Siccità:meno 66% di pioggia rispetto all'anno scorso
A rischio gli investimenti per l'ortofrutta
lunedì 17 luglio 2017
22.11
Non accenna a placarsi la morsa di afa in Puglia, con campagne a secco per la prolungata siccità che ha causato già la perdita di 140 milioni di euro di grano, pomodori e ortaggi e, se non dovesse piovere ancora per settimane, troverà conferma il calo di oltre il 30% di produzione di olive, secondo il Dossier presentato da Coldiretti all'Assemblea Nazionale con i dati regione per regione relativi a incendi, siccità e cambiamenti climatici. Oltre alle ortive, soffrono gli agrumeti, i vigneti di uva da tavola e da vino. Nei 4 invasi di Occhito, Capacciotti, Capaccio, Osento ci sono 51 milioni di metri cubi d'acqua in meno oggi 17 luglio 2017, rispetto allo stesso giorno dell'anno precedente (dati Consorzio Bonifica della Capitanata). A rischio gli investimenti avviati per l'annata agraria di ortaggi e frutta e una diminuzione secca delle giornate lavorative offerte dall'agricoltura, ma anche una decisa contrazione della spesa a monte e a valle del settore primario. "In Puglia a luglio 2017 è caduto il 66% di pioggia in meno rispetto allo stesso mese del 2016 – denuncia il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – mentre la nostra regione continua a vivere un vero e proprio paradosso idrico. Se da un lato è dilaniata da annosi fenomeni siccitosi, dall'altro è colpita da alluvioni e piogge torrenziali, come avvenuto negli ultimi giorni, con l'aggravante che l'acqua non viene riutilizzata a fini irrigui, a causa della carenza e/o mancanza di infrastrutture ad hoc. L'andamento climatico impazzito, poi, si abbatte su un territorio fragile, dove 232 comuni su 258 (78%) è a rischio idrogeologico con diversa pericolosità idraulica e/o geomorfologica. Sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni, secondo i dati ISPRA. Drammatico il fronte incendi, dove nonostante la Regione Puglia si sia mossa tempestivamente per approvare la campagna antincendi boschivi, in Puglia sono già andati in fumo, in 1 mese e mezzo, ben 1565 ettari di boschi e pinete, mentre sono sotto costante monitoraggio 14 focolai, dove per anni non potranno più esserci le attività tradizionali del bosco come la raccolta della legna e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono decine di migliaia di appassionati".
La devastante ondata di incendi, soprattutto sul Gargano e in provincia di Bari e Taranto, mette a rischio le vite umane, l'ambiente, l'economia, il lavoro e il turismo e purtroppo anche le vite umane e per contrastarla Coldiretti ha immediatamente promosso l'alleanza tra gli agriturismi a marchio Campagna Amica e Federforeste con l'avvio di una task force per il monitoraggio, prevenzione e valorizzazione dei boschi. Si tratta della prima rete nazionale degli agriturismi a tutela dei boschi italiani fondata sull'azione di monitoraggio di "agricoltori ranger" che sorveglierà il territorio e segnalerà immediatamente alla Protezione Civile regionale eventuali aree di criticità, considerato che la perdurante siccità sta aggravando quotidianamente la situazione in tutta la Puglia. "Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l'aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. E' stato potenziato il servizio di assistenza tecnica alle aziende per la difesa delle colture dalle avversità meteoriche e dai parassiti e per il supporto alle scelte operative aziendali. Violente grandinate e bombe d'acqua, ormai una costante, mettono in pochi attimi a repentaglio le produzioni agricole. D'altro canto il clima impazzito, ormai una costante in Puglia, determina la maturazione precoce dei prodotti agricoli come mandorli e peschi in fiore a febbraio, mimose già pronte a dicembre e a gennaio, maturazione contemporanea degli ortaggi in autunno".
Il caldo anomalo e le precipitazioni violente rischiano ormai ogni anno di incrinare l'andamento del settore agricolo pugliese. Nel campi coltivati a causa del grande caldo e della crisi idrica per gli agricoltori – sottolinea la Coldiretti – è sempre più difficile ricorrere all'irrigazione di soccorso per salvare le produzioni, dagli ortaggi alla frutta, dai cereali al pomodoro da industria, ma anche i vigneti e gli uliveti e il fieno per l'alimentazione degli animali per la produzione di latte, con l'allarme siccità che si è ormai esteso ad oltre i 2/3 della superficie agricola con maggiori costi e danni. Violenti nubifragi con trombe d'aria e grandine a macchia di leopardo – continua la Coldiretti - hanno fatto, peraltro, salire il conto dei danni all'agricoltura stremata dalla siccità in una pazza estate segnata dal rincorrersi di eventi estremi con il divampare di incendi che hanno colpito non solo boschi ma anche animali allevati, pascoli, vigneti e uliveti con un impatto devastante sull'ambiente, l'economia, il lavoro e il turismo.
La devastante ondata di incendi, soprattutto sul Gargano e in provincia di Bari e Taranto, mette a rischio le vite umane, l'ambiente, l'economia, il lavoro e il turismo e purtroppo anche le vite umane e per contrastarla Coldiretti ha immediatamente promosso l'alleanza tra gli agriturismi a marchio Campagna Amica e Federforeste con l'avvio di una task force per il monitoraggio, prevenzione e valorizzazione dei boschi. Si tratta della prima rete nazionale degli agriturismi a tutela dei boschi italiani fondata sull'azione di monitoraggio di "agricoltori ranger" che sorveglierà il territorio e segnalerà immediatamente alla Protezione Civile regionale eventuali aree di criticità, considerato che la perdurante siccità sta aggravando quotidianamente la situazione in tutta la Puglia. "Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l'aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. E' stato potenziato il servizio di assistenza tecnica alle aziende per la difesa delle colture dalle avversità meteoriche e dai parassiti e per il supporto alle scelte operative aziendali. Violente grandinate e bombe d'acqua, ormai una costante, mettono in pochi attimi a repentaglio le produzioni agricole. D'altro canto il clima impazzito, ormai una costante in Puglia, determina la maturazione precoce dei prodotti agricoli come mandorli e peschi in fiore a febbraio, mimose già pronte a dicembre e a gennaio, maturazione contemporanea degli ortaggi in autunno".
Il caldo anomalo e le precipitazioni violente rischiano ormai ogni anno di incrinare l'andamento del settore agricolo pugliese. Nel campi coltivati a causa del grande caldo e della crisi idrica per gli agricoltori – sottolinea la Coldiretti – è sempre più difficile ricorrere all'irrigazione di soccorso per salvare le produzioni, dagli ortaggi alla frutta, dai cereali al pomodoro da industria, ma anche i vigneti e gli uliveti e il fieno per l'alimentazione degli animali per la produzione di latte, con l'allarme siccità che si è ormai esteso ad oltre i 2/3 della superficie agricola con maggiori costi e danni. Violenti nubifragi con trombe d'aria e grandine a macchia di leopardo – continua la Coldiretti - hanno fatto, peraltro, salire il conto dei danni all'agricoltura stremata dalla siccità in una pazza estate segnata dal rincorrersi di eventi estremi con il divampare di incendi che hanno colpito non solo boschi ma anche animali allevati, pascoli, vigneti e uliveti con un impatto devastante sull'ambiente, l'economia, il lavoro e il turismo.