Xylella fastidiosa colpisce anche i vigneti e gli alberi da frutto
Al via le eradicazioni dove è stata riscontrata la presenza della infezione
martedì 25 febbraio 2025
9.49
Iniziano le eradicazioni dove è stata riscontrata la presenza della infezione da Xylella fastidiosa ,sottospecie fastidiosa, il nuovo ceppo del batterio killer che colpisce i vigneti, i mandorli e gli alberi da frutto come i ciliegi, un provvedimento drastico quanto necessario a contenere la malattia, quando sono già 339 le piante infette, di cui 212 mandorli, 119 viti e 7 ciliegi negli agri comunali interessati di Triggiano, Capurso, Santeramo. E' quanto afferma Coldiretti Puglia, in riferimento all'inizio delle eradicazioni a Triggiano, sulla base del portale emergenza Xylella della Regione, annunciando l'incontro di centinaia di agricoltori pugliesi con il Ministro dell'Agricoltura Lollobrigida a Roma, in occasione del tavolo nazionale sull'emergenza Xylella per la definizione del secondo Piano Straordinario per la Rigenerazione. Gli espianti interesseranno le piante infette e tutte le piante specificate per 50 metri di raggio intorno ad esse, inoltre su base volontaria anche fino a 400 metri dalla pianta infetta, con la superficie complessiva che interesserà poco oltre 30 ettari. La Xylellafastidiosa sottospecie fastidiosa che colpisce le piante di vite, causa quella che viene definita la malattia di Pierce, una fitopatia che porta al disseccamento dei vigneti come accaduto in California – spiega Coldiretti Puglia - esattamente come avviene per gli oliveti a causa della Xylella fastidiosa sottospecie pauca.
Per effetto dei cambiamenti climatici e della globalizzazione si moltiplica l'arrivo di virus e insetti che provocano stragi nelle coltivazioni e per questo serve un cambio di passo nelle misure di prevenzione e di intervento sia a livello comunitario che nazionale – riferisce Coldiretti – anche con l'avvio di una apposita task force. Un autentico flagello è stato il batterio della Xylella sottospecie pauca che è stato introdotto con molta probabilità dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam ed ha devastato gli uliveti del Salento dove sono andate irrimediabilmente perse quasi 3 olive su 4 in provincia di Lecce, dall'autunno 2013, anno in cui è stata accertata su un appezzamento di olivo a Gallipoli, la malattia si è estesa senza che venisse applicata una strategia efficace per fermare il contagio che, dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando fino a Bari.
Solo nell'area infetta risultano contaminati 183mila ettari e 21 milioni di alberi e contro il dilagare della Xylella che è arrivata in provincia di Bari sono determinanti monitoraggio, campionamento, analisi di laboratorio e continua ricerca, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, per l'individuazione dei focolai nei primissimi stadi della infezione – ricorda Coldiretti Puglia - su piante sensibili e la successiva rimozione secondo legge, così come il controllo della presenza di potenziali vettori contaminati, restano l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L'efficacia e sistematicità è garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe, anche puntando sulle tecnologie innovative di monitoraggio remoto.
La diffusione della Xylellafastidiosa potrebbe costare miliardi di euro nei prossimi 50 anni in Europa, mentre in Italia, se l'espansione della zona infetta non venisse arrestata, l'impatto economico potrà crescere fino a 5,2 miliardi di euro – conclude Coldiretti Puglia - sulla base dello studio della prestigiosa rivista americana PNAS (Atti della Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti d'America) sulla valutazione dell'impatto di Xylella fastidiosa pauca sull'olivicoltura in Italia, Grecia e Spagna, studio realizzato nell'ambito del Progetto H2020 POnTE da un team multinazionale di ricercatori guidato da economisti dell'Università di Wageningen (Olanda).
Per effetto dei cambiamenti climatici e della globalizzazione si moltiplica l'arrivo di virus e insetti che provocano stragi nelle coltivazioni e per questo serve un cambio di passo nelle misure di prevenzione e di intervento sia a livello comunitario che nazionale – riferisce Coldiretti – anche con l'avvio di una apposita task force. Un autentico flagello è stato il batterio della Xylella sottospecie pauca che è stato introdotto con molta probabilità dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam ed ha devastato gli uliveti del Salento dove sono andate irrimediabilmente perse quasi 3 olive su 4 in provincia di Lecce, dall'autunno 2013, anno in cui è stata accertata su un appezzamento di olivo a Gallipoli, la malattia si è estesa senza che venisse applicata una strategia efficace per fermare il contagio che, dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando fino a Bari.
Solo nell'area infetta risultano contaminati 183mila ettari e 21 milioni di alberi e contro il dilagare della Xylella che è arrivata in provincia di Bari sono determinanti monitoraggio, campionamento, analisi di laboratorio e continua ricerca, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, per l'individuazione dei focolai nei primissimi stadi della infezione – ricorda Coldiretti Puglia - su piante sensibili e la successiva rimozione secondo legge, così come il controllo della presenza di potenziali vettori contaminati, restano l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L'efficacia e sistematicità è garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe, anche puntando sulle tecnologie innovative di monitoraggio remoto.
La diffusione della Xylellafastidiosa potrebbe costare miliardi di euro nei prossimi 50 anni in Europa, mentre in Italia, se l'espansione della zona infetta non venisse arrestata, l'impatto economico potrà crescere fino a 5,2 miliardi di euro – conclude Coldiretti Puglia - sulla base dello studio della prestigiosa rivista americana PNAS (Atti della Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti d'America) sulla valutazione dell'impatto di Xylella fastidiosa pauca sull'olivicoltura in Italia, Grecia e Spagna, studio realizzato nell'ambito del Progetto H2020 POnTE da un team multinazionale di ricercatori guidato da economisti dell'Università di Wageningen (Olanda).