Tagli all’ospedale di Canosa
Oltre un migliaio i cittadini alla manifestazione. "L'ospedale non si tocca" è lo slogan
giovedì 17 gennaio 2013
16.51
Tagli all'ospedale di Canosa: oltre un migliaio i cittadini che hanno preso parte alla manifestazione di protesta
"L'ospedale non si tocca" è lo slogan che ieri sera ha unito oltre un migliaio di persone che hanno manifestato pacificamente contro l'ulteriore taglio dei posti letto del nosocomio di Canosa, previsto dal "Piano di riordino ospedaliero" varato dalla Regione Puglia. In testa al corteo, partito da corso San Sabino, c'erano il sindaco del Comune di Canosa, Ernesto La Salvia insieme all'assessore Antonio Scarpa intervenuto in rappresentanza del sindaco di Minervino Murge, e al presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani, Francesco Ventola. Sono intervenuti anche il vicesindaco Pietro Basile e gli assessori comunali Sabino Facciolongo e Gianni Quinto, insieme al consigliere regionale Filippo Caracciolo e al parroco della cattedrale "San Sabino" monsignor Felice Bacco.
Organizzata dal "Comitato spontaneo cittadino a difesa dell'ospedale di Canosa B619", la manifestazione ha percorso via Piave, via Savino Di Bari, via Imbriani, piazza Terme, via Kennedy, via Corsica, via Volturno, via Saffi, piazza Vittorio Veneto e via Bovio, giungendo infine dinnanzi al nosocomio "Caduti in guerra". Con la conclusione del corteo, i ragazzi del comitato hanno deciso di presidiare l'ospedale in attesa di ricevere notizie dalla Regione.
"Sembra quasi che ci troviamo qui perché qualcuno voglia attaccare il nostro territorio - ha detto al megafono il sindaco Ernesto La Salvia – e invece siamo qui solo per manifestare con forza per difendere ciò che abbiamo: un ospedale che funziona e che sta per essere "impoverito" dalla politica che pensa solo a fare cassa, tagliando posti letto senza garantire la dovuta assistenza sanitaria ai cittadini di Canosa, Minervino e Spinazzola. Se ciò avvenisse gli utenti sarebbero costretti a rivolgersi esclusivamente all'ospedale di Andria che, sempre per una questione di numeri, non è assolutamente in grado di far fronte alle esigenze di una quantità così grande di popolazione.
Oltretutto non si può pensare di chiudere una struttura funzionante ancor prima di aver creato una valida alternativa, senza che siano garantiti i Lea, Livelli Essenziali di Assistenza alla popolazione. Il nostro è un ospedale con poli d'eccellenza, come l'ortopedia e l'ostetricia. Qui sono nate le mie figlie e spero che qui possano nascere i figli delle mie figlie. Ed è con questo augurio che questi ragazzi rimarranno a presidiare l'ospedale, in difesa della salute dei cittadini ma anche dei posti di lavoro che si perderebbero se questa struttura dovesse chiudere".
"Continuano i contatti con la Regione Puglia – ha infine ribadito il primo cittadino di Canosa - . Domani 17 gennaio incontrerò l'assessore regionale alla Sanità, Ettore Attolini, in presenza del direttore generale della Asl Bat, Giovanni Gorgoni, per cercare di trovare strade alternative al taglio dei posti letto dell'ospedale di Canosa, onorando così l'incarico che ho ricevuto dal Consiglio comunale di Canosa".
ufficio stampa
Francesca Lombardi
"L'ospedale non si tocca" è lo slogan che ieri sera ha unito oltre un migliaio di persone che hanno manifestato pacificamente contro l'ulteriore taglio dei posti letto del nosocomio di Canosa, previsto dal "Piano di riordino ospedaliero" varato dalla Regione Puglia. In testa al corteo, partito da corso San Sabino, c'erano il sindaco del Comune di Canosa, Ernesto La Salvia insieme all'assessore Antonio Scarpa intervenuto in rappresentanza del sindaco di Minervino Murge, e al presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani, Francesco Ventola. Sono intervenuti anche il vicesindaco Pietro Basile e gli assessori comunali Sabino Facciolongo e Gianni Quinto, insieme al consigliere regionale Filippo Caracciolo e al parroco della cattedrale "San Sabino" monsignor Felice Bacco.
Organizzata dal "Comitato spontaneo cittadino a difesa dell'ospedale di Canosa B619", la manifestazione ha percorso via Piave, via Savino Di Bari, via Imbriani, piazza Terme, via Kennedy, via Corsica, via Volturno, via Saffi, piazza Vittorio Veneto e via Bovio, giungendo infine dinnanzi al nosocomio "Caduti in guerra". Con la conclusione del corteo, i ragazzi del comitato hanno deciso di presidiare l'ospedale in attesa di ricevere notizie dalla Regione.
"Sembra quasi che ci troviamo qui perché qualcuno voglia attaccare il nostro territorio - ha detto al megafono il sindaco Ernesto La Salvia – e invece siamo qui solo per manifestare con forza per difendere ciò che abbiamo: un ospedale che funziona e che sta per essere "impoverito" dalla politica che pensa solo a fare cassa, tagliando posti letto senza garantire la dovuta assistenza sanitaria ai cittadini di Canosa, Minervino e Spinazzola. Se ciò avvenisse gli utenti sarebbero costretti a rivolgersi esclusivamente all'ospedale di Andria che, sempre per una questione di numeri, non è assolutamente in grado di far fronte alle esigenze di una quantità così grande di popolazione.
Oltretutto non si può pensare di chiudere una struttura funzionante ancor prima di aver creato una valida alternativa, senza che siano garantiti i Lea, Livelli Essenziali di Assistenza alla popolazione. Il nostro è un ospedale con poli d'eccellenza, come l'ortopedia e l'ostetricia. Qui sono nate le mie figlie e spero che qui possano nascere i figli delle mie figlie. Ed è con questo augurio che questi ragazzi rimarranno a presidiare l'ospedale, in difesa della salute dei cittadini ma anche dei posti di lavoro che si perderebbero se questa struttura dovesse chiudere".
"Continuano i contatti con la Regione Puglia – ha infine ribadito il primo cittadino di Canosa - . Domani 17 gennaio incontrerò l'assessore regionale alla Sanità, Ettore Attolini, in presenza del direttore generale della Asl Bat, Giovanni Gorgoni, per cercare di trovare strade alternative al taglio dei posti letto dell'ospedale di Canosa, onorando così l'incarico che ho ricevuto dal Consiglio comunale di Canosa".
ufficio stampa
Francesca Lombardi