Uva e fichi d’India, 'separati in casa' alla festa della Stazioncina di Canne della Battaglia
In un percorso di gusto fra Storia, Natura e Musica
martedì 3 settembre 2024
22.40
Interesse e partecipazione alla festa dei 70 anni della istituzione della Stazioncina di Canne della Battaglia sulla linea ferroviaria Barletta-Spinazzola, che si è tenuta la scorsa domenica in un percorso di gusto fra Storia e Natura con assaggi a kilometro zero, all'insegna della musica con i balli popolari fino a sera. Promotrice dell'iniziativa è stata l'Associazione culturale Wolakota in collaborazione con il Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia ODV e l'Archeoclub d'Italia APS Canne della Battaglia Barletta. Si è celebrato uno storico compleanno sui circa 67 kilometri della Ferrovia Barletta-Spinazzola: la Stazione di Canne della Battaglia ha toccato quota settant'anni di vita. Essa é infatti "una tessera essenziale del mosaico di storia e di sviluppo economico collegato all'archeologia ed al turismo": le Ferrovie dello Stato ne curarono la trasformazione agli inizi degli anni Cinquanta da semplice casello, con l'originaria denominazione di "Canne Scavi", a vera e propria fermata munita dei necessari comfort e che fu ribattezzata con l'altisonante nome di "Canne della Battaglia", in una festosa giornata del 29 agosto 1954 nel corso della quale intervenne Monsignor Angelo Raffaele Dimiccoli che la benedì.
Quest'anno sotto la lente delle telecamere e del palato: l' uva e i fichi d'India, "separati in casa" ma molto graditi per il loro sapore, ma anche per le loro proprietà nutrizionali e terapeutiche. Introdotti dai colonizzatori spagnoli nel XVI secolo, i fichi d'India si sono adattati al clima locale tanto da divenire frutti caratteristici del paesaggio attorno alla Stazioncina di Canne della Battaglia e dintorni. Si contraddistinguono per la polpa, il colore giallo o rosso, e per il gusto dolce e pastoso. Nel corso del pomeriggio è stata apprezzato l'esercizio di pulire i fichi d'India, definito da alcuni come "una vera e propria arte", attraverso l'abilità manuale e con un coltello appuntito sono state eliminate le bucce spinose di questi frutti tipici del territorio, anche lungo i binari.
Pregno di storia e cultura millenaria lo stand dedicato all'uva nell'Oasi del Viandante: "dai tempi degli antichi romani ai tempi nostri." Diverse specie di uva dei primi secoli d.C: come Pergolese di Tivoli, collegata alla storia degli antichi Romani, è conosciuta per usi vinificatori, ma anche per le sue grandi potenzialità come uva da tavola. Mentre, le specie del II millennio : l'uva Italia tra le varietà più richieste, di colore bianca e dal grappolo grande, conico-piramidale; l'uva Vittoria, fa parte delle varietà bianche dall'incrocio tra le varietà Cardinal e Regina, definita come "un'autentica prelibatezza per gli amanti dell'uva da tavola". Anche l'uva paglieri è da tavola, ha un sapore molto dolce e apprezzata per i suoi pregi tra i quali resiste molto bene ai viaggi lunghi e si conserva facilmente. L'Apulia rose è la prima varietà di uva da tavola apirena ad essere coltivata in Puglia, ricca di sostanze nutraceutiche e antiossidanti. L' Autumn Crisp, uva a bacca bianca dal grande acino e da un gusto speciale; l'uva magenta seedless è una varietà di uva rossa dal "sapore di ciliegie". Regina Inzolia è un'uva sia da tavola che da vino di origine greca con gli acini di forma sferica e leggermente allungata, di grandi dimensioni. Un ampio futuro per l'uva nero zaffiro che matura tra fine agosto e metà settembre, si distingue per l'acinatura insolita, tubolare e allungata, molto gustosa.
Ancora in fase sperimentale, l'iniziativa di proporre fichi d'india e uva, è "ormai prossima al definitivo format con la sagra programmata già nell'edizione 2025" , come riferiscono gli organizzatori che ringraziano gli agricoltori e produttori locali per la generosa offerta, spiegando che si intende valorizzare il patrimonio agro-alimentare della Valle d'Ofanto e dintorni, e al contempo dare la possibilità ai turisti di visitare la storica fontana di San Ruggiero (secolo XII), le Terme di San Mercurio e il vicino centro archeologico sui resti dell'antica cittadella di Canne, luogo dello scontro tra Annibale e i romani nel 216 a.C., una delle principali della seconda guerra punica, che vide contrapposti Romani e Cartaginesi. L'esercito cartaginese, comandato da Annibale, pur in minoranza numerica, mise in atto una manovra tattica detta "a tenaglia", che permise di annientare l'esercito romano. La cittadella di Canne della Battaglia in territorio di Barletta. si trova a pochi chilometri di distanza dai comuni di Barletta, Andria e Canosa di Puglia, lungo la Via Appia, Patrimonio dell'UNESCO, asse di comunicazioni commerciali e culturali, modello delle successive vie pubbliche romane e, in un certo senso, origine del complesso sistema viario dell'Impero, alla base dell'attuale rete di comunicazione del bacino del Mediterraneo.
Riproduzione@riservata
Quest'anno sotto la lente delle telecamere e del palato: l' uva e i fichi d'India, "separati in casa" ma molto graditi per il loro sapore, ma anche per le loro proprietà nutrizionali e terapeutiche. Introdotti dai colonizzatori spagnoli nel XVI secolo, i fichi d'India si sono adattati al clima locale tanto da divenire frutti caratteristici del paesaggio attorno alla Stazioncina di Canne della Battaglia e dintorni. Si contraddistinguono per la polpa, il colore giallo o rosso, e per il gusto dolce e pastoso. Nel corso del pomeriggio è stata apprezzato l'esercizio di pulire i fichi d'India, definito da alcuni come "una vera e propria arte", attraverso l'abilità manuale e con un coltello appuntito sono state eliminate le bucce spinose di questi frutti tipici del territorio, anche lungo i binari.
Pregno di storia e cultura millenaria lo stand dedicato all'uva nell'Oasi del Viandante: "dai tempi degli antichi romani ai tempi nostri." Diverse specie di uva dei primi secoli d.C: come Pergolese di Tivoli, collegata alla storia degli antichi Romani, è conosciuta per usi vinificatori, ma anche per le sue grandi potenzialità come uva da tavola. Mentre, le specie del II millennio : l'uva Italia tra le varietà più richieste, di colore bianca e dal grappolo grande, conico-piramidale; l'uva Vittoria, fa parte delle varietà bianche dall'incrocio tra le varietà Cardinal e Regina, definita come "un'autentica prelibatezza per gli amanti dell'uva da tavola". Anche l'uva paglieri è da tavola, ha un sapore molto dolce e apprezzata per i suoi pregi tra i quali resiste molto bene ai viaggi lunghi e si conserva facilmente. L'Apulia rose è la prima varietà di uva da tavola apirena ad essere coltivata in Puglia, ricca di sostanze nutraceutiche e antiossidanti. L' Autumn Crisp, uva a bacca bianca dal grande acino e da un gusto speciale; l'uva magenta seedless è una varietà di uva rossa dal "sapore di ciliegie". Regina Inzolia è un'uva sia da tavola che da vino di origine greca con gli acini di forma sferica e leggermente allungata, di grandi dimensioni. Un ampio futuro per l'uva nero zaffiro che matura tra fine agosto e metà settembre, si distingue per l'acinatura insolita, tubolare e allungata, molto gustosa.
Ancora in fase sperimentale, l'iniziativa di proporre fichi d'india e uva, è "ormai prossima al definitivo format con la sagra programmata già nell'edizione 2025" , come riferiscono gli organizzatori che ringraziano gli agricoltori e produttori locali per la generosa offerta, spiegando che si intende valorizzare il patrimonio agro-alimentare della Valle d'Ofanto e dintorni, e al contempo dare la possibilità ai turisti di visitare la storica fontana di San Ruggiero (secolo XII), le Terme di San Mercurio e il vicino centro archeologico sui resti dell'antica cittadella di Canne, luogo dello scontro tra Annibale e i romani nel 216 a.C., una delle principali della seconda guerra punica, che vide contrapposti Romani e Cartaginesi. L'esercito cartaginese, comandato da Annibale, pur in minoranza numerica, mise in atto una manovra tattica detta "a tenaglia", che permise di annientare l'esercito romano. La cittadella di Canne della Battaglia in territorio di Barletta. si trova a pochi chilometri di distanza dai comuni di Barletta, Andria e Canosa di Puglia, lungo la Via Appia, Patrimonio dell'UNESCO, asse di comunicazioni commerciali e culturali, modello delle successive vie pubbliche romane e, in un certo senso, origine del complesso sistema viario dell'Impero, alla base dell'attuale rete di comunicazione del bacino del Mediterraneo.
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