Afghanistan : nuovi scenari nel grande gioco
Le riflessioni di Danilo Dell'Aere
martedì 17 agosto 2021
16.12
iReport
Secondo alcuni osservatori internazionali la Cina non sarebbe interessata all'Afghanistan in quanto povero (noi ci crediamo, vero?). Il "presunto" interesse sarebbe solo per un ulteriore corridoio della Via della Seta e per impedire che il contagio islamista si diffonda sempre di più tra gli uiguri - che dopo la passeggera indignazione da parte dell'occidente per l'uccisione di circa 30 di loro, sono finiti nel dimenticatoio - della confinante regione autonoma dello Xnijiang.
L' Afghanistan è povero in superficie, ma è ricco di risorse minerarie come ferro, rame, cobalto, oro e litio. Secondo molti osservatori internazionali quel Paese potrebbe diventare "l'Arabia Saudita del litio". Penso sia inutile rimarcare che quel minerale oggi è ricercatissimo per via delle batterie, dagli smartphones alle auto. Questi giacimenti in tutti questi anni non sono stati sfruttati per via della guerra permanente.
Troppi attori internazionali hanno l'interesse ad esprimere una egemonia su Kabul.
I primi sono i Pakistani, l'etnia pastun è comune ai due Paesi, i talebani sono nati tra loro. Il Pakistan durante questi 20 anni ha avuto un atteggiamento ambiguo, ufficialmente pro USA ma i loro servizi si sono prodigati nell'aiutare i talebani.
Altro attore è la Russia, che manterrà l'ambasciata e forse riconoscerà l'Emirato, che mira (sorpresa sorpresa..) alle risorse minerarie. Intanto, però il vicino Tagikistan rinforza la base sul confine afghano dotandola di nuovi reparti corazzati e gruppi di volo. Trattare sì, ma con il randello in mano.
L'Iran è interessato perché lì vi sono consistenti minoranze sciite e molti aderenti a quella confessione hanno prestato o prestano servizio in Medio Oriente come gruppi proxi organizzati dai pasdaran.
L'India sta vivendo la sconfitta di Ghali come dramma nazionale, per ora vincono i suoi nemici, Pakistan e Cina, ma la partita si apre ora. L'India finanzia gruppi islamisti e indipendentisti del Belucistan pakistano confinante con L'Afghanistan, spina nel fianco non solo di Islamabad ma anche di Pechino.
Arabia Saudita ed Emirati hanno amici tra i talebani (ricordiamoci che Bin Laden ha parenti Sauditi) forse uomini loro, non saranno assenti.
Infine la Turchia, che oggi sembra sconfitta insieme a tutta la NATO, è in realtà in una sorta di attesa, cercando di capire in che misura i Fratelli Musulmani avranno un ruolo nel governo dell'Emirato.
Gli USA sembrano davvero espulsi per sempre?
Il Grande Gioco prosegue e l'imperialismo non è più una caratteristica del vecchio Occidente, il vuoto in politica (in questo caso in geopolitica) non esiste.
Per quanto riguarda l'Afghanistan agli afghani, anche stavolta i giocatori devono attendere il prossimo giro.
Danilo Dell'Aere
L' Afghanistan è povero in superficie, ma è ricco di risorse minerarie come ferro, rame, cobalto, oro e litio. Secondo molti osservatori internazionali quel Paese potrebbe diventare "l'Arabia Saudita del litio". Penso sia inutile rimarcare che quel minerale oggi è ricercatissimo per via delle batterie, dagli smartphones alle auto. Questi giacimenti in tutti questi anni non sono stati sfruttati per via della guerra permanente.
Troppi attori internazionali hanno l'interesse ad esprimere una egemonia su Kabul.
I primi sono i Pakistani, l'etnia pastun è comune ai due Paesi, i talebani sono nati tra loro. Il Pakistan durante questi 20 anni ha avuto un atteggiamento ambiguo, ufficialmente pro USA ma i loro servizi si sono prodigati nell'aiutare i talebani.
Altro attore è la Russia, che manterrà l'ambasciata e forse riconoscerà l'Emirato, che mira (sorpresa sorpresa..) alle risorse minerarie. Intanto, però il vicino Tagikistan rinforza la base sul confine afghano dotandola di nuovi reparti corazzati e gruppi di volo. Trattare sì, ma con il randello in mano.
L'Iran è interessato perché lì vi sono consistenti minoranze sciite e molti aderenti a quella confessione hanno prestato o prestano servizio in Medio Oriente come gruppi proxi organizzati dai pasdaran.
L'India sta vivendo la sconfitta di Ghali come dramma nazionale, per ora vincono i suoi nemici, Pakistan e Cina, ma la partita si apre ora. L'India finanzia gruppi islamisti e indipendentisti del Belucistan pakistano confinante con L'Afghanistan, spina nel fianco non solo di Islamabad ma anche di Pechino.
Arabia Saudita ed Emirati hanno amici tra i talebani (ricordiamoci che Bin Laden ha parenti Sauditi) forse uomini loro, non saranno assenti.
Infine la Turchia, che oggi sembra sconfitta insieme a tutta la NATO, è in realtà in una sorta di attesa, cercando di capire in che misura i Fratelli Musulmani avranno un ruolo nel governo dell'Emirato.
Gli USA sembrano davvero espulsi per sempre?
Il Grande Gioco prosegue e l'imperialismo non è più una caratteristica del vecchio Occidente, il vuoto in politica (in questo caso in geopolitica) non esiste.
Per quanto riguarda l'Afghanistan agli afghani, anche stavolta i giocatori devono attendere il prossimo giro.
Danilo Dell'Aere