Xylella :Piano 'salva ulivi' per fermare avanzata malattia
Avvio dell’attività di monitoraggio 2019/2020
lunedì 22 luglio 2019
23.50
Avvio dell'attività di monitoraggio 2019/2020 già dalla prima settimana di agosto, con 3 mesi di anticipo rispetto all'annualità 2018/2019 partita a novembre 2018, gli agenti fitosanitari saliranno a circa 220 dai 108 ingaggiati fino al 2018, albo aperto che consentirà l'operatività ad oltre 30 ditte per l'abbattimento degli ulivi infetti e non più solo ad una, buste sigillate a doppio codice per blindare l'attività di campionamento e salvaguardare l'operato di agenti ARIF e dei laboratori di analisi, data base unico per gli abbattimenti. Sono solo alcuni dei punti cardine del piano 'salva ulivi' di Puglia che prevede più stringenti misure di contenimento anti Xylella, illustrate alla Giunta dei presidenti di Coldiretti Puglia dal commissario dell'ARIF, Oronzo Milillo, in un incontro operativo, nel corso del quale 'sono stati individuate sinergie con il Commissario Milillo per coadiuvare l'attività di ARIF, anche attraverso "la Legge di Orientamento in agricoltura, per salvare il patrimonio olivicolo pugliese già compromesso, fermare o almeno drasticamente rallentare l'avanzata della malattia verso Bari e verso la Basilicata, tutelare la Piana degli Ulivi Monumentali, anche attraverso una comunicazione istituzionale efficace e corretta nei confronti delle aziende agricole", commenta il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
"Gli abbattimenti chirurgici devono essere tempestivi – aggiunge il presidente Muraglia - perché intervenire senza tentennamenti su una pianta malata salva migliaia di ulivi. Emblematico quanto accaduto a Martina Franca, dove nel 2016 è stato ritrovato un unico ulivo infetto e l'averlo espiantato tempestivamente ha bloccato l'avanzata della malattia, tanto che in quel comune non sono più stati accertati casi di ulivi positivi alla Xylella. Ne è stato abbattuto 1 per salvare tutti gli altri", insiste Muraglia. Bisogna rispondere con atti concreti all'allarme dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) sulla Xylella fastidiosa che minaccia la maggior parte del territorio Ue, dove tra l'altro sono stati individuati altri casi di malattia, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania al Portogallo. Sotto accusa le responsabilità regionali e anche comunitarie a partire – sottolinea la Coldiretti – dal sistema di controllo dell'Unione Europea con frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto poiché il batterio che sta distruggendo gli ulivi pugliesi è stato introdotto nel Salento dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam.
"Ci sono tutte le condizioni per voltare pagina. Chiediamo al presidente Emiliano di convocare immediatamente il tavolo istituzionale – aggiunge Muraglia - rispettando la composizione prevista dall'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio regionale del 31 maggio 2018, di cui fanno parte oltre alle organizzazioni di rappresentanza del mondo agricolo, l'ANCI, i rappresentanti del mondo scientifico e della ricerca, l'Osservatorio fitosanitario regionale e l'ARIF per affrontare tutte le problematiche complesse di cui ha ormai la responsabilità diretta". Dall'autunno 2013, data in cui è stata accertata su un appezzamento di olivo a Gallipoli, la malattia – sottolinea Coldiretti – si è estesa senza che venisse applicata una strategia efficace per fermare il contagio che, dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, con effetti disastrosi sull'ambiente, sull'ambiente, l'economia e sull'occupazione.
"Gli abbattimenti chirurgici devono essere tempestivi – aggiunge il presidente Muraglia - perché intervenire senza tentennamenti su una pianta malata salva migliaia di ulivi. Emblematico quanto accaduto a Martina Franca, dove nel 2016 è stato ritrovato un unico ulivo infetto e l'averlo espiantato tempestivamente ha bloccato l'avanzata della malattia, tanto che in quel comune non sono più stati accertati casi di ulivi positivi alla Xylella. Ne è stato abbattuto 1 per salvare tutti gli altri", insiste Muraglia. Bisogna rispondere con atti concreti all'allarme dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) sulla Xylella fastidiosa che minaccia la maggior parte del territorio Ue, dove tra l'altro sono stati individuati altri casi di malattia, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania al Portogallo. Sotto accusa le responsabilità regionali e anche comunitarie a partire – sottolinea la Coldiretti – dal sistema di controllo dell'Unione Europea con frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto poiché il batterio che sta distruggendo gli ulivi pugliesi è stato introdotto nel Salento dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam.
"Ci sono tutte le condizioni per voltare pagina. Chiediamo al presidente Emiliano di convocare immediatamente il tavolo istituzionale – aggiunge Muraglia - rispettando la composizione prevista dall'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio regionale del 31 maggio 2018, di cui fanno parte oltre alle organizzazioni di rappresentanza del mondo agricolo, l'ANCI, i rappresentanti del mondo scientifico e della ricerca, l'Osservatorio fitosanitario regionale e l'ARIF per affrontare tutte le problematiche complesse di cui ha ormai la responsabilità diretta". Dall'autunno 2013, data in cui è stata accertata su un appezzamento di olivo a Gallipoli, la malattia – sottolinea Coldiretti – si è estesa senza che venisse applicata una strategia efficace per fermare il contagio che, dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, con effetti disastrosi sull'ambiente, sull'ambiente, l'economia e sull'occupazione.