Canosa: Scivolate Sabiniane
Le riflessioni dell'ex sindaco Salvatore Paulicelli
domenica 13 febbraio 2022
10.44
iReport
Lontani dagli eventi, forse, si ha la possibilità di riflettere misurandone la portata. A pochi giorni dalla Festa di San Sabino di febbraio, Patrono riconosciuto e amato dalla Comunità canosina, si sono levate fiamme mediatiche che hanno incendiato e illuminato la Città di Canosa di Puglia . Non si è trattato di autocombustione ,come appare evidente, ma di una miccia innescata a distanza, a seguito della presentazione di una tela, donata dalla Fondazione Archeologica per il suo trentennale alla Cattedrale di San Sabino. I soggetti principali dell'opera pittorica sono San Benedetto e San Sabino, poi ci sono molte comparse interpretate da soggetti in via di identificazione e due in particolare, quelle al centro della "nuova guerra canosina" rappresentano il Presidente della FAC, rigorosamente in mascherina, in linea con i tempi che viviamo, e il Parroco della Cattedrale dietro il Crocifisso, anche lui rispettoso delle regole. Certamente la presenza dei due nel contesto pittorico rappresenta uno scivolone inopportuno e imprudente anche nel rispetto delle autonome libertà dell'artista. Detto questo, è giustificato l'incendio e il continuo bombardamento mediatico, un po' ironico e va bene, ma ancor di più con una certa violenza "scandalizzata e scandalistica" piena di insulti e barbarica metodologia? Serve alla Città una simile orchestrazione distruttiva?
La rimozione della tela dalla Cattedrale con la "correzione abolitiva" operata tempestivamente dai due "imputati" ,che implicitamente confessano l'errore, non è in grado di placare l'ira del "popolo indignato"? Canosa ha bisogno di "mettere insieme" le "risorse" umane che possiede, tutte, a cominciare da quelle che hanno dato prova, in questi anni di strappi e lacerazioni, di costruire e di produrre risultati utili alla Città. Distruggere continuando a mettere in campo la "coerenza del nulla e dell'odio" completerà il declino e avvicinerà l'abisso. Forse la tempesta in atto dovrà o auspicabilmente potrà, contribuire a riflettere, in prossimità delle imminenti vicende elettorali, nella ricerca di soluzioni ampie, solidali e inedite di unità cittadine che riconnettano il tessuto sociale e costruiscano davvero il futuro di una Città che un tempo è stata grande. La grande Canosa di San Sabino.
Salvatore Paulicelli
La rimozione della tela dalla Cattedrale con la "correzione abolitiva" operata tempestivamente dai due "imputati" ,che implicitamente confessano l'errore, non è in grado di placare l'ira del "popolo indignato"? Canosa ha bisogno di "mettere insieme" le "risorse" umane che possiede, tutte, a cominciare da quelle che hanno dato prova, in questi anni di strappi e lacerazioni, di costruire e di produrre risultati utili alla Città. Distruggere continuando a mettere in campo la "coerenza del nulla e dell'odio" completerà il declino e avvicinerà l'abisso. Forse la tempesta in atto dovrà o auspicabilmente potrà, contribuire a riflettere, in prossimità delle imminenti vicende elettorali, nella ricerca di soluzioni ampie, solidali e inedite di unità cittadine che riconnettano il tessuto sociale e costruiscano davvero il futuro di una Città che un tempo è stata grande. La grande Canosa di San Sabino.
Salvatore Paulicelli