Saverio Di Nunno: “La scuola Mazzini mai nessuno ha pensato di chiuderla”
Replica all’articolo pubblicato il 23 novembre dalla Gazzetta del Mezzogiorno. Semplicemente assicurarsi che il maestoso edificio non venga sottoutilizzato
giovedì 24 novembre 2011
17.42
"Si può strumentalizzare un'idea, utilizzare una proposta che i cittadini di quartiere lanciano con lo scopo di valorizzare un importante manufatto della città di Canosa, pur di comparire sul giornale? Evidentemente per il consigliere comunale Gianni Quinto, si può". Sono queste le parole di Saverio Di Nunno, vicepresidente del Consiglio comunale di Canosa, che replica all'articolo pubblicato il 23 novembre dalla Gazzetta del Mezzogiorno, dal titolo "Mazzini, quale futuro".
"L'iniziativa del Comitato di quartiere "don Peppino Pinnelli" (di cui non posseggo alcuna tessera, ma che seguo nelle tante iniziative in quanto Consigliere comunale che vive in quella zona) - ha detto il vicepresidente del Consiglio comunale -, è semplicemente quella di assicurarsi che il maestoso edificio che ospita la scuola "Giuseppe Mazzini" non venga sottoutilizzato, per evitare il possibile degrado del rione e per far fronte al costo dell'esercizio, troppo alto rispetto alle poche aule che, progressivamente, sta ospitando. In qualità di Consigliere comunale, nel mio attento e continuo ascolto delle necessità dei cittadini, ho appreso che l'unica preoccupazione del comitato sia stata quella, appunto, che l'istituto fosse sempre pieno di vita. Di un maggior numero di scolaresche, provenienti, all'abbisogna, anche da altre scuole di ogni ordine e grado; oppure – ed è questa l'idea criticata da Quinto- il comitato ha proposto di raggruppare gli uffici comunali nell'antico manufatto. Ma solo nel caso in cui, in futuro, il numero delle aule utilizzate continuasse a diminuire.
Il comitato, dunque, non ha mai pensato di chiudere agli alunni la scuola Mazzini. Il consigliere Quinto deve ben comprendere che il comitato non ha natura politica ma è espressione del volere e delle preoccupazioni di chi vive in quelle strade, in quei vicoli, dove insiste il comitato stesso; per discutere di tale iniziativa il comitato ha incontrato la vicaria della scuola, Maddalena Giaschi, esprimendo le proprie preoccupazioni sul futuro dell'istituto.
Quinto sta strumentalizzando la proposta del comitato mettendo discordia tra i cittadini, che invece possono realizzare tutte le petizioni che vogliono, perché è previsto dal regolamento comunale, senza per questo chiedere il permesso al consigliere comunale o al sindaco. Quindi, di "nessuna brutta figura" il consigliere Quinto può parlare; anzi, la brutta figura l'ha fatta solo lui, dato che ha parlato senza documentarsi adeguatamente. E per quanto riguarda il sindaco, tengo a sottolineare che non è che "ha potere assoluto" sui consiglieri ma io stesso sono sempre in completo accordo con il primo cittadino, perché lavora bene e credo, personalmente, che sia il miglior sindaco che la città di Canosa abbia mai avuto".
Ufficio stampa
Francesca Lombardi
"L'iniziativa del Comitato di quartiere "don Peppino Pinnelli" (di cui non posseggo alcuna tessera, ma che seguo nelle tante iniziative in quanto Consigliere comunale che vive in quella zona) - ha detto il vicepresidente del Consiglio comunale -, è semplicemente quella di assicurarsi che il maestoso edificio che ospita la scuola "Giuseppe Mazzini" non venga sottoutilizzato, per evitare il possibile degrado del rione e per far fronte al costo dell'esercizio, troppo alto rispetto alle poche aule che, progressivamente, sta ospitando. In qualità di Consigliere comunale, nel mio attento e continuo ascolto delle necessità dei cittadini, ho appreso che l'unica preoccupazione del comitato sia stata quella, appunto, che l'istituto fosse sempre pieno di vita. Di un maggior numero di scolaresche, provenienti, all'abbisogna, anche da altre scuole di ogni ordine e grado; oppure – ed è questa l'idea criticata da Quinto- il comitato ha proposto di raggruppare gli uffici comunali nell'antico manufatto. Ma solo nel caso in cui, in futuro, il numero delle aule utilizzate continuasse a diminuire.
Il comitato, dunque, non ha mai pensato di chiudere agli alunni la scuola Mazzini. Il consigliere Quinto deve ben comprendere che il comitato non ha natura politica ma è espressione del volere e delle preoccupazioni di chi vive in quelle strade, in quei vicoli, dove insiste il comitato stesso; per discutere di tale iniziativa il comitato ha incontrato la vicaria della scuola, Maddalena Giaschi, esprimendo le proprie preoccupazioni sul futuro dell'istituto.
Quinto sta strumentalizzando la proposta del comitato mettendo discordia tra i cittadini, che invece possono realizzare tutte le petizioni che vogliono, perché è previsto dal regolamento comunale, senza per questo chiedere il permesso al consigliere comunale o al sindaco. Quindi, di "nessuna brutta figura" il consigliere Quinto può parlare; anzi, la brutta figura l'ha fatta solo lui, dato che ha parlato senza documentarsi adeguatamente. E per quanto riguarda il sindaco, tengo a sottolineare che non è che "ha potere assoluto" sui consiglieri ma io stesso sono sempre in completo accordo con il primo cittadino, perché lavora bene e credo, personalmente, che sia il miglior sindaco che la città di Canosa abbia mai avuto".
Ufficio stampa
Francesca Lombardi