Sgominato dai Carabinieri sodalizio criminale

Apprezzamento del Prefetto Minerva

venerdì 25 marzo 2016 17.19
Nel corso delle ultime ore oltre duecento Carabinieri hanno portato a termine un'imponente operazione nei confronti di un sodalizio criminale dedito alle rapine a portavalori e caveau in Italia. Dieci gli arrestati, la maggior parte professionisti degli assalti in grande stile; solo alcuni sono fiancheggiatori incensurati utilizzati dalla banda per appoggio fuori area. Puglia, Basilicata, Campania, ma anche Lombardia, le regioni toccate dall'operazione nell'ambito di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Trani, su richiesta della locale Procura della Repubblica. L'accusa è per tutti di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine aggravate in danno di furgoni portavalori e caveaux, nonché ricettazione, riciclaggio, detenzione e porto abusivo di arma da guerra e comune da sparo. Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Barletta hanno preso vita da un monitoraggio di tutti gli elementi sospettati di simili reati, anche a seguito dei numerosi assalti a bancomat avvenuti recentemente tra Puglia e Basilicata. Indagini tradizionali, supportate da interminabili pedinamenti in tutta Italia, intercettazioni ambientali, hanno consentito di conoscere, fin nei minimi dettagli, gli assetti organizzativi di una vera e propri banda paramilitare, con ruoli ben distinti e definiti, con una pianificazione maniacale degli assalti, attraverso lo studio dell'obiettivo e la dettagliata organizzazione delle imboscate, senza lasciare tracce. Poi c'è la realizzazione e lo sfruttamento di una rete logistica di supporto a ridosso dell'obiettivo, l'uso di micidiali armi da guerra, soprattutto di fucili mitragliatori kalashnikov e di esplosivi ad alto potenziale; poi autovetture potenti e di grossa cilindrata, strumenti meccanici a motore da utilizzare con maestria per provocare la forzatura di caveaux e mezzi blindati. Si tratta di soggetti di Andria e di Canosa di Puglia, con appoggi nel beneventano, nel vicentino e nel basso Lazio. Nel corso dell'inchiesta, due sono state le rapine sventate dagli investigatori – San Nicola di Melfi (PZ) e Torrenova (BN) – attraverso il tempestivo cambio di itinerario del blindato e il recupero dei mezzi pesanti che ne avrebbero sbarrato la strada, mentre altri tre erano i colpi che la banda avrebbe messo a segno in città del nord Italia: caveau Banca Popolare di Milano, in piazza Duca D'Aosta, un deposito orafo di Tezze sul Brenta (VI) e un blindato in Marghera (VE). Tutti sventati con le odierne catture che hanno portato al rinvenimento e al sequestro di due fucili a canne mozze con matricola abrasa a casa di uno degli indagati.

In merito, il Prefetto di Barletta-Andria-Trani, Clara Minerva, ha espresso vivo apprezzamento al Comandante Provinciale dei Carabinieri di Bari, Col. Vincenzo Molinese, per la brillante attività investigativa dell'Arma, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, che ha portato nelle prime ore della mattinata odierna all'esecuzione di 10 ordinanze di custodia cautelare, 6 delle quali in carcere e 4 in regime domiciliare, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti facenti parte di un sodalizio criminale radicato nel comune di Canosa di Puglia e attivo su tutto il territorio nazionale, dedito alla sistematica pianificazione ed esecuzione di rapine a portavalori e caveau. La suddetta operazione conferma la costante attenzione mantenuta sulla città di Canosa di Puglia da parte delle Forze dell'Ordine e l'elevato livello investigativo coordinato dalla Procura della Repubblica di Trani secondo un consolidato modello di sinergia, che ha consentito di conseguire un ulteriore importante risultato nell'azione di contrasto alle organizzazioni criminali presenti sul territorio per l'affermazione della legalità.