Sanità? La Puglia bocciata al terzultimo posto in Italia
Prima solo rispetto a Calabria e Campania, un gradino più in alto dello scorso anno
lunedì 20 gennaio 2014
14.35
Il ministero delle politiche per la salute ha individuato per far fronte alla valutazione, per rielaborare il quadro della Sanità in Italia, ventuno parametri, con riferimento al 2012. Tra questi assistenza ai malati cronici, anziani e disabili, screening oncologici, copertura delle vaccinazioni, tasso di ospedalizzazione, diffusione degli esami specialistici, prevenzione degli incidenti sul lavoro, rapidità degli interventi di emergenza delle ambulanze, disponibilità di posti letto nelle residenze per anziani e percentuali di ricorso al parto cesareo, che hanno visto la Puglia collocarsi al terzultimo posto prima di Calabria e Campania, solo un gradino più in alto rispetto allo scorso anno quando invece la regione si stabilì al penultimo posto in graduatoria. L'assessore regionale alle politiche della salute, Elena Gentile, ha commentato lo studio sostenendo "Sono stati tre anni terribili, questi ultimi, per il sistema sanitario regionale. Non torno sulle cause e sulle responsabilità. Voglio invece, invitare a cogliere i segnali inequivocabili dell'inversione di tendenza rispetto al passato. Questi i fatti: I dati diffusi dal Ministero della Salute riguardano i punteggi ottenuti dalle Regioni negli anni 2011-2012 rispetto alla griglia Lea (livelli essenziali di assistenza), costruita attraverso indicatori che misurano quantitativamente le prestazioni sanitarie".
Secondo l'assessore Gentile infatti, avrebbe poco senso in questo caso, redigere una classifica tra regioni, in quanto i contesti che producono i risultati sono estremamente diversi tra loro, in termini di risorse disponibili e di percorsi realizzati negli anni. "La sanità, la buona sanità – ha proseguito l'assessore - si basa su un numero di operatori adeguato e la Puglia sconta ancora i vincoli posti dal piano di rientro. A noi interessa guardare i progressi che la Sanità pugliese sta compiendo, che sono misurabili e riconosciuti dalla stesso ministero. Guardando il tasso di ospedalizzazione, la Puglia è passata da 213 per 1000 abitanti nel 2010 a 176 nel 2012, una riduzione di 37 punti in soli due anni: questo risultato straordinario ci avrebbe portato a raggiungere la soglia indicata dal ministero pari a 180, se proprio nel 2012 (a metà anno) non fosse stata portata a 170. Abbiamo ridotto di 72mila i ricoveri inappropriati. La mobilità passiva extraregionale è scesa del 7% tra 2012 e 2011. Aver raggiunto questi obiettivi è l'effetto degli interventi di riordino sulla rete ospedaliera e dello sforzo che gli operatori stanno compiendo. I primi dati del 2013 sembrano confermare questi andamenti».
Ignazio Zullo, presidente del gruppo Pdl-Forza Italia alla regione Puglia, attacca Vendola, sottolineando come sia triste trovarsi agli ultimi posti nonostante il governo Vendola "Prelevi dalle tasche dei cittadini con surplus di tassazione Irpef, Irap e col pagamento di 1 euro per ogni ricetta. Vendola, l'assessore Gentile e i partiti di maggioranza, con in testa il Pd abbandonino l'autoreferenzialità. Resta il rammarico di non essere mai stati ascoltati nelle nostre proposizioni e nelle nostre critiche, a volte aspre e severe, ma sempre e comunque funzionali a rimettere in sesto un sistema la cui deflagrazione è sotto gli occhi di tutti». Il consigliere regionale Udc, Peppino Longo, parla invece delle valutazioni relative all'operato dei direttori generali delle Asl dicendo " Quello che doveva essere il fiore all'occhiello del governo regionale di centrosinistra sta diventando la vera grande croce, ma di tutti i cittadini. Alle croniche carenze, ai tanti disagi, alle lunghe liste di attesa, ai servizi territoriali che stentano a decollare, ai nuovi ospedali in eterna costruzione, ecco che si aggiungono nuovi "colpevoli" dello sfascio: il report sui direttori generali parla di manager che stanno fallendo nella loro missione. Tanti colpevoli – continua Longo - ma nessuna "pena" per chi ha permesso che tutto questo accadesse: in nove anni qualcuno avrebbe dovuto pur controllare, eppure si è lasciato perdere, si è fatta decantare una situazione che è diventata insostenibile. I pugliesi aspettano ancora quella sanità migliore tanto sbandierata, forse è arrivato il momento di accontentarli» .