Verso la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR)
La Puglia ha pochi siti dedicati alla chiusura del ciclo dei rifiuti
lunedì 9 novembre 2020
22.31
Dal 21 al 29 novembre, pur in un momento preoccupante per le conseguenze del Covid in corso, anche quest'anno si celebra la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR) prevista per mettere in campo strategie e politiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall'Unione Europea all'interno del Programma LIFE+, che gli Stati membri devono perseguire anche alla luce delle recenti disposizioni normative (direttiva quadro sui rifiuti, 2008/98/CE). Un'occasione che i nostri Comuni possono sfruttare per promuovere e realizzare azioni mirate di sensibilizzazione sulla corretta gestione dei rifiuti non solo per la settimana di novembre, bensì per l'intero anno. Un'iniziativa nata per promuovere le necessarie campagne di comunicazione ambientale al fine di fare acquisire ai cittadini, maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente. Una campagna di promozione e sensibilizzazione mirata a far comprendere ai cittadini l'importanza che riveste la produzione e lo smaltimento dei rifiuti soprattutto in quelle regioni, come la Puglia, che hanno pochi siti dedicati alla chiusura del ciclo dei rifiuti. Tutte le comunità non vogliono discariche, inceneritori e via discorrendo nei propri territori. Intanto, però, i rifiuti si producono e da qualche parte si devono conferire per il loro smaltimento. Le conseguenze sono quelle a tutti note: ci si lamenta dei costi notevoli per la raccolta e smaltimento che ci vediamo attribuire con le bollette della TARI ma nessuno si chiede cosa fare per poterla ridurre. Al di là delle responsabilità del Governo Regionale che in Puglia sconta un notevole ritardo per l'adozione dell'agognato Piano dei Rifiuti Regionale, per la riduzione dei costi della TARI è necessario convincerci che oltre alla disponibilità dei siti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, bisogna incrementare la raccolta differenziata. Insomma, più si differenziano i nostri rifiuti, maggiore sarà la possibilità di una riduzione dei costi di smaltimento. Oggi, purtroppo, scontiamo la scarsità di impianti pubblici in Puglia, con ciò determinando la conseguenza che il costo di smaltimento ad esempio dell'umido, che rappresenta all'incirca il 35-40% dei rifiuti prodotti, risulta essere particolarmente gravoso, nonostante dal suo recupero si possono ricavare bio gas e ammendante per il terreno. A ciò si deve aggiungere anche l'altra gravosa circostanza che molti non sono a conoscenza che i rifiuti che non vengono differenziati non vanno a finire direttamente in discarica, che peraltro mancano, bensì negli impianti dedicati per la loro separazione e che tale operazione costa molto, ma molto di più di quanto non si possa immaginare; oltre al fatto che spesso i nostri rifiuti devono raggiungere impianti di smaltimento fuori regione, con una maggiore incidenza sui costi di trasporto. L'invito, dunque, alle amministrazioni comunali è di approfittare di questa occasione per attivarsi concretamente per una vera rivoluzione culturale di informazione e sensibilizzazione sul corretto conferimento dei rifiuti prodotti a vantaggio non solo delle tasche dei cittadini ma anche e soprattutto dell'ambiente e della sostenibilità del nostro Pianeta Terra.
Dott. Benedetto Miscioscia- Coordinatore regionale Fareambiente
Dott. Benedetto Miscioscia- Coordinatore regionale Fareambiente