno di legge al Piano di Riordino". Così il consigliere regionale di Forza Italia, Nino Marmo, a margine delle audizioni in III Commissione consiliare sul nuovo testo normativo in materia di autorizzazione alla realizzazione e all'esercizio, all'accreditamento istituzionale e accordi contrattuali delle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private. "I rappresentanti ascoltati oggi – prosegue Marmo - hanno confermato di non aver avuto alcun dialogo con l'assessorato alla Sanità, di non essere stati né coinvolti nelle scelte né convocati per un confronto su un tema così importante. Il governo regionale si è dato latitante e ha ritenuto di sfornare il testo, ripercorrendo lo stesso percorso del piano di riordino ospedaliero. Con i risultati, ahinoi, che conosciamo: bocciature piovute da tutte le parti, tranne che -forse e non prima di un cartellino rosso già esibito in prima battuta- dal ministero, con un documento che si è limitato a ratificarne le direttive. Ovvero i tagli. Peraltro, approvare una legge sugli accreditamenti senza redigerne contestualmente il regolamento attuativo può risultare assolutamente inefficace. Così, anche stavolta - conclude Marmo - la Commissione è stata costretta a supplire il governo Emiliano e a colmare le lacune del suo operato"