Tre arresti per bracconaggio

Liberate centinaia di allodole dai Carabinieri Forestale

venerdì 27 ottobre 2017 18.35
Ieri, in agro di Apricena(FG), nell'ambito delle attività di Polizia Giudiziaria predisposte per controlli antibracconaggio in provincia di Foggia, militari del Comando Unità Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare Carabinieri, nucleo SOARDA, unitamente a militari appartenenti ai Gruppi Carabinieri Forestale di Foggia, Taranto e Isernia, hanno sottoposto in stato di arresto in flagranza di reato tre soggetti pregiudicati per i reati di furto di avifauna selvatica in concorso di reato tra loro (art. 624 e 625 c.5 e art. 110 c.p.) per un totale di 157 allodole vive, 1300 mq di mezzi vietati per la cattura di avifauna selvatica (rete da uccellagione) e nr 2 (due) richiami acustici elettromagnetici. Detta avifauna posta sotto sequestro veniva liberata sul posto. Su disposizione dell'A.G., è in corso il rito speciale del giudizio direttissimo. A Manfredonia(FG), i militari della locale Stazione Carabinieri Forestale hanno sottoposto a sequestro 500 mq di mezzi vietati per la cattura di avifauna selvatica (rete da uccellagione) e nr 2 (due) richiami acustici elettromagnetici. Inoltre sono stati svincolati dalle reti nr 70 esemplari di allodola (Alauda arvensis), uccello passeriforme della famiglia degli Alaudidi.Detta avifauna posta veniva liberata sul posto.Sono in corso indagini atte a verificare gli eventuali autori.L'attività rientra tra i servizi mirati del controllo dell'attività venatoria a tutela degli ambienti naturali della provincia di Foggia e per il contrasto al bracconaggio noto anche come caccia di frodo.

Le normative che mirano alla prevenzione e repressione del bracconaggio sono diverse, a partire dallla Legge nr.157 dell'11 febbraio 1992 , in materia di "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio." e alle varie leggi regionali, anche quelle sulla tutela della fauna minore. A tutela di molte specie, sono intervenute nel tempo, diverse direttive comunitarie, convenzioni internazionali e decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri. Secondo la recente giurisprudenza, chi è colto nell'apprensione di fauna selvatica, privo di regolare licenza di caccia è passibile, oltre che delle violazioni specifiche previste dalle vigenti normative, anche del delitto di furto aggravato ai sensi degli artt. 624 - 625 c.p.. Altre norme del codice penale o in materia di armi e munizioni, possono concorrere in diversi casi di bracconaggio.In Puglia è in vigore la Legge Regionale n. 27/98 Sulle "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma, per la tutela e la programmazione delle risorse faunistico- ambientali e per la regolamentazione dell'attività venatoria". Tra le finalità quelle di proteggere e tutelare la fauna selvatica sull'intero territorio regionale, mediante l'istituzione e la gestione delle zone di protezione, con specifico riferimento a quelle aree poste lungo le rotte di migrazione dell'avifauna o che presentano l'habitat idoneo a favorire l'incremento naturale della fauna selvatica e di programmare, una corretta gestione faunistico-venatoria, una razionale utilizzazione dell'intero territorio agro-silvo-pastorale pugliese; di disciplinare l'esercizio venatorio in modo da non contrastare con l'esigenza di conservazione del patrimonio faunistico e non arrecare danno effettivo alle produzioni agricole.
Gabbie da uccellagione sequestrate
Richiami acustici elettromagnetici nelle campagne
Richiami acustici elettromagnetici
Allodola