Un padre per amico
La poesia della professoressa Grazia Di Nunno
domenica 20 marzo 2022
22.41
La festa del papà è una ricorrenza civile diffusa in alcune aree del mondo. Nei paesi cattolici è celebrata il 19 marzo, giorno di San Giuseppe, padre putativo di Gesù, per onorare la figura del papà, della paternità, dell'influenza sociale dei padri anche all'interno della famiglia. Il culto di San Giuseppe era già praticato nell'Alto Medioevo, ma nel Trecento si cominciò a osservare la sua festa il 19 marzo, anche in Occidente. Fu papa Sisto IV a inserire la festività nel calendario romano, nel 1479. Mentre nel 1871, considerando San Giuseppe una figura paterna positiva, la Chiesa Cattolica lo proclamò protettore dei padri di famiglia e patrono della Chiesa Universale. Per l'occasione è giunta alla Redazione di Canosaweb, primo portale cittadino, la poesia intitolata "Un padre per amico" della professoressa Grazia Di Nunno che pubblichiamo per i lettori
UN PADRE PER AMICO
Con lui ho sorriso,
ho giocato su e giù
dai letti,per la casa,per i campi
insieme a raccogliere
la frutta al primo mattino
e a ingoiarla giù in un boccone.
Lui mi ha preso per mano
e mi ha insegnato
che cos'è l'amore,
che cos'è la vita
piangendo di gioia
in quel giorno dandomi sposa.
Ha asciugato le mie lacrime
e mi ha dato coraggio
nei momenti bui.
Sapevi sempre che era lì
vicino a preoccuparsi per te.
Tu eri sua figlia
e il suo volto s'irradiava
di luce e di orgoglio.
Poi un giorno si spense
e non poté sussurrare il tuo nome.
Mi strinse la mano
e andò via per sempre …
Io mi sentii sprofondare
in una voragine tenebrosa
abbracciandoti per l'ultima volta
e sentendo il ghiaccio del tuo corpo.
Non avevo più il mio amico!
Poi nella gioia della fede
ti ho ritrovato
ed ora sei vicino a me
mi guidi per sempre
nel cammino della mia vita.
Grazia DI Nunno
UN PADRE PER AMICO
Con lui ho sorriso,
ho giocato su e giù
dai letti,per la casa,per i campi
insieme a raccogliere
la frutta al primo mattino
e a ingoiarla giù in un boccone.
Lui mi ha preso per mano
e mi ha insegnato
che cos'è l'amore,
che cos'è la vita
piangendo di gioia
in quel giorno dandomi sposa.
Ha asciugato le mie lacrime
e mi ha dato coraggio
nei momenti bui.
Sapevi sempre che era lì
vicino a preoccuparsi per te.
Tu eri sua figlia
e il suo volto s'irradiava
di luce e di orgoglio.
Poi un giorno si spense
e non poté sussurrare il tuo nome.
Mi strinse la mano
e andò via per sempre …
Io mi sentii sprofondare
in una voragine tenebrosa
abbracciandoti per l'ultima volta
e sentendo il ghiaccio del tuo corpo.
Non avevo più il mio amico!
Poi nella gioia della fede
ti ho ritrovato
ed ora sei vicino a me
mi guidi per sempre
nel cammino della mia vita.
Grazia DI Nunno