Violenza negli stadi: in calo arresti, feriti e Daspo
Il ministro Salvini all'Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive
martedì 8 gennaio 2019
15.18
«Vogliamo sradicare la violenza da dentro e fuori gli stadi e useremo ogni mezzo necessario». Ha dichiarato il ministro degli interni Matteo Salvini, al termine della riunione dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive che si è svolta ieri a Roma presso la Scuola superiore di Polizia. Presenti, tra gli altri, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport Giancarlo Giorgetti, il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni, il capo di Gabinetto Matteo Piantedosi, il capo della polizia Franco Gabrielli, il presidente del CONI Giovanni Malagò e il presidente della FIGC Gabriele Gravina. Al centro dell'incontro, in particolare, gli incontri di calcio e gli episodi di violenza collegati. Obiettivo: riportare lo sport in una dimensione sempre più sana. Va in questa direzione l'impegno profuso negli ultimi mesi che trova riscontro positivo nei dati presentati dal ministro Salvini. Da una rilevazione effettuata dal primo luglio al 30 novembre 2018 sulle manifestazioni sportive della stagione calcistica 2018/2019, risulta una diminuzione del numero dei feriti, degli arrestati e dei Daspo rispetto all'anno precedente. In particolare gli incontri con feriti sono diminuiti da 47 a 20 (-57,45%); i feriti tra le Forze dell'ordine sono diminuiti da 48 a 24 (-50%) e il numero degli arrestati è diminuito da 50 a 10 (- 80%).«Il calcio - ha affermato il responsabile del Viminale - non è delinquenza ma passione, sport e tifo».
Il tavolo tecnico, fissato da Salvini all'indomani degli incidenti e dei cori razzisti che hanno caratterizzato la gara di Serie A tra Inter e Napoli dello scorso 26 dicembre, è stato preceduto da una riunione nella sede della FIGC tra le componenti federali sul tema della violenza e della discriminazione nel Calcio. « È stato un incontro molto proficuo nel quale sono stati individuati percorsi comuni e specifici tra i responsabili dell'ordine pubblico e il mondo del calcio: l'obiettivo è soffocare i pochi violenti, valorizzando ed esaltando la condivisione con i veri tifosi». Questa la dichiarazione rilasciata dal presidente della FIGC Gabriele Gravina che prosegue «Il calcio è partecipazione vogliamo sradicare tutti i fenomeni di violenza e di maleducazione a qualsiasi livello, sia dentro che fuori gli stadi. Ognuno deve fare la sua parte, pur sapendo che sarà un percorso a medio-lungo termine, e la Federazione sarà parte diligente in questo processo virtuoso che deve essere necessariamente di contrasto, ma anche di investimento nel futuro, con un'attenzione particolare all'educazione e alla cultura sportiva». Durante il suo intervento, il presidente federale ha tracciato la linea e gli argomenti su cui ritiene si debba accelerare: verificare la puntuale applicazione del gradimento e del codice etico da parte dei Club; potenziare e rafforzare il ruolo sia degli steward sia degli SLO (Support Liaison Officer); concorrere nel creare le condizioni per il definitivo miglioramento degli impianti (abbattimento delle barriere architettoniche e dei divisori); realizzare un servizio di Crowd Monitoring con l'intento di coinvolgere diversi ambassador (sentinelle del tifo) che presidino la rete attraverso attività che coinvolgano tutti i tifosi; realizzare Fan Zone nelle immediate vicinanze degli stadi; rendere più efficace l'istituto del Daspo (prevedendo obbligo di firma o servizi sociali in prossimità e durante le gare); inasprire le sanzioni sportive, civili e penali per chi commette illeciti e reati; accorciare e semplificare la procedura per la sospensione di una partita in caso di cori discriminatori prevedendo un primo richiamo con l'altoparlante a gioco fermo e a centrocampo e un successivo richiamo negli spogliatoi (con la responsabilità per la sospensione sempre riconducibile al delegato della sicurezza in servizio allo stadio), incentivando comportamenti virtuosi da parte dei veri tifosi, anche sotto forma di esimenti, che stigmatizzino in maniera evidente e corale tali beceri atteggiamenti.
Il tavolo tecnico, fissato da Salvini all'indomani degli incidenti e dei cori razzisti che hanno caratterizzato la gara di Serie A tra Inter e Napoli dello scorso 26 dicembre, è stato preceduto da una riunione nella sede della FIGC tra le componenti federali sul tema della violenza e della discriminazione nel Calcio. « È stato un incontro molto proficuo nel quale sono stati individuati percorsi comuni e specifici tra i responsabili dell'ordine pubblico e il mondo del calcio: l'obiettivo è soffocare i pochi violenti, valorizzando ed esaltando la condivisione con i veri tifosi». Questa la dichiarazione rilasciata dal presidente della FIGC Gabriele Gravina che prosegue «Il calcio è partecipazione vogliamo sradicare tutti i fenomeni di violenza e di maleducazione a qualsiasi livello, sia dentro che fuori gli stadi. Ognuno deve fare la sua parte, pur sapendo che sarà un percorso a medio-lungo termine, e la Federazione sarà parte diligente in questo processo virtuoso che deve essere necessariamente di contrasto, ma anche di investimento nel futuro, con un'attenzione particolare all'educazione e alla cultura sportiva». Durante il suo intervento, il presidente federale ha tracciato la linea e gli argomenti su cui ritiene si debba accelerare: verificare la puntuale applicazione del gradimento e del codice etico da parte dei Club; potenziare e rafforzare il ruolo sia degli steward sia degli SLO (Support Liaison Officer); concorrere nel creare le condizioni per il definitivo miglioramento degli impianti (abbattimento delle barriere architettoniche e dei divisori); realizzare un servizio di Crowd Monitoring con l'intento di coinvolgere diversi ambassador (sentinelle del tifo) che presidino la rete attraverso attività che coinvolgano tutti i tifosi; realizzare Fan Zone nelle immediate vicinanze degli stadi; rendere più efficace l'istituto del Daspo (prevedendo obbligo di firma o servizi sociali in prossimità e durante le gare); inasprire le sanzioni sportive, civili e penali per chi commette illeciti e reati; accorciare e semplificare la procedura per la sospensione di una partita in caso di cori discriminatori prevedendo un primo richiamo con l'altoparlante a gioco fermo e a centrocampo e un successivo richiamo negli spogliatoi (con la responsabilità per la sospensione sempre riconducibile al delegato della sicurezza in servizio allo stadio), incentivando comportamenti virtuosi da parte dei veri tifosi, anche sotto forma di esimenti, che stigmatizzino in maniera evidente e corale tali beceri atteggiamenti.