San Valentino: la festa degli innamorati
Le considerazioni di Nunzio Di Giulio
giovedì 13 febbraio 2020
22.54
Il 14 febbraio si celebra la Festa San Valentino in onore del santo martire cristiano Valentino da Terni. I biografi ricordano che San Valentino, Vescovo e Martire, nacque a Terni alla fine del II secolo. Giovane diacono, la sua fama si diffuse in tutta l'Umbria e nel 203, su richiesta dei suoi concittadini, fu consacrato Vescovo da San Feliciano che ne aveva ricevuto il benestare dal Papa San Vittore. L' apostolato di San Valentino si esplicava soprattutto attraverso la guarigione ottenuta per mezzo della fede. Il nome stesso del santo starebbe a indicare: Valentino deriverebbe dal latino "valere" cioè "star bene in salute" e proprio una di queste guarigioni fu causa del suo martirio. Tantissimi sono gli episodi che si raccontano sull'origine della tradizione che vede San Valentino protettore degli innamorati, in particolare quello di un incontro fatto in un giardino mentre due fidanzati stavano litigando. Il Vescovo li calmò, li rese ragionevoli e regalò loro una rosa chiedendo ad entrambi di stringere il gambo del fiore senza pungersi. I due si riappacificarono ma non solo, si fecero unire in matrimonio da Valentino. La notizia divenne di dominio pubblico e tutte le coppie in difficoltà cominciarono a rivolgersi a lui. Furono però così tante che egli decise allora di riceverle il 14 di ogni mese.
Il 14 febbraio divenne così la data della ricorrenza di San Valentino, Patrono di Terni e protettore di tutti gli innamorati perché in quel giorno venne decapitato. In seguito nacque l'usanza di scambiarsi bigliettini affettuosi i "valentini", dagli scritti non firmati a quelli d'amore di Carlo Duca d'Orleans nel XV secolo mentre era prigioniero nella torre di Londra e poi a tutti quelli densi di vigore poetico, di spessore narrativo, carichi di senso emotivo che girano in queste ore sui social come quello dal titolo "Leggerezza nei sogni d'amore":della Professoressa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell'Ospedale San Raffaele Resnati di Milano, """Personalmente tendo a considerare la festa di San Valentino, una festa pericolosa quando la ragione istitutiva della stessa viene tradita da uno dei partner della coppia che «non sa ascoltare il sussurro degli stati nascenti». Questa idea la sento forte in me – ha dichiarato Nunzio Di Giulio Ispettore Superiore della Polizia di Stato in quiescenza, Commendatore dell'Ordine Pontificio di San Silvestro Papa - e perciò voglio dedicare quanto segue a tutte le fragili e tristi coppie in cui uno dei due che la formano tende a colpire l'altro tradendone la entusiasmante fiducia.
"Cammina con passo leggero, perché è sui miei sogni che cammini". Questo splendido verso, di William B.Yeats, tratto da "Il vento tra i roseti", lo dedico agli innamorati impazienti, che bruciano il tempo e devastano nidi segreti di felicità, assecondando impulsività distruttive, perché non sanno aspettare.
Lo dedico agli innamorati narcisi e impenitenti, che accesi dal gioco d'amore e dalla vertigine dei sensi, seducono e abbandonano, accendendo ogni volta sogni di luce da bruciare al tramonto del giorno, come foglie morte da buttare.
Lo dedico agli innamorati pesanti, che tediano il cuore con controlli e sfiducia e gelosie, e lentamente asfissiano l'amore.
Lo dedico agli innamorati traditori, perché insipienti uccidono i sogni dell'altro e suo futuro, creando ferite profonde che non sanno più riparare.
Lo dedico agli innamorati solitari, che hanno paura a sognare da soli.
Lo dedico agli innamorati adolescenti, travolti dall'urgenza del corpo, che non danno tempo ai sogni di lievitare e sbocciare. Che vivono la ripetitività ossessiva della seduzione come fuga da ogni piccola morte. Accesi dal tempo concitato delle cose, e dalla vertigine muta che li ammalia, non hanno nemmeno avuto l'opportunità e modo di sapere che il tempo del cuore è lento e dilatato rispetto al passo accelerato dei sensi. E quando il furore è d'impulso assecondato, il tempo del cuore così coartato finisce in un ritmo sincopato che nel nulla scompare. E si accascia, quando il ritmo veloce della seduzione ha bruciato il mistero con l'ultima nota.
Lo dedico agli innamorati scontenti, che si amano con intensità diversa per segrete ragioni del cuore, e si distruggono in rimpianti o accuse o lamenti. Amari, non sanno aspettare che l'altro intuisca e assapori quell'unico sogno che li porterebbe a volare.
Lo dedico agli innamorati zucconi, analfabeti d'amore, che credono che i sogni dell'altro siano una malattia da curare.
Lo dedico agli innamorati disattenti, che non sanno ascoltare il sussurro degli stati nascenti.
Lo dedico agli innamorati dopati di droghe, che non credono più alla bellezza dell'amore, e si bruciano il cervello e i sogni in paradisi d'illusioni, dove l'emozione della gioia muore.
Lo dedico agli innamorati violenti, capaci di amare solo in modi strafottenti.
Lo dedico agli innamorati delusi e intristiti, che non credono più ai sogni che fanno volare.
A tutti gli innamorati incapaci di amare, dedico questi lievi versi di William B Yeats, e suggerisco ogni giorno una pausa di poesia, che li ispiri a lasciar sbocciare leggeri i sogni che l'altro ha nel cuore.
"Io ho ricamato i vestiti del cielo/
Avviluppando con la luce d'oro e d'argento/
Il blu e l'opaco e l'oscuro tessuto/
Della notte e il chiarore e il mezzo chiarore./
Avrei voluto stendere il vestito sotto i tuoi piedi:/
Ma, essendo povero, ho solo i miei sogni:/
Cammina con passo leggero,/
Perchè è sui miei sogni che cammini…".
Le emozioni di una poesia come questa proposta per l'occasione da Nunzio Di Giulio scrittore per hobby che da par suo conclude il suo intervento con una delle sue per la festa degli innamorati :
Mal D'amore
Suvvia maledetto mal d'amore,
di star quieto un po' consentimi.
Domani, a divorarmi riprenderai.
Si, domani ti vedrò,
E sarà una serata bellissima.
Il 14 febbraio divenne così la data della ricorrenza di San Valentino, Patrono di Terni e protettore di tutti gli innamorati perché in quel giorno venne decapitato. In seguito nacque l'usanza di scambiarsi bigliettini affettuosi i "valentini", dagli scritti non firmati a quelli d'amore di Carlo Duca d'Orleans nel XV secolo mentre era prigioniero nella torre di Londra e poi a tutti quelli densi di vigore poetico, di spessore narrativo, carichi di senso emotivo che girano in queste ore sui social come quello dal titolo "Leggerezza nei sogni d'amore":della Professoressa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell'Ospedale San Raffaele Resnati di Milano, """Personalmente tendo a considerare la festa di San Valentino, una festa pericolosa quando la ragione istitutiva della stessa viene tradita da uno dei partner della coppia che «non sa ascoltare il sussurro degli stati nascenti». Questa idea la sento forte in me – ha dichiarato Nunzio Di Giulio Ispettore Superiore della Polizia di Stato in quiescenza, Commendatore dell'Ordine Pontificio di San Silvestro Papa - e perciò voglio dedicare quanto segue a tutte le fragili e tristi coppie in cui uno dei due che la formano tende a colpire l'altro tradendone la entusiasmante fiducia.
"Cammina con passo leggero, perché è sui miei sogni che cammini". Questo splendido verso, di William B.Yeats, tratto da "Il vento tra i roseti", lo dedico agli innamorati impazienti, che bruciano il tempo e devastano nidi segreti di felicità, assecondando impulsività distruttive, perché non sanno aspettare.
Lo dedico agli innamorati narcisi e impenitenti, che accesi dal gioco d'amore e dalla vertigine dei sensi, seducono e abbandonano, accendendo ogni volta sogni di luce da bruciare al tramonto del giorno, come foglie morte da buttare.
Lo dedico agli innamorati pesanti, che tediano il cuore con controlli e sfiducia e gelosie, e lentamente asfissiano l'amore.
Lo dedico agli innamorati traditori, perché insipienti uccidono i sogni dell'altro e suo futuro, creando ferite profonde che non sanno più riparare.
Lo dedico agli innamorati solitari, che hanno paura a sognare da soli.
Lo dedico agli innamorati adolescenti, travolti dall'urgenza del corpo, che non danno tempo ai sogni di lievitare e sbocciare. Che vivono la ripetitività ossessiva della seduzione come fuga da ogni piccola morte. Accesi dal tempo concitato delle cose, e dalla vertigine muta che li ammalia, non hanno nemmeno avuto l'opportunità e modo di sapere che il tempo del cuore è lento e dilatato rispetto al passo accelerato dei sensi. E quando il furore è d'impulso assecondato, il tempo del cuore così coartato finisce in un ritmo sincopato che nel nulla scompare. E si accascia, quando il ritmo veloce della seduzione ha bruciato il mistero con l'ultima nota.
Lo dedico agli innamorati scontenti, che si amano con intensità diversa per segrete ragioni del cuore, e si distruggono in rimpianti o accuse o lamenti. Amari, non sanno aspettare che l'altro intuisca e assapori quell'unico sogno che li porterebbe a volare.
Lo dedico agli innamorati zucconi, analfabeti d'amore, che credono che i sogni dell'altro siano una malattia da curare.
Lo dedico agli innamorati disattenti, che non sanno ascoltare il sussurro degli stati nascenti.
Lo dedico agli innamorati dopati di droghe, che non credono più alla bellezza dell'amore, e si bruciano il cervello e i sogni in paradisi d'illusioni, dove l'emozione della gioia muore.
Lo dedico agli innamorati violenti, capaci di amare solo in modi strafottenti.
Lo dedico agli innamorati delusi e intristiti, che non credono più ai sogni che fanno volare.
A tutti gli innamorati incapaci di amare, dedico questi lievi versi di William B Yeats, e suggerisco ogni giorno una pausa di poesia, che li ispiri a lasciar sbocciare leggeri i sogni che l'altro ha nel cuore.
"Io ho ricamato i vestiti del cielo/
Avviluppando con la luce d'oro e d'argento/
Il blu e l'opaco e l'oscuro tessuto/
Della notte e il chiarore e il mezzo chiarore./
Avrei voluto stendere il vestito sotto i tuoi piedi:/
Ma, essendo povero, ho solo i miei sogni:/
Cammina con passo leggero,/
Perchè è sui miei sogni che cammini…".
Le emozioni di una poesia come questa proposta per l'occasione da Nunzio Di Giulio scrittore per hobby che da par suo conclude il suo intervento con una delle sue per la festa degli innamorati :
Mal D'amore
Suvvia maledetto mal d'amore,
di star quieto un po' consentimi.
Domani, a divorarmi riprenderai.
Si, domani ti vedrò,
E sarà una serata bellissima.