Semplificazione in materia di lavoro in agricoltura
Coldiretti si è battuta per anni a tutti i livelli
sabato 25 aprile 2020
20.28
Stretta sulla semplificazione in materia di lavoro in agricoltura con l'approvazione definitiva del Decreto Cura Italia che con una norma ad hoc sburocratizza le procedure, riconoscendo validità annuale alla visita medica, permettendo al lavoratore risultato idoneo di prestare la propria attività anche presso diverse imprese agricole nel corso dell'anno per lavorazioni che presentano i medesimi rischi, senza la necessità di ulteriori accertamenti medici. "Coldiretti si è battuta per anni a tutti i livelli, con un incessante pressing del Responsabile Lavoro Romano Magrini ai tavoli ministeriali e nella interlocuzione con i sindacati dei lavoratori. E' un grande passo avanti lungo il percorso di semplificazione e sussidiarietà necessarie a recuperare lo spread di competitività delle imprese agricole pugliesi in Europa, considerato che l'attività legislativa rimanda spesso a provvedimenti amministrativi che alimentano una tecnocrazia insopportabile. La nostra Puglia agricola conta il 22% delle giornate di lavoro in agricoltura sul totale nazionale con 100mila operai agricoli, un mercato del lavoro di grande valenza da tutelare e semplificare", commenta con soddisfazione Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. "Lo snellimento delle procedure con la semplificazione, il dialogo tra le amministrazioni e l'informatizzazione è insieme alla trasparenza dell'informazione ai consumatori – insiste il presidente Muraglia - il miglior investimento che può fare il Paese per sostenere la crescita".
In una situazione di emergenza nazionale serve una radicale semplificazione anche del voucher "agricolo" – insiste Coldiretti Puglia - che possa consentire da parte di cassaintegrati, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università attività economiche ed aziende sono chiuse e molti lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta nelle campagne. "Chi si oppone ai voucher per il lavoro agricoltura si assume la responsabilità di situazioni di tensione sociale generata da una parte dalla mancanza di lavoro e di fonti di reddito per sé e per la propria famiglia e dall'altra dal rischio di carenza di prodotti alimentari in negozi e supermercati. In questo momento la Puglia e l'Italia non hanno bisogno di posizioni ideologiche, ma di scelte pragmatiche per il bene del Paese, come quelle che riguardano l'agricoltura e la produzione alimentare", conclude il presidente Muraglia.
In gioco c'è una filiera allargata che garantisce l'approvvigionamento alimentare in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica, che che rischia di mancare se non verranno assunti provvedimenti straordinari per assicurare la presenza di manodopera nelle campagne. Una esigenza che si è fatta drammatica con il calendario delle raccolte – conclude la Coldiretti - che si intensifica con l'avanzare della primavera, dopo fragole, asparagi, carciofi, ortaggi in serra, ci saranno le grandi raccolte di ciliegie, albicocche, pesche e percoche fino all'uva da tavola, con la scalarità delle diverse varietà fino a settembre.
In una situazione di emergenza nazionale serve una radicale semplificazione anche del voucher "agricolo" – insiste Coldiretti Puglia - che possa consentire da parte di cassaintegrati, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università attività economiche ed aziende sono chiuse e molti lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta nelle campagne. "Chi si oppone ai voucher per il lavoro agricoltura si assume la responsabilità di situazioni di tensione sociale generata da una parte dalla mancanza di lavoro e di fonti di reddito per sé e per la propria famiglia e dall'altra dal rischio di carenza di prodotti alimentari in negozi e supermercati. In questo momento la Puglia e l'Italia non hanno bisogno di posizioni ideologiche, ma di scelte pragmatiche per il bene del Paese, come quelle che riguardano l'agricoltura e la produzione alimentare", conclude il presidente Muraglia.
In gioco c'è una filiera allargata che garantisce l'approvvigionamento alimentare in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica, che che rischia di mancare se non verranno assunti provvedimenti straordinari per assicurare la presenza di manodopera nelle campagne. Una esigenza che si è fatta drammatica con il calendario delle raccolte – conclude la Coldiretti - che si intensifica con l'avanzare della primavera, dopo fragole, asparagi, carciofi, ortaggi in serra, ci saranno le grandi raccolte di ciliegie, albicocche, pesche e percoche fino all'uva da tavola, con la scalarità delle diverse varietà fino a settembre.