Canosa: Quei progetti in camera caritatis
La nota dell'avvocato Enzo Princigalli
lunedì 4 aprile 2022
14.32
iReport
Qualche mese fa prima che il Partito Democratico annunciasse l'abbraccio con il Movimento Cinque Stelle per le prossime elezioni a Canosa di Puglia(BT), c'era stato un dibattito interessante a proposito dei finanziamenti per progetti pubblici intercettati per milioni di euro. La interlocuzione sull'argomento, stimolata da un precedente intervento di Italia Nostra che manifestava preoccupazione sullo stato dei procedimenti pendenti, a seguito della estromissione dell'Assessore e della Dirigente al ramo, restava sostanzialmente senza risposta giacchè, more solito, alle garbate e rispettose domande rivolte dal P.D. il Sindaco replicava, come nel suo consueto stile, con argomenti polemici e viziati da "fallacia ad hominem" con l'antico cavallo di battaglia compendiato nella frase "E allora il P.D. ?....che progetti ci ha lasciato ?"
Sicchè i cittadini, poco interessati alle polemiche di partito e ansiosi di ottenere chiarimenti sono rimasti sostanzialmente senza una risposta compiuta. Ora nel tentativo di comprendere lo stato dell'arte abbiamo dovuto raccogliere noi il testimone di una opposizione ormai azzerata mentre ci pare che si voglia nascondere una profonda arretratezza sui temi del progetto urbano e pubblico, senza comprendere con obiettività la complessità e le differenti specializzazioni che presiedono progetti di qualità. E' vero che la città ha ottenuto numerosi finanziamenti per progetti pubblici sui quali il Sindaco si pavoneggia elencandoli in una specie di lista della spesa fatta (omettendo, sempre nel suo stile, di ringraziare quanti con ingegno e senso di responsabilità vi hanno collaborato) ma è altrettanto vero che i cittadini non sanno neanche di cosa si tratta e si chiedono anche a cosa servano. La domanda fondamentale che impone una risposta è: "quale sarebbe la valenza e gli effetti che questi progetti produrranno nella nostra città in termini di benessere e sviluppo per il futuro dei propri figli che lasciano la città perché non ne sono attratti?"
Ovviamente immaginiamo che per la campagna elettorale qualche buon grafico sia già al lavoro per farceli conoscere. Ma noi non intendiamo questo! I cittadini avrebbero dovuto essere coinvolti in questi progetti, crescere con loro! Eppure ancora nel 2017 la giunta Morra deliberava uno schema di 'rigenerazione' che poi avrebbe guidato alcuni interessanti progetti che attualmente risultano finanziati. I progetti come: C.u.r.a, La città ed il suo fiume, il percorso di turismo esperenziale tra città e campagna miravano oltre che a rigenerare ampie porzioni di città anche a favorire la valorizzazione di gran parte di spazi pubblici e di importanti aree archeologiche. Altri progetti come la riqualificazione della villa comunale, il miglioramento di viale Falcone ed anche la previsione di nuove attrezzature sportive rientrano in questo complessivo progetto di città che tuttavia il Sindaco non si degna mai di illustrare per permetterci di comprenderne l'incidenza sulla riorganizzazione dello spazio pubblico, sui servizi, sulle attrezzature della nostra città.
Si tratta di progetti messi a punto dai suoi assessori tecnici e dirigenti competenti che ora appaiono snaturati e derubricati come singole opere affidate ai lavori pubblici alcune anche con evidenti ritardi che si collocheranno accanto ad altri progetti come alcuni importanti immobili ristrutturati da precedenti Amministrazioni per i quali non si è mai riusciti a trovare una loro riattivazione, come il vecchio Ospedale già convento sul castello che dopo una decina d'anni dal completamento dei restauri è inutilizzato o le numerose palazzine sempre nel borgo antico ancora in attesa di una destinazione congrua. In altri termini, come temevamo, dall'iniziale prospettiva di avviare processi che avrebbero portato ad una città non soltanto più bella e confortevole ma più condivisa e pertanto più rispettata, assistiamo ad un impoverimento di quei progetti che hanno perso pezzi per strada soprattutto quelli relativi alla partecipazione dedicata alla cittadinanza per la quale gli stessi finanziamenti avevano previsto rilevanti risorse economiche.
Come ci chiediamo perché il Sindaco non ci renda edotti sui tempi e le modalità di realizzazione del nuovo Museo?
Ed inoltre vorremmo sapere se il Comune ha presentato gli approfondimenti richiesti dalla Regione per ottenere il finanziamento di 3.500.000 euro per la rigenerazione del quartiere dei Capannoni (SISUS)…
La nostra sensazione è che il Sindaco, ottenuti, al pari di tanti comuni italiani, i finanziamenti del PNRR (e dopo aver perso 20 milioni di euro per la riqualificazione del borgo antico presentata in modo inadeguato) non abbia compreso appieno quale sia il suo ruolo che non è quello di un distratto capocantiere incapace di seguire adeguatamente la evoluzione dei progetti che richiederebbe un impegno costante difficilmente realizzabile da un factotum multideleghe. Nel contempo la città è dissestata tra marciapiedi rotti, erbe infestanti e spazzatura abbandonata, aiuole sporche in assenza di una manutenzione costante e quotidiana. All'appello delle buone intenzioni manca ad esempio il piano del centro antico del Castello che pur impostato con l'aiuto del Politecnico di Bari e coordinato dal nostro concittadino professor Ieva, poi si deve essere perso nelle nebbie... Anche qui probabilmente il Sindaco non ha compreso che alcuni incarichi non possono prescindere dal supporto di assessori tecnici e dirigenti all'altezza di quel tipo di lavoro. Emblematica di tale inadeguatezza nel controllo dei processi approvati è stata di recente la presentazione della variante al PUG.
Intanto, per una questione di correttezza un amministratore non avrebbe dovuto portare in zona Cesarini del suo mandato uno strumento così importante per il futuro della città, con questo rinunciando ad un dibattito paziente con la cittadinanza che ha bisogno di guardare approfonditamente i materiali e discuterli con chi ha una prospettiva di governo. E non si dica che anche le precedenti amministrazioni non hanno brillato perché la partecipazione dei cittadini è stata una delle promesse cardine nel programma del Movimento Cinque Stelle. A noi pare che il Sindaco non voglia ammettere che avevamo ragione noi, sulle lungaggini di alcuni procedimenti, (tra gli altri il C.UR.A finanziato nel 2018 è ancora da appaltare) causate dall'improvvido avvicendamento dell'assessore tecnico al ramo e degli originari progettista e dirigente.
Tuttavia si è assistito ad un incontro dove il supporto al RUP, che per chi non si intende di queste cose non è il progettista ma persona che aiuta organizzando alcuni materiali, pur bravo e competente, svolgeva ben oltre il proprio incarico e mansione, (ad esempio persino illustrare il piano!) senza però esaurire le aspettative di una variante che, come asserito dallo stesso Morra, avrebbe dovuto proporre un progetto di città superando le semplificazioni di alcuni procedimenti poco chiari nel Pug vigente per promuovere una città più interessante e accogliente, attrezzata a verde e soprattutto dove fossero più chiare le modalità di intervento da parte dei privati! Insomma tra evidenti imbarazzi a proporre un piano urbanistico del quale Sindaco e apparati amministrativi responsabili forse non sono del tutto a conoscenza, ci è parso chiaro che il Sindaco avrebbe dovuto lasciare al suo successore il lavoro di continuare la progettazione del PUG, non disponendo allo stato delle risorse e del tempo necessario.
Enzo Princigalli- Avvocato
Sicchè i cittadini, poco interessati alle polemiche di partito e ansiosi di ottenere chiarimenti sono rimasti sostanzialmente senza una risposta compiuta. Ora nel tentativo di comprendere lo stato dell'arte abbiamo dovuto raccogliere noi il testimone di una opposizione ormai azzerata mentre ci pare che si voglia nascondere una profonda arretratezza sui temi del progetto urbano e pubblico, senza comprendere con obiettività la complessità e le differenti specializzazioni che presiedono progetti di qualità. E' vero che la città ha ottenuto numerosi finanziamenti per progetti pubblici sui quali il Sindaco si pavoneggia elencandoli in una specie di lista della spesa fatta (omettendo, sempre nel suo stile, di ringraziare quanti con ingegno e senso di responsabilità vi hanno collaborato) ma è altrettanto vero che i cittadini non sanno neanche di cosa si tratta e si chiedono anche a cosa servano. La domanda fondamentale che impone una risposta è: "quale sarebbe la valenza e gli effetti che questi progetti produrranno nella nostra città in termini di benessere e sviluppo per il futuro dei propri figli che lasciano la città perché non ne sono attratti?"
Ovviamente immaginiamo che per la campagna elettorale qualche buon grafico sia già al lavoro per farceli conoscere. Ma noi non intendiamo questo! I cittadini avrebbero dovuto essere coinvolti in questi progetti, crescere con loro! Eppure ancora nel 2017 la giunta Morra deliberava uno schema di 'rigenerazione' che poi avrebbe guidato alcuni interessanti progetti che attualmente risultano finanziati. I progetti come: C.u.r.a, La città ed il suo fiume, il percorso di turismo esperenziale tra città e campagna miravano oltre che a rigenerare ampie porzioni di città anche a favorire la valorizzazione di gran parte di spazi pubblici e di importanti aree archeologiche. Altri progetti come la riqualificazione della villa comunale, il miglioramento di viale Falcone ed anche la previsione di nuove attrezzature sportive rientrano in questo complessivo progetto di città che tuttavia il Sindaco non si degna mai di illustrare per permetterci di comprenderne l'incidenza sulla riorganizzazione dello spazio pubblico, sui servizi, sulle attrezzature della nostra città.
Si tratta di progetti messi a punto dai suoi assessori tecnici e dirigenti competenti che ora appaiono snaturati e derubricati come singole opere affidate ai lavori pubblici alcune anche con evidenti ritardi che si collocheranno accanto ad altri progetti come alcuni importanti immobili ristrutturati da precedenti Amministrazioni per i quali non si è mai riusciti a trovare una loro riattivazione, come il vecchio Ospedale già convento sul castello che dopo una decina d'anni dal completamento dei restauri è inutilizzato o le numerose palazzine sempre nel borgo antico ancora in attesa di una destinazione congrua. In altri termini, come temevamo, dall'iniziale prospettiva di avviare processi che avrebbero portato ad una città non soltanto più bella e confortevole ma più condivisa e pertanto più rispettata, assistiamo ad un impoverimento di quei progetti che hanno perso pezzi per strada soprattutto quelli relativi alla partecipazione dedicata alla cittadinanza per la quale gli stessi finanziamenti avevano previsto rilevanti risorse economiche.
Come ci chiediamo perché il Sindaco non ci renda edotti sui tempi e le modalità di realizzazione del nuovo Museo?
Ed inoltre vorremmo sapere se il Comune ha presentato gli approfondimenti richiesti dalla Regione per ottenere il finanziamento di 3.500.000 euro per la rigenerazione del quartiere dei Capannoni (SISUS)…
La nostra sensazione è che il Sindaco, ottenuti, al pari di tanti comuni italiani, i finanziamenti del PNRR (e dopo aver perso 20 milioni di euro per la riqualificazione del borgo antico presentata in modo inadeguato) non abbia compreso appieno quale sia il suo ruolo che non è quello di un distratto capocantiere incapace di seguire adeguatamente la evoluzione dei progetti che richiederebbe un impegno costante difficilmente realizzabile da un factotum multideleghe. Nel contempo la città è dissestata tra marciapiedi rotti, erbe infestanti e spazzatura abbandonata, aiuole sporche in assenza di una manutenzione costante e quotidiana. All'appello delle buone intenzioni manca ad esempio il piano del centro antico del Castello che pur impostato con l'aiuto del Politecnico di Bari e coordinato dal nostro concittadino professor Ieva, poi si deve essere perso nelle nebbie... Anche qui probabilmente il Sindaco non ha compreso che alcuni incarichi non possono prescindere dal supporto di assessori tecnici e dirigenti all'altezza di quel tipo di lavoro. Emblematica di tale inadeguatezza nel controllo dei processi approvati è stata di recente la presentazione della variante al PUG.
Intanto, per una questione di correttezza un amministratore non avrebbe dovuto portare in zona Cesarini del suo mandato uno strumento così importante per il futuro della città, con questo rinunciando ad un dibattito paziente con la cittadinanza che ha bisogno di guardare approfonditamente i materiali e discuterli con chi ha una prospettiva di governo. E non si dica che anche le precedenti amministrazioni non hanno brillato perché la partecipazione dei cittadini è stata una delle promesse cardine nel programma del Movimento Cinque Stelle. A noi pare che il Sindaco non voglia ammettere che avevamo ragione noi, sulle lungaggini di alcuni procedimenti, (tra gli altri il C.UR.A finanziato nel 2018 è ancora da appaltare) causate dall'improvvido avvicendamento dell'assessore tecnico al ramo e degli originari progettista e dirigente.
Tuttavia si è assistito ad un incontro dove il supporto al RUP, che per chi non si intende di queste cose non è il progettista ma persona che aiuta organizzando alcuni materiali, pur bravo e competente, svolgeva ben oltre il proprio incarico e mansione, (ad esempio persino illustrare il piano!) senza però esaurire le aspettative di una variante che, come asserito dallo stesso Morra, avrebbe dovuto proporre un progetto di città superando le semplificazioni di alcuni procedimenti poco chiari nel Pug vigente per promuovere una città più interessante e accogliente, attrezzata a verde e soprattutto dove fossero più chiare le modalità di intervento da parte dei privati! Insomma tra evidenti imbarazzi a proporre un piano urbanistico del quale Sindaco e apparati amministrativi responsabili forse non sono del tutto a conoscenza, ci è parso chiaro che il Sindaco avrebbe dovuto lasciare al suo successore il lavoro di continuare la progettazione del PUG, non disponendo allo stato delle risorse e del tempo necessario.
Enzo Princigalli- Avvocato