VIII Edizione di Comuni Ricicloni Puglia 2015

Il Rapporto regionale di Legambiente

venerdì 18 dicembre 2015 22.36
Il Rapporto regionale di Legambiente che fotografa lo stato della raccolta differenziata. Salgono a 38 i Comuni virtuosi in Puglia di cui 20 sono Ricicloni. Sono invece 32 i Comuni soprannominati "Gli indifferenti". Permane il trend negativo dei Capoluoghi di Provincia con le sole eccezioni di Andria e Barletta. Foggia rimane fanalino di coda con un misero 7% di RD. Nella nostra regione la media percentuale di RD rimane bassa e si attesta intorno al 32,5% mentre il 75% dei rifiuti finisce in discarica. Dai dati Ispra emerge che la Puglia riceve nei suoi impianti oltre 420 mila tonnellate di rifiuti provenienti da altre Regioni. Legambiente: «Non ci basta più solo premiare i Comuni ricicloni. Occorre chiudere una volta per tutte il ciclo dei rifiuti ponendo le condizioni per rendere gli sforzi profusi anche proficui per le comunità che li hanno conseguiti. I Comuni ricicloni non devono essere più solo eccezioni, amministrazioni eroiche ma l'ordinarietà della nostra regione». I sindaci premiati sottoscrivono il Manifesto per un'Italia Rifiuti Free ossia le dieci proposte che rilanciano l'economia circolare per contrastare l'emergenza rifiuti

Nell'ottava edizione di Comuni Ricicloni Puglia 2015 sono 20 i Comuni che ricevono il riconoscimento di Legambiente per aver avviato un modello di gestione dei rifiuti orientato al recupero, con oltre il 65% di raccolta differenziata imposto dalla legge nazionale e raggiunto nel 2014. Anche quest'anno svetta al primo posto della classifica generale il Comune barese di Rutigliano. Nel 2014 il Comune con 18.467 abitanti ha raggiunto una percentuale media di differenziata del 77,6%. Seguono poi il Comune di Motta Montecorvino con il 74,7%, Monteparano (71,8%), Troia (70,8%), Casalvecchio di Puglia (70,3%), Cellamare (70,2%), Fasano (70,2%), Crispiano (69,9%), Chieuti (69,6%), Canosa di Puglia (68,8%), Latiano (68,2%), Sava (68,1%), Laterza (66,9%), San Vito dei Normanni (66,8%), Erchie (66,5%), San Michele Salentino (66,4%), Andria (66,2%), San Pancrazio Salentino (66%), Torre Santa Susanna (65,1%), Casalnuovo Monterotaro (65%).

Sono invece 8 i Comuni pugliesi a cui va il Premio di Seconda Categoria, per aver raggiunto nei primi nove mesi del 2015 un media percentuale pari o superiore al 65%. Ricevono il riconoscimento Roseto Valfortore (87%), Faggiano (76,2%), Barletta (72,4%), San Giorgio Ionico (70,1%), Poggio Imperiale (69,5%), San Marco la Catola (67,9%), Cassano delle Murge (65,4%), Adelfia (65%).

10 Comuni invece ricevono la Menzione Speciale Teniamoli d'Occhio per aver raggiunto nei primi nove mesi del 2015 una media percentuale di raccolta differenziata pari o superiore al 60% di RD. Ricevono la Menzione: Serracapriola (63,5%), Massafra (62,5%), San Ferdinando di Puglia (62,4%), Monteiasi (61,7%), Leverano (60,9%), Monteleone di Puglia (60,7%), Apricena (60,4%), Anzano di Puglia (60,2%), Roccaforzata (60%) e Polignano a Mare (60%).

Questi i premi consegnati oggi a Bari durante la presentazione del Rapporto Comuni Ricicloni Puglia 2015 a cui hanno partecipato: Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia, Domenico Santorsola, Assessore alla Qualità dell'Ambiente Regione Puglia, Luigi Perrone, Presidente ANCI Puglia, Nicola Giorgino, Presidente OGA Bat, Fabio Costarella, Responsabile Progetti Territoriali Speciali CONAI, e Stefano Ciafani, Direttore generale Legambiente Nazionale.

«In Puglia siamo ancora lontani da una gestione sostenibile dei rifiuti. I Comuni ricicloni continuano a rimanere purtroppo una piccola minoranza e la nostra regione rimane ancorata a una gestione dei rifiuti novecentesca, troppo legata all'uso della discarica dove finisce il 75% dei rifiuti urbani e ciò anche a causa dei continui rinvii e della rimodulazione dell'ecotassa, che avrebbe dovuto penalizzare economicamente l'interramento dei rifiuti. Per non parlare della media percentuale regionale di raccolta differenziata che continua a rimanere bassa e nel 2015 si è attestata al 32,5%. Non ci basta più solo premiare i Comuni ricicloni. Occorre chiudere una volta per tutte il ciclo dei rifiuti, ponendo così le condizioni per rendere gli sforzi profusi anche proficui per le comunità che li hanno conseguiti. Di conseguenza i Comuni ricicloni non saranno più solo eccezioni, amministrazioni eroiche ma l'ordinarietà delle nostra regione. Se si lavora con continuità, condivisione e corresponsabilità i risultati arrivano, come in Campania dove i Comuni che superano il 65% di RD sono ben 166». Questo il commento di Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia.

«Per quanto la regione Puglia sia stata la prima in Italia a dotarsi di un Piano rifiuti - ha dichiarato Domenico Santorsola, Assessore alla Qualità dell'Ambiente Regione Puglia - non posso negare la presenza di emergenze apertesi in questi mesi nella governance del ciclo integrato dei rifiuti. La nostra amministrazione ha un progetto ambizioso ovvero quello di implementare la dotazione impiantistica e di potenziare la raccolta differenziata. Lo scorso ottobre la Giunta regionale ha approvato definitivamente il Piano d'azione per i fondi di Sviluppo e Coesione, nel quale sono previsti circa 21 mln di euro per il cofinanziamento di 5 impianti di compostaggio in altrettante province della Regione e, sempre in materia di organico, 38 Comuni al di sotto dei 4mila abitanti hanno ottenuto di accedere ai finanziamenti per il compostaggio di comunità per un totale che sfiora gli 8,5 mln di euro. È un primo sostanzioso step di rafforzamento della dotazione impiantistica a cui, ovviamente, dovranno seguirne altri. Vogliamo partire da questo per mettere a regime il sistema e sono sicuro che con il supporto di tutti gli attori coinvolti sapremo centrare gli obiettivi».

L'ottava edizione pugliese di Comuni Ricicloni è stata realizzata da Legambiente Puglia grazie al contributo dell'Assessorato alla Qualità dell'Ambiente della Regione Puglia e con il patrocinio di Anci Puglia. Le classifiche sono state elaborate incrociando i dati raccolti mediante l'invio dell'apposito questionario alle Amministrazioni locali e quelli forniti dai Comuni al Servizio Ciclo Rifiuti e Bonifica della Regione Puglia e pubblicati sul suo Portale Ambientale (i dati sono stati raccolti ed elaborati sino a settembre 2015). In graduatoria compaiono i Comuni che hanno risposto al questionario di Legambiente e i Comuni che hanno trasmesso le comunicazioni mensili alla Regione. Pertanto, su 258 Comuni pugliesi, per l'anno 2014 è stato possibile prenderne in esame 252 (poiché 6 Amministrazioni non hanno effettuato la registrazione sul portale della Regione), mentre i Comuni che hanno risposto alla scheda inviata da Legambiente sono stati appena 23.

Continuano a rimanere poco soddisfacenti, anche per questa edizione, i risultati conseguiti dai Capoluoghi di Provincia, ad eccezione dei Comuni di Andria e Barletta. Brindisi e Bari, invece, sono ferme rispettivamente al 32,2% e al 28,8% di RD mentre Foggia chiude la classifica con un misero 7%. La Provincia Bat rimane la più virtuosa con ben 7 comuni su 10 che hanno avviato la raccolta differenziata porta a porta.

«Nonostante i risultati non sempre positivi raggiunti dai Comuni nella raccolta differenziata – ha commentato Nicola Giorgino, presidente dell'Oga Bat - non mancano esempi virtuosi che, seppur lentamente, permettono di aumentare le percentuali di raccolta differenziata degli organi d'ambito, come il nostro. Ritengo che quella della raccolta differenziata porta a porta sia l'unica strada percorribile per non incorrere in una vera e propria emergenza rifiuti in Puglia. L'Oga Bat oggi raggiunge circa il 44% di RD anche grazie all'impegno dei Comuni come Andria e Canosa di Puglia che, nel 2012, hanno avviato la raccolta differenziata spinta permettendo di raggiungere risultati ottimali. Tenderemo ad elevarla per essere coerenti con la legge ma proveremo anche ad andare oltre. Tuttavia, nonostante le virtuosità e gli sforzi economici dei Comuni, oggi, purtroppo, non abbiamo avuto a livello regionale una pianificazione adeguata e coerente rispetto alle modalità di scelta operate. Auspichiamo che venga adottata una politica di pianificazione tesa ad incrementare la presenza di impianti di compostaggio in Puglia al fine di evitare di danneggiare i cittadini sia sotto il profilo ambientale che sotto quello economico perché paradossalmente una situazione di stallo risulta più onerosa rispetto all'avvio di un sistema di raccolta differenziata porta a porta».

«Solo attraverso un coordinamento fra tutte le istituzioni coinvolte – ha precisato Luigi Perrone, Presidente ANCI Puglia, è possibile superare gli ostacoli in tema di rifiuti. Le responsabilità nel mancato raggiungimento di percentuali virtuose di raccolta differenziata non sempre sono riconducibili ai Comuni. È indispensabile completare il ciclo dei rifiuti in Puglia attraverso la realizzazione degli impianti affinché si possano ottenere risultati migliori sul fronte della differenziata. L'impatto economico iniziale è inevitabile ma la riduzione della produzione di rifiuti, la differenziazione dei materiali e il loro riavvio a una seconda vita sono obiettivi comuni verso cui dobbiamo tendere».

Nell'edizione 2015 di Comuni Ricicloni Puglia sono ben 32 i Comuni pugliesi che rientrano nella categoria de "Gli indifferenti" ovvero le amministrazioni che nei primi nove mesi del 2015 non raggiungono nemmeno il 10% di RD o non hanno effettuato alcuna registrazione sul portale Rifiuti e Bonifica della Regione Puglia. Rientrano in questa categoria: Alberona, Avetrana, Celenza Valfortore, Celle di San Vito, Faeto, Isole Tremiti, Lecce, Minervino Murge, Poggiardo, Poggiorsini, Presicce, Rignano Garganico, San Cassiano, Sant'Agata di Puglia, Scorrano, Vernole, Volturino, Zapponeta, Peschici, Volturara Appula, Rodi Garganico, Carpino, Gallipoli, Deliceto, Noicattaro, Stornara, Gravina in Puglia, Castelluccio dei Sauri, Martina Franca, Cerignola, Foggia, Palagianello.

Durante la cerimonia di premiazione i sindaci dei Comuni ricicloni hanno sottoscritto il Manifesto di Legambiente "Per un'Italia Rifiuti Free", ossia dieci proposte che rilanciano l'economia circolare per contrastare l'emergenza rifiuti. Tra le proposte sottoscritte: 1) chi smaltisce in discarica deve pagare di più a vantaggio di chi ci va sempre meno; 2) utilizzare i proventi dell'ecotassa per le politiche di prevenzione, riuso e riciclo; 3) premiare le popolazioni e i comuni virtuosi; 4) eliminare gli incentivi per il recupero energetico dai rifiuti; 5) incentivare il riciclaggio perché diventi più conveniente del recupero energetico; 6) completare la rete impiantistica per il riciclaggio e il riuso dei rifiuti; 7) "Chi inquina paga": lotta allo spreco e prevenzione della produzione di rifiuti; 8) approvare una legge sul dibattito pubblico per agevolare la realizzazione di impianti di riciclaggio e riuso; 9) una nuova legge per migliorare il sistema dei controlli ambientali; 10) stop a qualsiasi commissariamento per l'emergenza rifiuti.

«Nonostante tante buone pratiche ed esperienze di successo - ha commentato Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente - l'Italia non riesce a superare completamente l'emergenza rifiuti, perché purtroppo non esiste una politica nazionale che punti con decisione sull'economia circolare e non sugli inceneritori, vista la nuova bozza di decreto governativo sull'incenerimento dei rifiuti in attuazione dell'articolo 35 del pessimo decreto Sblocca Italia che prevede nell'ultima versione 9 nuovi inceneritori in Italia, di cui uno in Puglia. Oggi abbiamo fatto sottoscrivere ai sindaci dei Comuni ricicloni pugliesi il Manifesto "Per un'Italia Rifiuti Free" perché abbiamo bisogno di politiche e impianti per il riuso e il riciclaggio e di un nuovo sistema di incentivi e disincentivi che rendano la prevenzione e il riciclo più convenienti, anche economicamente, rispetto al recupero energetico e allo smaltimento in discarica».
Ufficio stampa Legambiente Puglia: Elisabetta Di Zanni