Tartarughe protette in vendita sul web
Sequestrate dal CITES dei Carabinieri di Bari
sabato 12 maggio 2018
15.24
Nell'ambito delle attività di controllo attraverso indagini su tutto il territorio regionale, sui siti web che permettono la pubblicazione di inserzioni di vendita gratuite, gli uomini del CITES dei Carabinieri di Bari hanno constatato la presenza di numerosi annunci relativi ad animali esotici e particolarmente protetti. Di recente, le indagini si sono concentrate soprattutto sulle vendite di tartarughe protette che, essendo regolamentate da normative nazionali, comunitarie ed internazionali, necessitano di documentazione che ne attesti la legale acquisizione. Nel corso delle verifiche, fra gli inserzionisti pugliesi, uno di Galatina in provincia di Lecce è risultato essere sprovvisto della richiesta documentazione che autorizza la detenzione e la vendita di questo tipo di esemplari. Pertanto, i militari hanno provveduto al sequestro delle tartarughe poste in vendita, deferendo l'abusivo detentore alla Autorità Giudiziaria di Lecce. Le tartarughe sequestrate saranno affidate ad un centro autorizzato mentre proseguono intanto le indagini degli investigatori. Le specie protette, rientrano sotto l'acronimo C.I.T.E.S, che significa "Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora", cioè "Convenzione sul commercio internazionale di specie di fauna e flora minacciate d'estinzione", nota come la "Convenzione di Washington", firmata nel 1973. Si tratta di un accordo internazionale tra governi volto a controllare il commercio di animali e piante (vivi, morti o parti e prodotti da essi derivati) in quanto lo sfruttamento commerciale è, insieme alla distruzione degli ambienti naturali, una delle principali cause del rischio di estinzione per numerose specie. La Cites fa parte delle attività del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) ed è stata riconosciuta dall'Italia nel 1980. Viene applicata in oltre 130 Paesi del mondo. A scadenza periodica l'elenco delle specie a rischio viene aggiornato da commissioni di biologi e ricercatori