Canosa: Città malata, terapie tossiche
La nota di ITALIA NOSTRA ONLUS, Sezione di Canosa di Puglia
mercoledì 1 febbraio 2023
16.26
iReport
Il 22 dicembre scorso il Consiglio Comunale ha approvato una Delibera, la n. 76, con oggetto l'Adozione di una Variante Programmatica al Piano Urbanistico Generale. Variante Programmatica che verrà approvata solo dal Consiglio Comunale, senza controllo di conformità da parte della Regione.
La Delibera approvata il 22 dicembre scorso mette molta carne a cuocere, e data l'importanza degli argomenti trattati, noi li esamineremo in più riprese, per dare la possibilità a chi lo vorrà di approfondire argomenti che non sono campo esclusivo di pochi addetti ai lavori e di qualche politico, ma è materia che ci occupa tutti come cittadini. La Variante del 22 Dicembre scorso è stata approvata da tutti i consiglieri presenti, di maggioranza e di opposizione, con la sola astensione dell'unica rappresentante del Movimento 5 Stelle presente in aula. La maggioranza e l'opposizione hanno pubblicato comunicati nei quali dichiarano che la Delibera approvata dal Consiglio Comunale sarà la premessa indispensabile per assicurare sviluppo e nuovi posti di lavoro alla città.
Italia Nostra di Canosa esprime la sua netta contrarietà su molti punti della Delibera n.76, e non perché contrari allo sviluppo economico e sociale della città, ma perché convinti che quanto deciso in Consiglio vada esattamente in direzione opposta, accentua il disordine e incoraggia l'abusivismo, pone altri ostacoli a chi vorrà operare correttamente, nella certezza delle leggi. Italia Nostra percorrerà tutte le strade, oltre a quelle della denuncia sui media, per la modifica e l'annullamento di molte parti di questo provvedimento. Abbiamo ereditato dal passato una espansione edilizia disordinata, a macchia d'olio, una situazione che negli ultimi decenni si è ulteriormente aggravata. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, una città slabbrata, con periferie sfrangiate e incerte, porosa, con quartieri disabitati e abbandonati al degrado. E' il risultato di uno sviluppo malato, un mercato edilizio ispirato da logiche speculative, lontano da esigenze di equilibrio della struttura urbana. I dati ISTAT del Censimento del 2011 ci dicono che una abitazione su 3 risulta inoccupata, 10 punti in più della media nazionale. I Censimenti della popolazione ci dicono che dal 2001 al 2021 questa città ha perso oltre il 10% dei suoi abitanti. Si assiste però ad un paradosso, alla diminuizione degli abitanti e allo spopolamento di interi quartieri fanno da contrappunto nuove costruzioni su suoli liberi. Meno abitanti più cemento e più consumo del suolo. Eppure ci sarebbe molto da fare in campo edilizio per il risanamento di interi quartieri della città già costruita!
Tutte le Amministrazioni che si sono succedute nell'ultimo quarto di secolo hanno fatto della creazione di nuovi posti di lavoro il tema centrale delle loro campagne elettorali. Tutte le Amministrazioni hanno addebitato alle Amministrazioni precedenti la stagnazione e la crisi. Un espediente per mascherare la debolezza della loro azione amministrativa e l'inconsistenza delle loro proposte. Il panorama delle aree industriali ancora sulla carta dopo circa 20 anni raccontano la realtà, come il San Giorgio Village, il parco per divertimenti che avrebbe dato occupazione a oltre 2000 persone. Occupazione mai arrivata, in compenso è arrivato per gli sfortunati proprietari di quei fondi il regalo dell'IMU adeguata ai nuovi valori fondiari.. Ma si prescinde da queste scomode realtà e si preferisce imboccare facili ed avventurose scorciatoie, e nella Delibera del 22 Dicembre ce ne sono molte di scorciatoie di questo tipo.
Nella Variante è stata recepita la Legge Regionale n. 20 del 12 Agosto 2022, che è l'ennesima riproposizione del cosiddetto "piano casa". Con questa legge sono consentiti ampliamenti e sopraelevazioni fino al 20% dell'intera superficie costruita e in caso di demolizione e ricostruzione fino al 35%, con destinazione residenziale, sia nella città compatta, sia nelle zone di espansione, sia nei contesti rurali. Da non credere! In una città con il 30% delle abitazioni non occupate, con una popolazione residente che diminuisce a vista d'occhio, si autorizzano nuovi ampliamenti e nuove costruzioni. Il Governo Nazionale ha impugnato " il piano casa" della Regione Puglia facendo ricorso alla Corte Costituzionale, perché individua nella legge norme contrarie alla Costituzione e a numerose Leggi dello Stato.
Dal momento che sulla Legge Regionale ci sono forti rischi di incostituzionalità e quindi a rischio di bocciatura, alcune Amministrazioni Comunali hanno preferito non recepire la Legge Regionale in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale, altre Amministrazioni hanno l'hanno invece recepita, tra queste anche Canosa..
Che succederà a quei cittadini che volessero utilizzare questa legge per interventi edilizi di ampliamento nel caso che la legge fosse bocciata dalla Corte Costituzionale? Gli immobili in corso d'opera sarebbero dichiarati abusivi con conseguente carico di multe e pratiche di sanatorie.
Vi sembra questo un modello amministrativo sano e affidabile ?
A breve, parleremo di altre decisioni negative contenute in quella Delibera del 22 Dicembre.
ITALIA NOSTRA ONLUS -Sezione di Canosa di Puglia
La Delibera approvata il 22 dicembre scorso mette molta carne a cuocere, e data l'importanza degli argomenti trattati, noi li esamineremo in più riprese, per dare la possibilità a chi lo vorrà di approfondire argomenti che non sono campo esclusivo di pochi addetti ai lavori e di qualche politico, ma è materia che ci occupa tutti come cittadini. La Variante del 22 Dicembre scorso è stata approvata da tutti i consiglieri presenti, di maggioranza e di opposizione, con la sola astensione dell'unica rappresentante del Movimento 5 Stelle presente in aula. La maggioranza e l'opposizione hanno pubblicato comunicati nei quali dichiarano che la Delibera approvata dal Consiglio Comunale sarà la premessa indispensabile per assicurare sviluppo e nuovi posti di lavoro alla città.
Italia Nostra di Canosa esprime la sua netta contrarietà su molti punti della Delibera n.76, e non perché contrari allo sviluppo economico e sociale della città, ma perché convinti che quanto deciso in Consiglio vada esattamente in direzione opposta, accentua il disordine e incoraggia l'abusivismo, pone altri ostacoli a chi vorrà operare correttamente, nella certezza delle leggi. Italia Nostra percorrerà tutte le strade, oltre a quelle della denuncia sui media, per la modifica e l'annullamento di molte parti di questo provvedimento. Abbiamo ereditato dal passato una espansione edilizia disordinata, a macchia d'olio, una situazione che negli ultimi decenni si è ulteriormente aggravata. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, una città slabbrata, con periferie sfrangiate e incerte, porosa, con quartieri disabitati e abbandonati al degrado. E' il risultato di uno sviluppo malato, un mercato edilizio ispirato da logiche speculative, lontano da esigenze di equilibrio della struttura urbana. I dati ISTAT del Censimento del 2011 ci dicono che una abitazione su 3 risulta inoccupata, 10 punti in più della media nazionale. I Censimenti della popolazione ci dicono che dal 2001 al 2021 questa città ha perso oltre il 10% dei suoi abitanti. Si assiste però ad un paradosso, alla diminuizione degli abitanti e allo spopolamento di interi quartieri fanno da contrappunto nuove costruzioni su suoli liberi. Meno abitanti più cemento e più consumo del suolo. Eppure ci sarebbe molto da fare in campo edilizio per il risanamento di interi quartieri della città già costruita!
Tutte le Amministrazioni che si sono succedute nell'ultimo quarto di secolo hanno fatto della creazione di nuovi posti di lavoro il tema centrale delle loro campagne elettorali. Tutte le Amministrazioni hanno addebitato alle Amministrazioni precedenti la stagnazione e la crisi. Un espediente per mascherare la debolezza della loro azione amministrativa e l'inconsistenza delle loro proposte. Il panorama delle aree industriali ancora sulla carta dopo circa 20 anni raccontano la realtà, come il San Giorgio Village, il parco per divertimenti che avrebbe dato occupazione a oltre 2000 persone. Occupazione mai arrivata, in compenso è arrivato per gli sfortunati proprietari di quei fondi il regalo dell'IMU adeguata ai nuovi valori fondiari.. Ma si prescinde da queste scomode realtà e si preferisce imboccare facili ed avventurose scorciatoie, e nella Delibera del 22 Dicembre ce ne sono molte di scorciatoie di questo tipo.
Nella Variante è stata recepita la Legge Regionale n. 20 del 12 Agosto 2022, che è l'ennesima riproposizione del cosiddetto "piano casa". Con questa legge sono consentiti ampliamenti e sopraelevazioni fino al 20% dell'intera superficie costruita e in caso di demolizione e ricostruzione fino al 35%, con destinazione residenziale, sia nella città compatta, sia nelle zone di espansione, sia nei contesti rurali. Da non credere! In una città con il 30% delle abitazioni non occupate, con una popolazione residente che diminuisce a vista d'occhio, si autorizzano nuovi ampliamenti e nuove costruzioni. Il Governo Nazionale ha impugnato " il piano casa" della Regione Puglia facendo ricorso alla Corte Costituzionale, perché individua nella legge norme contrarie alla Costituzione e a numerose Leggi dello Stato.
Dal momento che sulla Legge Regionale ci sono forti rischi di incostituzionalità e quindi a rischio di bocciatura, alcune Amministrazioni Comunali hanno preferito non recepire la Legge Regionale in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale, altre Amministrazioni hanno l'hanno invece recepita, tra queste anche Canosa..
Che succederà a quei cittadini che volessero utilizzare questa legge per interventi edilizi di ampliamento nel caso che la legge fosse bocciata dalla Corte Costituzionale? Gli immobili in corso d'opera sarebbero dichiarati abusivi con conseguente carico di multe e pratiche di sanatorie.
Vi sembra questo un modello amministrativo sano e affidabile ?
A breve, parleremo di altre decisioni negative contenute in quella Delibera del 22 Dicembre.
ITALIA NOSTRA ONLUS -Sezione di Canosa di Puglia