Senso di appartenenza, risorsa fondamentale per la democrazia, occorre preservare il passato
L'intervento del sindaco di Canosa, Vito Malcangio alle celebrazioni per la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate
sabato 4 novembre 2023
16.38
Nella ricorrenza del 4 novembre, stamani a Canosa di Puglia si sono svolte le celebrazioni per la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate che ha visto la partecipazione delle autorità cittadine, militari e religiose, dei rappresentanti delle associazioni d'arma, delle associazioni di volontariato e protezione civile e delle scolaresche. Dopo il raduno davanti a Palazzo di Città, il corteo costituitosi ha deposto corone di alloro al Cippo delle Vittime del Bombardamento del 1943 in Via Salita ai Mulini, sulle lapidi dei Caduti in Guerra, in Corso Gramsci e Corso Garibaldi, e sul Monumento ai Caduti nei giardini della Villa Comunale. Sono stati vissuti momenti di sentito raccoglimento, accompagnati dalle musiche della Banda G.Verdi di Canosa diretta dal M° Pino Lentini, nel ricordo di tutti coloro che si sono sacrificati nell'assolvimento del loro dovere di soldati e di cittadini al servizio della Patria e della comunità.
«Oggi, 4 novembre, - ha dichiarato il sindaco di Canosa di Puglia Vito Malcangio nel corso della cerimonia - ricordiamo l'Armistizio di Villa Giusti che mise fine alla Prima Guerra Mondiale permettendo all'Italia di concludere il processo di unificazione nazionale con la presa del controllo dei territori di Trieste e Trento. Mantenere vivo il ricordo di quei avvenimenti e la memoria dei soldati caduti in guerra è un nostro dovere etico, civile e morale. Il senso di appartenenza nazionale risulta essere una risorsa fondamentale per il nostro Paese, per la nostra democrazia: la storia è lì a testimoniarlo con un avvenimento storico che oggi noi tutti siamo chiamati a rammentare, il treno che da Aquileia portò il feretro del Milite Ignoto a Roma per la tumulazione all'Altare della Patria. Il 900' ha visto coinvolto il nostro Paese in due guerre mondiali, elemento che ha fornito a noi tutti la consapevolezza che ogni guerra è un massacro da non ripetere più. L'Italia ripudia la guerra e la nostra Costituzione all'art.11 ce lo ricorda condannandola in qualità di strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Tuttavia, la pace non è ancora riuscita nell'intento di sconfiggere il richiamo della guerra nel mondo: basti pensare a quella ancora in corso fra Russia e Ucraina o a ciò che sta succedendo nella striscia di Gaza a seguito dell'attacco terroristico di Hamas. I numerosi conflitti in atto ci dimostrano che dobbiamo sempre e costantemente impegnarci nell'affermare gli ideali e i valori democratici, affinchè gli errori del passato non continuino ad essere ripetuti nel futuro. Libertà e pace, a fondamento della nostra convivenza, - prosegue il primo cittadino - sono valori e traguardi che la nostra Nazione ha conquistato e che non dobbiamo mai dare per scontato perché i pericoli e le insidie sono dietro l'angolo. La pace, la libertà e la democrazia devono diventare patrimonio del mondo intero! In questa giornata, celebriamo anche le nostre Forze Armate, che giorno e notte assicurano la nostra sicurezza.
E' di lunedì scorso la visita nella nostra Provincia del Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi che ci ha comunicato come ben presto il nostro territorio potrà contare su nuove risorse umane con l'intento di aumentare i presidi di legalità in una provincia come la nostra con un alto tasso di criminalità. Il mio pensiero, in occasione di questa ricorrenza, non può non andare alle migliaia di militari caduti in guerra e a tutti coloro che, lontani dalla propria famiglia e dagli affetti più cari, sono impegnati all'Estero in diversi scenari operativi per oltre 35 missioni internazionali fra Onu, Nato ed Unione Europea. Questa giornata – continua il Sindaco Malcangio - sia un'occasione per ringraziare le nostre Forze Armate: abbiamo bisogno di conoscere la nostra storia e di rendere memoria ai nostri caduti con l'obiettivo di fare tutto il possibile affinchè in futuro non ve ne siano altri da onorare. L'Italia ha attraversato diversi momenti difficili, complicati ed è proprio in queste occasioni che il nostro popolo è riuscito a dare il meglio di sé, con quell'unità nazionale che oggi celebriamo a farla da padrone.
Occorre mantenere viva la conoscenza del passato ed è per questo che, grazie al supporto di Don Carmine Catalano, dello storico Francesco Morra, del giornalista Paolo Pinnelli e di tutto il comitato spontaneo costituitosi, verrà prossimamente intitolata alle vittime del bombardamento del 6 novembre 1943 una piazza in zona Castello in un percorso avuto inizio lo scorso 22 giugno con la richiesta di riconoscimento alla Presidenza della Repubblica della Medaglia d'Oro al Valor Militare. "Gli uomini passano, le idee restano" affermava il giudice Giovanni Falcone: a noi il compito di continuare a preservare il nostro passato e i nostri valori democratici che continueranno a camminare sulle gambe dei nostri figli e nipoti. Viva l'Italia, Viva le Forze Armate, Viva la Repubblica!».
«Oggi, 4 novembre, - ha dichiarato il sindaco di Canosa di Puglia Vito Malcangio nel corso della cerimonia - ricordiamo l'Armistizio di Villa Giusti che mise fine alla Prima Guerra Mondiale permettendo all'Italia di concludere il processo di unificazione nazionale con la presa del controllo dei territori di Trieste e Trento. Mantenere vivo il ricordo di quei avvenimenti e la memoria dei soldati caduti in guerra è un nostro dovere etico, civile e morale. Il senso di appartenenza nazionale risulta essere una risorsa fondamentale per il nostro Paese, per la nostra democrazia: la storia è lì a testimoniarlo con un avvenimento storico che oggi noi tutti siamo chiamati a rammentare, il treno che da Aquileia portò il feretro del Milite Ignoto a Roma per la tumulazione all'Altare della Patria. Il 900' ha visto coinvolto il nostro Paese in due guerre mondiali, elemento che ha fornito a noi tutti la consapevolezza che ogni guerra è un massacro da non ripetere più. L'Italia ripudia la guerra e la nostra Costituzione all'art.11 ce lo ricorda condannandola in qualità di strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Tuttavia, la pace non è ancora riuscita nell'intento di sconfiggere il richiamo della guerra nel mondo: basti pensare a quella ancora in corso fra Russia e Ucraina o a ciò che sta succedendo nella striscia di Gaza a seguito dell'attacco terroristico di Hamas. I numerosi conflitti in atto ci dimostrano che dobbiamo sempre e costantemente impegnarci nell'affermare gli ideali e i valori democratici, affinchè gli errori del passato non continuino ad essere ripetuti nel futuro. Libertà e pace, a fondamento della nostra convivenza, - prosegue il primo cittadino - sono valori e traguardi che la nostra Nazione ha conquistato e che non dobbiamo mai dare per scontato perché i pericoli e le insidie sono dietro l'angolo. La pace, la libertà e la democrazia devono diventare patrimonio del mondo intero! In questa giornata, celebriamo anche le nostre Forze Armate, che giorno e notte assicurano la nostra sicurezza.
E' di lunedì scorso la visita nella nostra Provincia del Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi che ci ha comunicato come ben presto il nostro territorio potrà contare su nuove risorse umane con l'intento di aumentare i presidi di legalità in una provincia come la nostra con un alto tasso di criminalità. Il mio pensiero, in occasione di questa ricorrenza, non può non andare alle migliaia di militari caduti in guerra e a tutti coloro che, lontani dalla propria famiglia e dagli affetti più cari, sono impegnati all'Estero in diversi scenari operativi per oltre 35 missioni internazionali fra Onu, Nato ed Unione Europea. Questa giornata – continua il Sindaco Malcangio - sia un'occasione per ringraziare le nostre Forze Armate: abbiamo bisogno di conoscere la nostra storia e di rendere memoria ai nostri caduti con l'obiettivo di fare tutto il possibile affinchè in futuro non ve ne siano altri da onorare. L'Italia ha attraversato diversi momenti difficili, complicati ed è proprio in queste occasioni che il nostro popolo è riuscito a dare il meglio di sé, con quell'unità nazionale che oggi celebriamo a farla da padrone.
Occorre mantenere viva la conoscenza del passato ed è per questo che, grazie al supporto di Don Carmine Catalano, dello storico Francesco Morra, del giornalista Paolo Pinnelli e di tutto il comitato spontaneo costituitosi, verrà prossimamente intitolata alle vittime del bombardamento del 6 novembre 1943 una piazza in zona Castello in un percorso avuto inizio lo scorso 22 giugno con la richiesta di riconoscimento alla Presidenza della Repubblica della Medaglia d'Oro al Valor Militare. "Gli uomini passano, le idee restano" affermava il giudice Giovanni Falcone: a noi il compito di continuare a preservare il nostro passato e i nostri valori democratici che continueranno a camminare sulle gambe dei nostri figli e nipoti. Viva l'Italia, Viva le Forze Armate, Viva la Repubblica!».