Xylella: Agricoltori in stato di allerta anche nella provincia BAT

Preoccupati per quello che potrebbe accadere

lunedì 21 aprile 2025 20.11
La notizia che sta trapelando in questi giorni sta facendo rabbrividire gli agricoltori della città di Andria e non solo. Al contrario di qualcuno che qualche anno fa dichiarava che "la Xylella non sarebbe mai arrivata nel nostro territorio, oggi ci ritroviamo ad estirpare e distruggere una pianta di ulivo infetta dal batterio." L'invito alla massima attenzione sulla Xylella venne lanciato nel 2015 dal Comitato Liberi Agricoltori Andriesi nel corso di un Convegno nella città di Andria, Tale presa di posizione veniva minimizzata da personaggi che solamente oggi, in diverse vesti e di fronte all'evidenza, si ergono a difensori del territorio che hanno sempre trascurato, pur essendo radicati nelle cosiddette Istituzioni e nella politica locale. La Xylella partita dal territorio leccese con il passare dei giorni e anni si è diffusa in tutto il territorio del sud Barese a macchia di leopardo fino a ritrovarci il batterio a pochi chilometri dalla nostra città. Avendo un territorio composto prevalentemente da centinaia di ettari di ulivo, bisogna iniziare a trovare le giuste tecniche agronomiche per evitare la propagazione e la diffusione della sputacchina. Migliaia di piante di ulivo non possono essere distrutte da un batterio perché città agricole come quella di Andria attraverserebbero una crisi economica senza precedenti e si distruggerebbe un patrimonio che tutto il mondo ci invidia. Non dimentichiamo che gli agricoltori già per prassi effettuano le giuste tecniche colturari (trinciatura, arature e trattamenti fitosanitari) per coltivare le piante di ulivo, ma c'è una buona percentuale di ettari sparsi in tutto il territorio abbandonata a se stessa e sono i primi appezzamenti dove la sputacchina potrebbe trovare l'habitat ideale per la proliferazione.

Ma non solo suoli, anche banchine delle strade e canali di scolo delle acque potrebbero essere aree di proliferazione se non vengono fatte le giuste bonifiche. Bisogna iniziare con una campagna pubblicitaria per far sì che la gente effettui le giuste pratiche agronomiche per non far diffondere la sputacchina, perché c'è tanta gente non informata, compresi tanti agricoltori. Sono già due i casi nel raggio di 4 anni in cui si riscontra il batterio nello stesso agro che è quello di Minervino Murge confinante con la città di Andria. Al fine di toccare con mano la realtà, senza ergerci a populisti in cerca della visibilità perduta, come per altri, abbiamo voluto perlustrare quei luoghi e sabato 19 aprile 2025 una nostra delegazione, con il bollettino fitosanitario della Regione Puglia alla mano, abbiamo raggiunto l'albero dove è stato riscontrato il batterio per constatare lo stato dei luoghi. Abbiamo accertato una buona conduzione colturale dell'intero appezzamento e abbiamo notato che nelle settimane scorse sono state effettuate drastiche potature, sicuramente perché era un appezzamento che non veniva potato da qualche anno. Di conseguenza i rami infetti dell'albero dove è stato riscontrando il batterio sono di sicuro stati asportati e trinciati. La zona dove è posizionato l'appezzamento è una zona dove sono presenti molte colture (ulivi, vigne di uva da vino, pescheti e seminativi). "Nelle prossime settimane effettueremo dei sopralluoghi visivi per constatare - conclude Zagaria - ancora lo stato dei luoghi. Non possiamo restare a guardare perché spesso i tempi burocratici per prendere i giusti provvedimenti superano i tempi di diffusione del batterio"