Vicesindaco Pietro Basile: "corre l'obbligo di fare chiarezza"

Torna a trattare l'argomento della Zona Artigianale di “Madonna di Costantinopoli”. È necessario perciò chiarire ai canosini il percorso intrapreso.

giovedì 23 maggio 2013 10.41
Il vicesindaco e assessore all'Urbanistica, Pietro Basile, in seguito ai numerosi articoli pubblicati a partire dal 12 maggio, torna a trattare l'argomento della Zona Artigianale di "Madonna di Costantinopoli".

"In seguito alla firma delle convenzioni di assegnazione dei lotti della Zona Artigianale Madonna di Costantinopoli, avvenuta lo scorso 7 maggio alla presenza di un notaio, - scrive il vicesindaco - corre l'obbligo di fare chiarezza, premettendo innanzitutto che non è prerogativa di questa Amministrazione comunale non riconoscere gli altrui meriti, se dovessero essercene. Molto è stato scritto e detto, ma poche sono le questioni che sono state circostanziate.
È necessario perciò chiarire ai canosini il percorso intrapreso. Come è noto a tutta la compagine politica canosina e alle associazioni di categoria, il procedimento legato all'individuazione, alla pianificazione e all'assegnazione dei lotti sui quali realizzare dei capannoni per le attività artigianali è stato segnato da molteplici ostacoli, molti dei quali continuano a persistere, inducendo così a confermare la politica dei piccoli passi come l'unica strategia possibile.
Ma, per non confondere i lettori e i concittadini, occorre illustrare l'intera cronistoria della vicenda. Tutto ha avuto avvio da una prima iniziativa correlata al noto finanziamento PRUSST, che ancora oggi, lungi dall'essere la principale risorsa per il Comune di Canosa, rappresenta una rilevante di criticità, sia per noi che per il Comune di Barletta, capofila nel finanziamento stesso, soprattutto a causa del tristemente noto Patto di Stabilità, che ha indotto a continui ritardi e slittamenti temporali in tutto l'iter.

Vari attori politici, negli anni, si sono succeduti e nel frattempo il Piano per gli Insediamenti Produttivi artigianali è stato approvato con Delibera Consiliare n. 72/2006, costituendo un supporto per l'avviso pubblico di assegnazione in diritto di superficie del lotti edificatori. La natura particolare delle aree interessate, le peculiarità geomorfologiche che negli anni hanno cristallizzato una situazione vincolistica definita dalla Autorità di Bacino della Puglia, la prossimità al Regio Tratturo vincolato dal punto di vista storico e paesaggistico hanno, in questo lungo iter, dovuto essere man mano superate.
Di qui la necessità di rivedere la pianificazione operata rendendola "economicamente più vantaggiosa" per le imprese da insediare, fino all'aggiudicazione dei lavori per le opere di urbanizzazione e alle non facili procedure di esproprio: a tale punto si era giunti nel maggio dello scorso anno. In seguito l'iter ha continuato ad avere ulteriori sviluppi".


"Tutti gli attori politici – prosegue il vicesindaco – conoscono la vicenda e alcuni di essi hanno sicuramente vissuto in prima persona i passi del graduale superamento di tanti impedimenti: il rammarico resta, quindi, proprio per questo. Questa Amministrazione ha lavorato sin dall'insediamento per dare prosieguo a delle procedure che rappresentano per questa città una prospettiva di sviluppo per le nostre aziende e per il nostro territorio, senza lasciare spazio a sterili polemiche in cui ciascuno rivendica il proprio ruolino. Resta il rammarico perché alcuni politici locali hanno accusato l'Amministrazione comunale di immotivata inoperosità nella sottoscrizione delle convenzioni, mettendone in discussione l'effettiva cantierabilità. Non si tratta di indugiare inutilmente!
Dal maggio 2012 sono cambiati gli attori politici ma le problematiche attuative per il PIP Madonna di Costantinopoli sono rimaste le stesse: chi muove accuse sa benissimo come la situazione geomorfologica abbia reso necessari interventi onerosi e complessi. Solo all'ultimazione di tali interventi, nello scorso febbraio, è stato possibile avanzare apposita proposta di riduzione del grado di pericolosità geomorfologica caratteristica della aree all'Autorità di Bacino della Puglia che si è espressa favorevolmente con provvedimento del proprio Comitato Tecnico il 4 aprile 2013, il quale è stato condiviso, come previsto dalla normativa vigente, con Deliberazione di Giunta Comunale n. 98 del 10 maggio, pubblicata il 21 maggio. È questo il passaggio decisivo che rende l'area PIP e la realizzazione di alcuni lotti edificatori in particolare effettivamente cantierizzabile".


"Rispetto agli anni passati – conclude il vicesindaco Basile – gli assegnatari hanno sì dovuto attendere pazientemente qualche mese, ma hanno ora finalmente certezza di poter dare avvio ai lavori senza sorprese nel sottosuolo che potrebbero rimandare ulteriormente la realizzazione della prima zona artigianale di Canosa! Teniamo ad aggiungere, inoltre, che, in maniera apparentemente impopolare, abbiamo dovuto rimettere in discussione la precedente convenzione che, purtroppo, non dava certezza dei costi effettivi a carico dei soggetti assegnatari, rimandando a ben noti eventuali conguagli, fonte di contenziosi, perdite di tempo e di denaro da parte degli stessi assegnatari e della Amministrazione pubblica.

Gli assegnatari hanno così potuto sottoscrivere una convenzione che circostanzia elementi di non poco conto, in un quadro di incertezze e crisi economica che viviamo quotidianamente e che oggi, in misura maggiore rispetto al passato, mette a dura prova il tessuto produttivo della nostra Città. Questa revisione si è resa necessaria per un altro elemento, ultimo ma non meno importante: i ritardi nell'erogazione dei fondi PRUSST, i quali, malgrado tutti gli sforzi che si stanno quotidianamente ponendo in essere, lasciano ancora spazio ad elementi di indeterminatezza che non vogliamo possano recare ulteriori danni alle nostre imprese. Queste righe, siamo certi che siano un momento chiarificatore.
Siamo certi anche che in un momento di profonda crisi, come quello che stiamo attraversando, tutti si debba lavorare - con responsabilità - avendo un comune fine, un comune denominatore, a prescindere da colori e fazioni, che è il futuro della nostra città, delle nostre imprese, del nostro territorio di cui siamo custodi e promotori temporanei e che dobbiamo impegnarci a trasmettere quanto possibile migliore a coloro che ci seguiranno".



ufficio stampa
Comune di Canosa