Verso Natale: Record per le vendite di spumante pugliese
E’ quanto emerge da una proiezione della Coldiretti Puglia
mercoledì 21 dicembre 2022
15.31
E' record per le vendite di spumante pugliese, dalla Malvasia al Negroamaro, dal Bombino bianco e nero alla Verdeca, con 3 milione di bottiglie prodotte con metodo Charmat e 300mila con metodo classico che conquistano le tavole in Puglia e nel mondo dove per Natale e Capodanno ci sarà il record storico di brindisi Made in Italy. E' quanto emerge da una proiezione della Coldiretti Puglia, dalla quale si evidenzia che, nonostante il calo dei consumi a causa dell'inflazione, sarà irrinunciabile per i consumatori lo spumante per il classico brindisi a Natale e fine anno.
Se in Puglia lo spumante si classifica tra gli acquisti irrinunciabili nello shopping delle feste, anche in Italia e all'estero, le bollicine pugliesi si stanno facendo largo con un balzo generale delle esportazioni. Nei 9 mesi del 2022 il segmento ha registrato un aumento dell'8,7% delle vendite all'estero di vino prodotto in Puglia, dove in 5 anni dal 2016 al 2021 l'export dei vini pugliesi è aumentato del 46%, il doppio che in Italia – riferisce Coldiretti Puglia – raggiugendo il valore di 179 milioni di euro, con un aumento del peso dell'Asia, che resta comunque ancora ridotto, con +526% di export in Corea del Sud, mentre sono cresciute le vendite del 75% negli Stati Uniti, del 70% in Germania, del 69% in Cina, del 39% in Svizzera e del 33% in Giappone.
Fuori dai confini nazionali i consumatori più appassionati sono gli americani che hanno speso per le bollicine italiane il 13% in più nel 2022 mentre al secondo posto ci sono gli inglesi che non sembrano essere stati scoraggiati dalla Brexit con un aumento del 27%. Su valori più bassi si trova la Germania ma con un +14% in valore. Lo spumante italiano piace molto anche nel Paese di Putin, con un incremento del 9% in Russia nonostante le tensioni causate dalla guerra.
Sul successo delle bollicine tricolori nel mondo pesano però gli aumenti dei costi di produzione diretti o indiretti a causa del caro energia. Dai vigneti dove i rincari sono stati fino al +170% per i concimi fino alle cantine dove una bottiglia di vetro – spiega la Coldiretti – costa fino al 70% in più rispetto allo scorso anno, ma ad aumentare sono anche i prezzi dei tappi, delle gabbiette per i tappi, delle etichette e dei cartoni di imballaggio per i quali si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l'analisi Coldiretti. Una situazione resa ancora più difficile dalla contemporanea crescita delle imitazioni a livello mondiale che – conclude la Coldiretti - fanno concorrenza sleale alle produzioni originali.
La Puglia si sta imponendo anche con gli spumanti, dove grande è la capacità di innovazione dei produttori pugliesi che hanno puntato, soprattutto, sulla distintività e sul legame con il territorio e la cultura locale per vincere la competizione sul mercato globale, facendo concorrenza a territori storicamente imbattibili. La popolarità internazionale di eccellenze varietali dei vigneti quali Primitivo, Negroamaro, Susumaniello e Nero di Troia, con il successo di vini DOP quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, per citarne solo alcuni, hanno fatto del settore vitivinicolo pugliese – conclude Coldiretti Puglia - il riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere al meglio il territorio, innovazione e grande propensione all'internazionalizzazione.
Se in Puglia lo spumante si classifica tra gli acquisti irrinunciabili nello shopping delle feste, anche in Italia e all'estero, le bollicine pugliesi si stanno facendo largo con un balzo generale delle esportazioni. Nei 9 mesi del 2022 il segmento ha registrato un aumento dell'8,7% delle vendite all'estero di vino prodotto in Puglia, dove in 5 anni dal 2016 al 2021 l'export dei vini pugliesi è aumentato del 46%, il doppio che in Italia – riferisce Coldiretti Puglia – raggiugendo il valore di 179 milioni di euro, con un aumento del peso dell'Asia, che resta comunque ancora ridotto, con +526% di export in Corea del Sud, mentre sono cresciute le vendite del 75% negli Stati Uniti, del 70% in Germania, del 69% in Cina, del 39% in Svizzera e del 33% in Giappone.
Fuori dai confini nazionali i consumatori più appassionati sono gli americani che hanno speso per le bollicine italiane il 13% in più nel 2022 mentre al secondo posto ci sono gli inglesi che non sembrano essere stati scoraggiati dalla Brexit con un aumento del 27%. Su valori più bassi si trova la Germania ma con un +14% in valore. Lo spumante italiano piace molto anche nel Paese di Putin, con un incremento del 9% in Russia nonostante le tensioni causate dalla guerra.
Sul successo delle bollicine tricolori nel mondo pesano però gli aumenti dei costi di produzione diretti o indiretti a causa del caro energia. Dai vigneti dove i rincari sono stati fino al +170% per i concimi fino alle cantine dove una bottiglia di vetro – spiega la Coldiretti – costa fino al 70% in più rispetto allo scorso anno, ma ad aumentare sono anche i prezzi dei tappi, delle gabbiette per i tappi, delle etichette e dei cartoni di imballaggio per i quali si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l'analisi Coldiretti. Una situazione resa ancora più difficile dalla contemporanea crescita delle imitazioni a livello mondiale che – conclude la Coldiretti - fanno concorrenza sleale alle produzioni originali.
La Puglia si sta imponendo anche con gli spumanti, dove grande è la capacità di innovazione dei produttori pugliesi che hanno puntato, soprattutto, sulla distintività e sul legame con il territorio e la cultura locale per vincere la competizione sul mercato globale, facendo concorrenza a territori storicamente imbattibili. La popolarità internazionale di eccellenze varietali dei vigneti quali Primitivo, Negroamaro, Susumaniello e Nero di Troia, con il successo di vini DOP quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, per citarne solo alcuni, hanno fatto del settore vitivinicolo pugliese – conclude Coldiretti Puglia - il riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere al meglio il territorio, innovazione e grande propensione all'internazionalizzazione.