Ripartono tutti tranne i Tribunali

Flash mob degli avvocati a Trani

sabato 30 maggio 2020 14.55
Contribuire all'adozione di interventi urgenti e concreti che consentano alla giustizia di ripartire davvero. Partecipare ai processi decisionali che determinano, modificano, incidono sulla loro attività e di contribuire alla programmazione di un sistema di gestione dell'attività giudiziaria che ne assicuri lo svolgimento ordinato e regolare anche in caso di recrudescenza dell'epidemia. Sono queste alcune delle richieste degli avvocati che ieri mattina, a Trani in Piazza Duomo, hanno partecipato al flash mob indetto a livello nazionale per chiedere la ripresa effettiva delle attività e delle udienze in Tribunale dopo il lockdown. Nel rispetto delle distanze sociali, gli avvocati in fila indiana hanno depositato i loro codici davanti all'ingresso di Palazzo Torres sede degli uffici giudiziari. L'iniziativa è partita da un gruppo di avvocati che hanno aperto una pagina Facebook dal nome "La Giustizia sospesa" dove spiegano le loro ragioni e danno appuntamento davanti a tutti i tribunali d'Italia per consegnare i loro codici. «Non è possibile andare avanti con una Giustizia a mezzo servizio» - scrive Il Comitato Spontaneo del Foro di Trani "La Giustizia Sospesa «Tutte le attività riaprono ma i tribunali restano indietro. Gli accessi sono limitati, i tempi degli adempimenti in cancelleria e delle udienze si allungano. Una buona parte dei procedimenti fissati nel periodo di sospensione sono stati rinviati in autunno. I protocolli per le udienze a trattazione scritta o per quelle da remoto sono diversi. Agli avvocati è stato impedito di svolgere la professione ed ai cittadini di tutelare i loro diritti nel periodo del lockdown e la ripresa è ancora un miraggio».