Scoppia la guerra del grano
Coldiretti: "Mobilitazione a sostegno della coltura più diffusa in Italia"
giovedì 8 giugno 2017
23.51
Alla vigilia dall'inizio ufficiale in tutte le campagne pugliesi della mietitura del grano, scoppia la guerra del grano con gli agricoltori pugliesi che sono costretti a lasciare i campi con i trattori per stringere d'assedio il porto di Bari, dove domani una nave proveniente da Vancouver inizierà a scaricare grano canadese per fare pasta italiana. Il 'mostro' lungo 256 metri porta 50mila tonnellate di grano che saranno sottoposte, tra altro, ai controlli delle forze dell'ordine. Un oltraggio per i produttori pugliesi che non riescono a vendere al giusto prezzo il proprio grano sotto l'attacco delle speculazioni che hanno praticamente dimezzato le quotazioni su valori più bassi di 30 anni fa con la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro e il rischio desertificazione per quasi 2 milioni di ettari, il 15% della superfice agricola nazionale. L'appuntamento della Coldiretti per la mobilitazione a sostegno della coltura più diffusa in Italia è fissato per venerdì 9 giugno 2017, dalle ore 9,00, in Puglia a Bari all'uscita del porto 'Varco della Vittoria' dove all'uscita del porto partiranno anche le staffette organizzate da Coldiretti per verificare dove il grano canadese sarà consegnato. Gli agricoltori saranno sostenuti dalle 15 Associazioni dei consumatori dell'Istituto Puglia per il Consumo Adusbef, Adoc, Acu, Adiconsum, Casa del Consumatore, Cittadinanza Attiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori. Dai grani più antichi recuperati dagli agricoltori, ora a rischio di estinzione, a pasta e pane fatti con il vero grano 'made in Italy', sarà presentato a Istituzioni e cittadini il Dossier Coldiretti su "La #guerradelgrano" con i costi delle speculazioni per gli agricoltori e i consumatori e le proposte concrete per salvare la coltivazione ed i rischi che corre l'Italia sul piano ambientale, economico e occupazionale.