Uva da tavola: Dimezzata la produzione dalle scottature e dalla peronospora,
E' attesa la declaratoria dello stato di calamità naturale, dopo i sopralluoghi effettuati dalla Regione Puglia con i tecnici di Coldiretti.
lunedì 31 luglio 2023
14.36
E' allarme in Puglia per la produzione di uva da tavola, dimezzata dalle scottature per il caldo eccessivo e gli attacchi di peronospora, causati dalle violente bombe d'acqua da nord a sud della Puglia di maggio e giugno. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, in riferimento alla mappatura del danno nei vigneti di uva da tavola, mentre è attesa la declaratoria dello stato di calamità naturale, dopo i sopralluoghi effettuati dalla Regione Puglia con i tecnici di Coldiretti.
In particolare a livello regionale la peronospora ha di netto tagliato i quantitativi di uva di oltre il 20% - stima Coldiretti Puglia - con punte del 100% nella viticoltura di vecchia tradizione, come a Bisceglie, Barletta e San Ferdinando e a macchia di leopardo in provincia di Foggia, del 30/50% nel tarantino e del 15% in provincia di Bari, con i costi di produzione per salvare il salvabile che sono stati numerosi e costosissimi, anche a causa dell'impraticabilità delle campagne colpite dai nubifragi.
Senza uva è a rischio il 50% delle giornate di lavoro degli operai dedicati alla raccolta nei vigneti, sotto attacco della peronospora che decimerà i raccolti nel 2023 sia di uva da tavola che da vino. I vigneti sono stati pesantemente attaccati dalla peronospora, una malattia fungina che causa gravi danni alle viti e compromette la capacità produttiva dei vigneti e, con essa, la tenuta economica delle aziende e delle strutture cooperative che operano nel comparto. I tecnici sul territorio – afferma Coldiretti Puglia - stanno raccogliendo le segnalazioni in tutte le province, con una conta dei danni a macchia di leopardo in alcuni vigneti del 60/70% con punte fino al 100% di prodotto perduto a causa degli attacchi della peronospora.
Il settore ha bisogno di misure urgenti per fare fronte alla perdita di prodotto e quindi di valore, ma anche di giornate di lavoro con un effetto negativa sull'occupazione, conseguenze drammatiche per il settore vitivinicolo, sia dell'uva da tavola che dell'uva da vino.
La Puglia è il primo produttore in Italia di uva da tavola, con il 74% della produzione nazionale e, grazie all'enorme contributo pugliese, l'Italia risulta il primo produttore al mondo - aggiunge Coldiretti Puglia - con il 16% sulla produzione globale, con la provincia di Bari che fa la parte del leone, con 11mila ettari e 2,2 milioni di quintali di produzione, seguita dalla provincia di Taranto con 8mila ettari e 2 milioni di quintali.
In Puglia anche il settore dell'uva da vino – spiega Coldiretti Puglia – conta 30mila aziende agricole impegnate su 71mila ettari per la produzione di vini DOP e IGP e di altre tipologie, con un valore di 1,5 miliardi di euro ed un paniere di 38 Vini DOP e IGP che posiziona la Puglia al 5° posto delle regioni italiane per prodotti certificati nel settore del Vino DOP IGP per 407 milioni di euro di valore (92,7% del paniere IG del Paese).
Dal Vigneto Italia nascono anche opportunità di lavoro per 1,3 milioni di persone impegnate direttamente in campi, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse e di servizio. L'esercito del vino – rileva Coldiretti – spazia dai viticoltori agli addetti nelle cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell'indotto che si sono estese negli ambiti più diversi: dall'industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall'enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall'editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione (fecce, vinacce e raspi).
In particolare a livello regionale la peronospora ha di netto tagliato i quantitativi di uva di oltre il 20% - stima Coldiretti Puglia - con punte del 100% nella viticoltura di vecchia tradizione, come a Bisceglie, Barletta e San Ferdinando e a macchia di leopardo in provincia di Foggia, del 30/50% nel tarantino e del 15% in provincia di Bari, con i costi di produzione per salvare il salvabile che sono stati numerosi e costosissimi, anche a causa dell'impraticabilità delle campagne colpite dai nubifragi.
Senza uva è a rischio il 50% delle giornate di lavoro degli operai dedicati alla raccolta nei vigneti, sotto attacco della peronospora che decimerà i raccolti nel 2023 sia di uva da tavola che da vino. I vigneti sono stati pesantemente attaccati dalla peronospora, una malattia fungina che causa gravi danni alle viti e compromette la capacità produttiva dei vigneti e, con essa, la tenuta economica delle aziende e delle strutture cooperative che operano nel comparto. I tecnici sul territorio – afferma Coldiretti Puglia - stanno raccogliendo le segnalazioni in tutte le province, con una conta dei danni a macchia di leopardo in alcuni vigneti del 60/70% con punte fino al 100% di prodotto perduto a causa degli attacchi della peronospora.
Il settore ha bisogno di misure urgenti per fare fronte alla perdita di prodotto e quindi di valore, ma anche di giornate di lavoro con un effetto negativa sull'occupazione, conseguenze drammatiche per il settore vitivinicolo, sia dell'uva da tavola che dell'uva da vino.
La Puglia è il primo produttore in Italia di uva da tavola, con il 74% della produzione nazionale e, grazie all'enorme contributo pugliese, l'Italia risulta il primo produttore al mondo - aggiunge Coldiretti Puglia - con il 16% sulla produzione globale, con la provincia di Bari che fa la parte del leone, con 11mila ettari e 2,2 milioni di quintali di produzione, seguita dalla provincia di Taranto con 8mila ettari e 2 milioni di quintali.
In Puglia anche il settore dell'uva da vino – spiega Coldiretti Puglia – conta 30mila aziende agricole impegnate su 71mila ettari per la produzione di vini DOP e IGP e di altre tipologie, con un valore di 1,5 miliardi di euro ed un paniere di 38 Vini DOP e IGP che posiziona la Puglia al 5° posto delle regioni italiane per prodotti certificati nel settore del Vino DOP IGP per 407 milioni di euro di valore (92,7% del paniere IG del Paese).
Dal Vigneto Italia nascono anche opportunità di lavoro per 1,3 milioni di persone impegnate direttamente in campi, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse e di servizio. L'esercito del vino – rileva Coldiretti – spazia dai viticoltori agli addetti nelle cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell'indotto che si sono estese negli ambiti più diversi: dall'industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall'enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall'editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione (fecce, vinacce e raspi).