Verso la Giornata Internazionale della Pizza

In Puglia si contano circa 6000 pizzerie

giovedì 16 gennaio 2025 16.03
Più di quattro pugliesi su dieci (43%) preparano la pizza in casa, spinta dalla nuova passione per il fai da te in cucina, ma anche poter scegliere personalmente gli ingredienti e garantirsi un prodotto gourmet 100% Made in Italy. E' quanto emerge da una indagine di Coldiretti Puglia, condotta nei mercati di Campagna Amica dove vanno a ruba farina e lievito madre, in occasione della Giornata Internazionale della Pizza che si celebra il 17 gennaio. La nuova tendenza, nata soprattutto nel periodo del lockdown, è quella di cucinare in casa – spiega Coldiretti regionale - delle pizze personalizzate utilizzando ingredienti 100% made in Italy dalla mozzarella alla burrata, dalle farine di grano tricolore, magari ottenute da varietà antiche alle passate di pomodoro, dall'olio extravergine d'oliva fino alle verdure, ai salumi e a tutto ciò che può servire per mettere nel piatto la versioni più tradizionali, dalla margherita alla capricciosa, ma anche quelle gourmet, con la scelta di prodotti ricercati, tipo quelli a denominazione di origine. La pizza fai da te risolve peraltro anche il problema dell'originalità degli ingredienti in un'Italia dove quasi due pizze su tre servite sono ottenute da un mix di prodotti provenienti da migliaia di chilometri di distanza senza alcuna indicazione per i consumatori, dalla mozzarella lituana al concentrato pomodoro cinese, ma c'è anche l'olio tunisino e il grano ungherese.

In Puglia si contano circa 6000 pizzerie, un sistema economico che coinvolge intere filiere considerato che a pieno regime nelle pizzerie ogni anno si stima vengano impiegati 38 milioni di chili di farina, 21 milioni di chili di mozzarella, 3 milioni di chili di olio di oliva e 25 milioni di chili di salsa di pomodoro. Nata a Napoli, la passione per la pizza è diventata planetaria, con gli americani che sono i maggiori consumatori con 13 chili a testa mentre gli italiani guidano la classifica in Europa con 7,8 chili all'anno, e staccano spagnoli (4,3), francesi e tedeschi (4,2), britannici (4), belgi (3,8), portoghesi (3,6) e austriaci che, con 3,3 chili di pizza pro capite annui, chiudono questa classifica. Nel dicembre del 2017 – conclude la Coldiretti – è avvenuta l'iscrizione dell'"Arte dei Pizzaiuoli napoletani" nella lista del patrimonio culturale immateriale dell'umanità dell'Unesco che riconoscere il forte legame culturale della tradizione con l'Italia.