Telemedicina ed i suoi sviluppi futuri
A Tirana, Emiliano incontra la Ministra della Salute
lunedì 19 novembre 2018
20.11
"C'è un filo rosso in questa visita oggi a Tirana. Questo filo rosso è produrre fattore di salute, quindi un ambiente positivo, piantare alberi, ma anche un modalità di produzione del cibo in agricoltura che rispetti la salute delle persone e che addirittura trasformi il cibo in una medicina. Il rapporto col Ministro è stato utile, importantissimo perchè noi dobbiamo far collaborare le nostre facoltà di medicina". Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano dopo aver incontrato a Tirana questo pomeriggio la Ministra della Salute in Albania, Ogerta Manastirliu, per parlare di telemedicina, dei suoi sviluppi futuri e della possibilità concreta di avviare collaborazioni anche da un punto di vista universitario e quindi formativo. Hanno partecipato all'incontro insieme con il Presidente Emiliano, Ottavio Di Cillo, responsabile telemedicina Regione Puglia, Felice Ungaro, direttore Struttura speciale di Coordinamento Health Marketplace della Regione Puglia, Loreto Gesualdo, direttore Scuola di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Bari, Giancarlo Logroscino, Centro di malattie neurodegenerative e invecchiamento cerebrale della Fondazione Cardinale G. Panico e Sergio Fontana, presidente Confindustria albanese. "È molto importante avere più medici, più specializzandi, soprattutto più infermieri e personale, più tecnici da formare insieme – ha aggiunto Emiliano - abbiamo gli stessi problemi che possiamo risolvere anche attraverso la telemedicina, la connessione cioè a distanza che consenta, avendo prelevato un dato, ad esempio l'elettrocardiogramma, di farlo esaminare ad una centrale unica che abbia il massimo dell'esperienza possibile, con i migliori cardiologi, in modo che possano trasmettere la loro diagnosi, dopo aver preso visione del dato trasmesso.Stiamo lavorando molti seriamente – ha concluso Emiliano – con la Ministra albanese non solo sulla telemedicina ma anche sui progetti legati alla farmaceutica. Le industrie , in particolare quelle pugliesi, sono presenti già qui in Albania. Occorre capire quali sono le esigenze produttive del sistema sanitario albanese che possano essere soddisfatte dalle nostre imprese. Insomma Albania e Puglia lavorano come due regioni confinanti, il mare non ci separa ma ci unisce".
"Sono molto contenta di aver incontrato il presidente Emiliano e di aver scambiato le nostre aspettative e opinioni nel campo della salute – ha detto la Ministra albanese Ogerta Manastirliu – per noi e per la Puglia la salute è la priorità. Insieme abbiamo tanti progetti per il futuro, a cominciare dal progetto importante della telemedicina d'urgenza ed emergenza che noi vogliamo sviluppare in Albania tramite il progetto IPA, un progetto trilaterale, Albania Montenegro e Italia. Il progetto sarà un nuovo passo verso la medicina digitale". Ottavio Di Cillo, responsabile Telemedicina Regione Puglia ha sottolineato come "il progetto INTERREG riguardi non solo l'emergenza urgenza cardiologica e quella neurologica in Albania, ma come sia anche una base di partenza per portare, come piattaforma iniziale, tutte le altre patologie e anche la continuità di cura".
"Sono molto contenta di aver incontrato il presidente Emiliano e di aver scambiato le nostre aspettative e opinioni nel campo della salute – ha detto la Ministra albanese Ogerta Manastirliu – per noi e per la Puglia la salute è la priorità. Insieme abbiamo tanti progetti per il futuro, a cominciare dal progetto importante della telemedicina d'urgenza ed emergenza che noi vogliamo sviluppare in Albania tramite il progetto IPA, un progetto trilaterale, Albania Montenegro e Italia. Il progetto sarà un nuovo passo verso la medicina digitale". Ottavio Di Cillo, responsabile Telemedicina Regione Puglia ha sottolineato come "il progetto INTERREG riguardi non solo l'emergenza urgenza cardiologica e quella neurologica in Albania, ma come sia anche una base di partenza per portare, come piattaforma iniziale, tutte le altre patologie e anche la continuità di cura".