Street Food: Puglia al secondo posto
Il cibo della tradizione locale è il preferito
mercoledì 20 dicembre 2017
15.02
Il grande successo dello street food viene riconosciuto anche dalla manovra finanziaria 2018 che ha dato il via libera al cibo di strada fatto dagli agricoltori che potranno vendere direttamente i propri prodotti, anche derivati da processi di manipolazione o trasformazione e pronti per il consumo. Pucce con hamburger di Angus rigorosamente salentino, panini con salsiccia di cinghiale e capocollo, pizze e panzerotti fritti in salsa barese, pesce fritto, bicchieroni di frutta di stagione sono la ricca offerta delle imprese agricole di Campagna Amica, il tutto innaffiato con vino e birra artigianale. La Puglia con 271 aziende è seconda solo alla Lombardia nella classifica nazionale – rivela Coldiretti Puglia – delle regioni dove la ristorazione ambulante è maggiormente presente. "Ogni occasione è opportuna e utile per sostenere le eccellenze delle nostre aree rurali – dichiara il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - e presentare al mondo il nostro modello di sviluppo agricolo, la qualità delle nostre produzioni e le grandi potenzialità del cibo e di tutto il Made in Italy. Il nostro agroalimentare è il più apprezzato, ma anche il più copiato nel mondo e lo street food proposto dalle imprese agricole è una storica opportunità per far conoscere le nostre produzioni autentiche che nascono da un territorio unico ed inimitabile.Valorizzare l'identità culturale dei centri storici è importante per gli abitanti ma anche per i tanti turisti italiani e stranieri che quando arrivano nelle città si aspettano di mangiare prodotti della tradizione locale che sono la vera forza della vacanza Made in Italy, conquistata con la distintività, la biodiversità e il legame con il territorio". Quasi due italiani su tre (65%) consumano street food. Il cibo della tradizione locale è, peraltro, il preferito (81%), mentre il 13% sceglie quello internazionale come gli hot dog e il 6% i cibi etnici come il kebab. Anche gli stranieri vanno matti per il cibo da strada made in Italy, il 62% fa «food shopping» e a cercare il cibo tipico tricolore sono soprattutto i russi (87%).
"Il cibo è certamente divenuto – continua il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – infallibile leva di comunicazione verso i turisti nazionali ed internazionali. Il successo di una vacanza oggi dipende dal cibo (35%) che batte la visita a musei e mostre, (29 per cento), lo shopping (16 per cento), la ricerca di nuove amicizie (12 per cento), lo sport (6 per cento). Il turismo enogastronomico è il vero traino dell'economia turistica pugliese caratterizzato da 60 milioni di ulivi di cui quasi il 50% monumentali, 251 prodotti riconosciuti tradizionali dal MIPAF, 9 prodotti DOP (5 oli extravergine, il Pane di Altamura, il canestrato pugliese, la mozzarella di bufala e l'oliva Bella di Cerignola) e 29 vini DOC, oltre a pregevoli masserie storiche, le più belle d'Italia. Ciò testimonia che il turismo pugliese non è solo mare, piuttosto volano per lo sviluppo di tutto il territorio, elemento di promozione del paesaggio, della cultura e degli stessi prodotti agroalimentari locali". Una opportunità importante alla vigilia delle celebrazioni dell'anno del 'cibo italiano nel mondo' per qualificare l'offerta delle città minacciata – sostiene la Coldiretti - dalla banalizzazione e dall'omologazione, ma anche per difendere l'identità alimentare nazionale che rischia di sparire dalle strade e dalla piazze invase dal kebab al sushi, dalla frutta fuori stagione come le caldarroste congelate disponibili durante tutto l'anno.
"Il cibo è certamente divenuto – continua il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – infallibile leva di comunicazione verso i turisti nazionali ed internazionali. Il successo di una vacanza oggi dipende dal cibo (35%) che batte la visita a musei e mostre, (29 per cento), lo shopping (16 per cento), la ricerca di nuove amicizie (12 per cento), lo sport (6 per cento). Il turismo enogastronomico è il vero traino dell'economia turistica pugliese caratterizzato da 60 milioni di ulivi di cui quasi il 50% monumentali, 251 prodotti riconosciuti tradizionali dal MIPAF, 9 prodotti DOP (5 oli extravergine, il Pane di Altamura, il canestrato pugliese, la mozzarella di bufala e l'oliva Bella di Cerignola) e 29 vini DOC, oltre a pregevoli masserie storiche, le più belle d'Italia. Ciò testimonia che il turismo pugliese non è solo mare, piuttosto volano per lo sviluppo di tutto il territorio, elemento di promozione del paesaggio, della cultura e degli stessi prodotti agroalimentari locali". Una opportunità importante alla vigilia delle celebrazioni dell'anno del 'cibo italiano nel mondo' per qualificare l'offerta delle città minacciata – sostiene la Coldiretti - dalla banalizzazione e dall'omologazione, ma anche per difendere l'identità alimentare nazionale che rischia di sparire dalle strade e dalla piazze invase dal kebab al sushi, dalla frutta fuori stagione come le caldarroste congelate disponibili durante tutto l'anno.