Sciannamea, Coordinatore cittadino Forza Italia, replica ai consiglieri di maggioranza
Il Patto Territoriale N.O. ha consentito, dalla sua istituzione ad oggi, l'arrivo sul territorio del Nord-barese di risorse finanziarie comunitarie
martedì 9 settembre 2014
9.31
Recita Wikipedia: <...nell'universo di Paperopoli e dei fumetti Disney, il Manuale delle Giovani Marmotte è un libro in formato tascabile che rappresenta l'ideale di un'enciclopedia completa e disponibile in tutte le situazioni, contente una quantità immensa di sapere, tra cui anche istruzioni per sopravvivere in condizioni avverse ed uscire da situazioni difficili....>.
Non me ne vogliano le segreterie firmatarie della replica al nostro articolo-denuncia sulla fuoriuscita da parte del NOSTRO (come cittadini) Ente Comunale dal Patto Territoriale Nordbarese-ofantino, ma una probabile lettura o consultazione di quel manuale immaginario risulterebbe utile per sprigionare un pò di inventiva e prendere atto di un assunto: non si può pensare di poter amministrare un ente pubblico (baciati dalla sorte e dal sistema elettorale con appena il 17% del consenso popolare) facendo i "censori" della spesa pubblica e non ponendo in essere nessuna iniziativa istituzionale in grado di migliorare lo status quo, sia sotto l'aspetto civico che sotto quello socio-economico, rassegnandosi al ruolo di impotenti rappresentanti del popolo difronte alla situazione catastrofica ereditata (come dagli stessi asserito) con tanto di buchi/voragini di bilancio (da oltre 2 anni siamo ancora in attesa di un elenco dettagliato). Verrebbe da dire: se proprio l'unica strategia applicabile è la "spending review", allora completiamo il quadro andando tutti a casa, con un risparmio per le casse comunali (in termini di minor costi rappresentati dalle indennità corrisposte a Sindaco, assessori e consiglieri) di circa 140 mila euro annui. Subentrerebbe un Commissario nominato dal Prefetto che sarà in grado di gestire l'Ente nell'ordinaria amministrazione, sottraendolo dalle scelte di indirizzo politiche. Già, proprio queste ultime, contrariamente al fine ultimo dei dettami di legge sanciti dalla Costituzione che le ha consentite, sono alla base delle decisioni scellerate che questa amministrazione sta ponendo in atto, non ultima quella votata nell'ultimo Consiglio comunale (peraltro in assenza di contradditorio con l'opposizione) di recedere dal Patto Territoriale N.O.. Già', come i vecchi soloni della politica del "non fare" e piuttosto "eliminare", per dar la sensazione di esserci (aggiungerei... a tutti i costi) e di rappresentare solo se stessi.
Il Patto Territoriale N.O. ha consentito, dalla sua istituzione ad oggi, l'arrivo sul territorio del Nord-barese di risorse finanziarie comunitarie, nazionali e regionali per oltre 250 milioni di euro (ben oltre 25 volte il fondo consortile versato dal 1999 al 2013), risorse di cui hanno beneficiato gli stessi Comuni facenti parte in quanto gestite per conto dell'Ente Patto; nello specifico, l'adesione al Patto ha consentito di intercettare risorse/finanziamenti destinati a progetti per il comune di Canosa di P. per circa 650.000 di euro, oltre a ricadute sotto forma di agevolazioni su investimenti per aziende locali per 6,8 milioni di euro e relativi incrementi occupazionali per più di 60 unità, senza tener conto di quelli indiretti creati dall'indotto. Inoltre sempre grazie alla funzione di soggetto intermediario, il Patto ha veicolato in favore dei cittadini canosini, oltre 750.000 euro, risorse stanziate dal Ministero Affari Sociali sul programma del Reddito Minimo d'Inserimento. Insomma, in termini d'investimento, sul solo territorio di Canosa sono arrivate risorse DIRETTE per almeno 8,2 milioni di euro, pari a più di 10 volte il fondo consortile sino ad oggi corrisposto. Non si preoccupino i detrattori istituzionali, il dossier dettagliato verrà fornito a ciascuno di loro (Sindaco in primis) in occasione del prossimo Consiglio comunale, al fine di consentire una valutazione più coscienziosa su quanto posto in essere a danno della collettività da coloro che ,"uniformemente" e senza batter ciglio, hanno approvato quel deliberato.
Non si vuole essere "crociati dello spreco", soprattutto quando dati tangibili ne testimoniano il contrario; ne tantomeno quando nell'ente ci lavorano concittadini e non solo, la cui professionalità/competenza non spetta a noi giudicarla.
Piuttosto, ci sorge un dubbio: quello che spinge alcuni dei nostri amministratori di maggioranza nelle scelte decisionali oltre che nella loro priorità d'agenda (seppur in assenza in un documento programmatico, che sta alla base di ogni insediamento politico-istituzionale) sarà mica frutto di un "integralismo politico" figlio dell'odio nei confronti di una certa classe dirigente, o ancor più nei confronti di un esponente istituzionale locale che ha il dannato vizio di saper amministrare? Fate attenzione: quando ci si propone da rappresentanti del popolo, il dovere civico impone ben altro e la collettività va considerata in primordine. Se qualcuno di questi integralisti ha inteso diversamente la propria mission, andando avanti di questi passo, corre il rischio a fine mandato di dover indossare il burka....ma non per fede religiosa.
Stanislao Sciannamea - Coordinatore cittadino Forza Italia Canosa
Non me ne vogliano le segreterie firmatarie della replica al nostro articolo-denuncia sulla fuoriuscita da parte del NOSTRO (come cittadini) Ente Comunale dal Patto Territoriale Nordbarese-ofantino, ma una probabile lettura o consultazione di quel manuale immaginario risulterebbe utile per sprigionare un pò di inventiva e prendere atto di un assunto: non si può pensare di poter amministrare un ente pubblico (baciati dalla sorte e dal sistema elettorale con appena il 17% del consenso popolare) facendo i "censori" della spesa pubblica e non ponendo in essere nessuna iniziativa istituzionale in grado di migliorare lo status quo, sia sotto l'aspetto civico che sotto quello socio-economico, rassegnandosi al ruolo di impotenti rappresentanti del popolo difronte alla situazione catastrofica ereditata (come dagli stessi asserito) con tanto di buchi/voragini di bilancio (da oltre 2 anni siamo ancora in attesa di un elenco dettagliato). Verrebbe da dire: se proprio l'unica strategia applicabile è la "spending review", allora completiamo il quadro andando tutti a casa, con un risparmio per le casse comunali (in termini di minor costi rappresentati dalle indennità corrisposte a Sindaco, assessori e consiglieri) di circa 140 mila euro annui. Subentrerebbe un Commissario nominato dal Prefetto che sarà in grado di gestire l'Ente nell'ordinaria amministrazione, sottraendolo dalle scelte di indirizzo politiche. Già, proprio queste ultime, contrariamente al fine ultimo dei dettami di legge sanciti dalla Costituzione che le ha consentite, sono alla base delle decisioni scellerate che questa amministrazione sta ponendo in atto, non ultima quella votata nell'ultimo Consiglio comunale (peraltro in assenza di contradditorio con l'opposizione) di recedere dal Patto Territoriale N.O.. Già', come i vecchi soloni della politica del "non fare" e piuttosto "eliminare", per dar la sensazione di esserci (aggiungerei... a tutti i costi) e di rappresentare solo se stessi.
Il Patto Territoriale N.O. ha consentito, dalla sua istituzione ad oggi, l'arrivo sul territorio del Nord-barese di risorse finanziarie comunitarie, nazionali e regionali per oltre 250 milioni di euro (ben oltre 25 volte il fondo consortile versato dal 1999 al 2013), risorse di cui hanno beneficiato gli stessi Comuni facenti parte in quanto gestite per conto dell'Ente Patto; nello specifico, l'adesione al Patto ha consentito di intercettare risorse/finanziamenti destinati a progetti per il comune di Canosa di P. per circa 650.000 di euro, oltre a ricadute sotto forma di agevolazioni su investimenti per aziende locali per 6,8 milioni di euro e relativi incrementi occupazionali per più di 60 unità, senza tener conto di quelli indiretti creati dall'indotto. Inoltre sempre grazie alla funzione di soggetto intermediario, il Patto ha veicolato in favore dei cittadini canosini, oltre 750.000 euro, risorse stanziate dal Ministero Affari Sociali sul programma del Reddito Minimo d'Inserimento. Insomma, in termini d'investimento, sul solo territorio di Canosa sono arrivate risorse DIRETTE per almeno 8,2 milioni di euro, pari a più di 10 volte il fondo consortile sino ad oggi corrisposto. Non si preoccupino i detrattori istituzionali, il dossier dettagliato verrà fornito a ciascuno di loro (Sindaco in primis) in occasione del prossimo Consiglio comunale, al fine di consentire una valutazione più coscienziosa su quanto posto in essere a danno della collettività da coloro che ,"uniformemente" e senza batter ciglio, hanno approvato quel deliberato.
Non si vuole essere "crociati dello spreco", soprattutto quando dati tangibili ne testimoniano il contrario; ne tantomeno quando nell'ente ci lavorano concittadini e non solo, la cui professionalità/competenza non spetta a noi giudicarla.
Piuttosto, ci sorge un dubbio: quello che spinge alcuni dei nostri amministratori di maggioranza nelle scelte decisionali oltre che nella loro priorità d'agenda (seppur in assenza in un documento programmatico, che sta alla base di ogni insediamento politico-istituzionale) sarà mica frutto di un "integralismo politico" figlio dell'odio nei confronti di una certa classe dirigente, o ancor più nei confronti di un esponente istituzionale locale che ha il dannato vizio di saper amministrare? Fate attenzione: quando ci si propone da rappresentanti del popolo, il dovere civico impone ben altro e la collettività va considerata in primordine. Se qualcuno di questi integralisti ha inteso diversamente la propria mission, andando avanti di questi passo, corre il rischio a fine mandato di dover indossare il burka....ma non per fede religiosa.
Stanislao Sciannamea - Coordinatore cittadino Forza Italia Canosa