Cresce l’occupazione e si riduce il tasso di disoccupazione nella BAT
La disamina sul mercato del lavoro di Emmanuele Daluiso- Vice Presidente EuroIDEES Bruxelles
giovedì 30 marzo 2023
23.56
iReport
Nei giorni scorsi sono stati diffusi dall'ISTAT i dati sul mercato del lavoro in Italia nel 2022, articolati anche a livello territoriale, con riferimento anche alle province italiane. Sulla base di tali dati abbiamo provveduto ad analizzare la situazione della BAT e confrontarla con quella di altre circoscrizioni (Puglia, Mezzogiorno, Centro Nord). Un dato generale importante che emerge da tale analisi riguarda il fatto che il Centro-Nord non ha ancora assorbito gli effetti della pandemia, a differenza del Mezzogiorno: infatti, se il numero di occupati nel Centro-Nord nel 2022 non ha ancora raggiunto il dato pre-pandemia (23.099 mila occupati nel 2022, contro i 23.109 mila occupati nel 2019), nel Mezzogiorno la situazione si ribalta (6.115 mila occupati nel 2022 contro i 6.093 mila occupati nel 2019).
E' un dato importante questo dell'occupazione nel Mezzogiorno poiché evidenzia una sua reattività economica, almeno in termini occupazionali, più incisiva rispetto a quella manifestata dal Centro-Nord, che almeno in parte può essere relazionata alle misure di sostegno che il Governo italiano ha assunto negli anni 2020-2021-2022 per contrastare gli effetti della pandemia e per rilanciare la fase post-pandemia.
È interessante notare che nel Mezzogiorno gli occupati dipendenti a tempo indeterminato crescono nel 2022 più degli occupati a tempo determinato, contrariamente a quanto succede nel Centro-Nord dove gli occupati a tempo determinato crescono in misura pari a tre volte la crescita degli occupati a tempo indeterminato.
Un quadro riassuntivo interessante di analisi, fatte al riguardo da diverse istituzioni e analisti economici, è contenuto nel testo a cura di Marcello Puca e Clemente Pignatti dell'OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) dal titolo "Le misure a supporto di lavoratori e imprese durante la pandemia di COVID-19 in Italia".
È in questo scenario di crescita dell'occupazione del Mezzogiorno che va opportunamente collocata l'analisi dei dati della BAT, che fa emergere questo territorio fra i territori meridionali più vitali.
Tale vitalità non può però far sottacere le criticità strutturali del territorio stesso, soprattutto con riferimento alle componenti femminile e giovanile della popolazione, ancora penalizzati dall'economia locale. In generale la BAT rimane fra i territori del Mezzogiorno con il più elevato tasso di inattività della popolazione.
Il quadro dell'occupazione in Italia
Il 2022 è stato un anno di crescita dell'occupazione in Italia (+2,42%), in un contesto territoriale che ha visto il Mezzogiorno, seppur di poco, crescere più del Centro-Nord (2,47% contro 2,40%).
Particolarmente rilevante è stata la crescita della Puglia (+4,96%) e soprattutto quella della BAT (+7,48%).
Il 2022 è stato, dunque, un anno positivo per l'occupazione in Puglia, con una crescita percentuale doppia rispetto a quella media nazionale. Ancora più rilevante è stata la crescita dell'occupazione nella BAT, tripla rispetto a quella media italiana.
Il 2022 è l'anno in cui si consolida la ripresa post-pandemia dell'occupazione, ma occorre notare che a livello nazionale il numero degli occupati nel 2022 non hanno ancora raggiunto e superato il numero registrato prima dello scoppio della pandemia.
Questo dato nazionale va scomposto in due a livello territoriale: da una parte il Centro-Nord, ancora sotto il livello del 2019, dall'altro il Mezzogiorno, che viceversa ha superato tale livello.
L'occupazione nella BAT e in Puglia
Nella scia del Mezzogiorno si è mossa la BAT che ha raggiunto nel 2022 la quota record di 121 mila occupati rispetto ai 114 mila pre-pandemia.
Fra le province pugliesi, la BAT è seconda solo a Brindisi (+17,3%). Le altre province pugliesi hanno registrato: Foggia +5,4%, Lecce+3,6%, Taranto +2,7%, Bari +2,2%.
A eccezione di Bari, tutte le altre province pugliesi hanno registrato una crescita superiore a quella media nazionale.
Nella BAT la crescita occupazionale ha riguardato soprattutto l'occupazione maschile (+10,1%). La crescita dell'occupazione femminile è stata invece modesta, appena +1,5%.
La quota di occupati maschi rappresenta oltre il 70% del totale occupati, la quota di femmine appena il 29,2%. A livello nazionale tali quote sono rispettivamente pari al 57,8% e al 42,2%.
Inoltre, la crescita ha riguardato principalmente la quota di lavoratori dipendenti (+9,1%), rispetto ai lavoratori indipendenti (+2%).
Cresce il terziario, diminuiscono l'industria e l'agricoltura
L'analisi dell'occupazione per settori produttivi evidenzia nella BAT che la crescita occupazionale si è concentrata quasi esclusivamente nei settori del terziario: commercio-alberghi-ristoranti +7,2%; altri servizi +26,7%. In lieve crescita anche il comparto delle costruzioni (+1,7%).
L'agricoltura-pesca e foreste e l'industria hanno invece registrato una perdita di occupati: rispettivamente pari a -4,9% e -14%.
Il tasso di occupazione
Grazie alla crescita del numero di occupati, il tasso di occupazione, cioè la percentuale di occupati sulla popolazione attiva, per la classe di età 15-64 anni, è passato nella BAT dal 43,7% del 2021 al 47,5% del 2022. Nonostante tale crescita, esso rimane sensibilmente sotto la corrispondente quota nazionale, pari nel 2022 al 60,1%. Ancora più elevato (68,1%) è il tasso di occupazione del Nord Italia.
I tassi di occupazione femminile e maschile
Ancora più critico è il valore del tasso di occupazione femminile, che nella BAT nel 2022 è stato pari al 28,1% rispetto al 51,1% dell'Italia e al 60,8% del Nord Italia.
Molto meglio va il tasso di occupazione maschile, che grazie alla crescita registrata dagli occupati maschi, si colloca al 66,9%, quasi in linea con quello nazionale (69,2%).
Il tasso di occupazione giovanile
È qui stato preso in esame il tasso di occupazione della classe di età 15-34 anni, che per la BAT nel 2022 ha registrato il valore di 38,2%, in lieve crescita rispetto al 2021, quando aveva registrato il 35,9%.
A livello nazionale tale tasso è passato fra il 2021 e il 2022 dal 41% al 43,7%; nelle Nord Italia è passato dal 49,3% al 52,3%.
La disoccupazione
La crescita degli occupati ha registrato il miglioramento del tasso di disoccupazione che nella BAT è sceso tra il 2021 e il 2022 dal 15,6% all'11%, anche se resta sopra la media nazionale (8,2%) e il valore del Nord Italia (5,1%).
A soffrire di più è la componente femminile per cui il tasso di disoccupazione ha registrato il 13% rispetto al 10,2% della componente maschile.
A livello nazionale, il tasso di disoccupazione femminile si è attestato al 9,5% e al Nord al 6,3%.
Per quanto riguarda la popolazione giovanile, con riferimento alla classe di età 15-34 anni, il tasso di disoccupazione ha registrato un netto miglioramento scendendo dal 22,3% al 14,2% e così si è attestato al livello di quello nazionale (14,4%).
Resta però il divario fra la componente femminile (19,5%) e quella maschile (11,6%).
Merita di essere sottolineato che entrambi i tassi, maschile e femminile, nella BAT si collocano sotto i livelli del Mezzogiorno.
La popolazione inattiva
Più rilevante del tasso di disoccupazione è il tasso di inattività, che pesa la quota delle persone inattive, cioè persone che né lavorano, né cercano occupazione. Nella BAT tale quota ha registrato nel 2022 il 46,6%, contro il 34,5% nazionale e il 28,2 del Nord Italia.
Questi dati evidenziano che la situazione del mercato del lavoro della BAT, pur registrando dei miglioramenti, resta strutturalmente critica.
Le criticità riguardano soprattutto la componente femminile della popolazione, il cui tasso di inattività ha registrato nel 2022 il valore del 67,7% contro il 25,6% della componente maschile.
Emmanuele Daluiso- Vice Presidente EuroIDEES Bruxelles
Membro dell'AISRE (Associazione Regionale di Scienze Regionali)
E' un dato importante questo dell'occupazione nel Mezzogiorno poiché evidenzia una sua reattività economica, almeno in termini occupazionali, più incisiva rispetto a quella manifestata dal Centro-Nord, che almeno in parte può essere relazionata alle misure di sostegno che il Governo italiano ha assunto negli anni 2020-2021-2022 per contrastare gli effetti della pandemia e per rilanciare la fase post-pandemia.
È interessante notare che nel Mezzogiorno gli occupati dipendenti a tempo indeterminato crescono nel 2022 più degli occupati a tempo determinato, contrariamente a quanto succede nel Centro-Nord dove gli occupati a tempo determinato crescono in misura pari a tre volte la crescita degli occupati a tempo indeterminato.
Un quadro riassuntivo interessante di analisi, fatte al riguardo da diverse istituzioni e analisti economici, è contenuto nel testo a cura di Marcello Puca e Clemente Pignatti dell'OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) dal titolo "Le misure a supporto di lavoratori e imprese durante la pandemia di COVID-19 in Italia".
È in questo scenario di crescita dell'occupazione del Mezzogiorno che va opportunamente collocata l'analisi dei dati della BAT, che fa emergere questo territorio fra i territori meridionali più vitali.
Tale vitalità non può però far sottacere le criticità strutturali del territorio stesso, soprattutto con riferimento alle componenti femminile e giovanile della popolazione, ancora penalizzati dall'economia locale. In generale la BAT rimane fra i territori del Mezzogiorno con il più elevato tasso di inattività della popolazione.
Il quadro dell'occupazione in Italia
Il 2022 è stato un anno di crescita dell'occupazione in Italia (+2,42%), in un contesto territoriale che ha visto il Mezzogiorno, seppur di poco, crescere più del Centro-Nord (2,47% contro 2,40%).
Particolarmente rilevante è stata la crescita della Puglia (+4,96%) e soprattutto quella della BAT (+7,48%).
Il 2022 è stato, dunque, un anno positivo per l'occupazione in Puglia, con una crescita percentuale doppia rispetto a quella media nazionale. Ancora più rilevante è stata la crescita dell'occupazione nella BAT, tripla rispetto a quella media italiana.
Il 2022 è l'anno in cui si consolida la ripresa post-pandemia dell'occupazione, ma occorre notare che a livello nazionale il numero degli occupati nel 2022 non hanno ancora raggiunto e superato il numero registrato prima dello scoppio della pandemia.
Questo dato nazionale va scomposto in due a livello territoriale: da una parte il Centro-Nord, ancora sotto il livello del 2019, dall'altro il Mezzogiorno, che viceversa ha superato tale livello.
L'occupazione nella BAT e in Puglia
Nella scia del Mezzogiorno si è mossa la BAT che ha raggiunto nel 2022 la quota record di 121 mila occupati rispetto ai 114 mila pre-pandemia.
Fra le province pugliesi, la BAT è seconda solo a Brindisi (+17,3%). Le altre province pugliesi hanno registrato: Foggia +5,4%, Lecce+3,6%, Taranto +2,7%, Bari +2,2%.
A eccezione di Bari, tutte le altre province pugliesi hanno registrato una crescita superiore a quella media nazionale.
Nella BAT la crescita occupazionale ha riguardato soprattutto l'occupazione maschile (+10,1%). La crescita dell'occupazione femminile è stata invece modesta, appena +1,5%.
La quota di occupati maschi rappresenta oltre il 70% del totale occupati, la quota di femmine appena il 29,2%. A livello nazionale tali quote sono rispettivamente pari al 57,8% e al 42,2%.
Inoltre, la crescita ha riguardato principalmente la quota di lavoratori dipendenti (+9,1%), rispetto ai lavoratori indipendenti (+2%).
Cresce il terziario, diminuiscono l'industria e l'agricoltura
L'analisi dell'occupazione per settori produttivi evidenzia nella BAT che la crescita occupazionale si è concentrata quasi esclusivamente nei settori del terziario: commercio-alberghi-ristoranti +7,2%; altri servizi +26,7%. In lieve crescita anche il comparto delle costruzioni (+1,7%).
L'agricoltura-pesca e foreste e l'industria hanno invece registrato una perdita di occupati: rispettivamente pari a -4,9% e -14%.
Il tasso di occupazione
Grazie alla crescita del numero di occupati, il tasso di occupazione, cioè la percentuale di occupati sulla popolazione attiva, per la classe di età 15-64 anni, è passato nella BAT dal 43,7% del 2021 al 47,5% del 2022. Nonostante tale crescita, esso rimane sensibilmente sotto la corrispondente quota nazionale, pari nel 2022 al 60,1%. Ancora più elevato (68,1%) è il tasso di occupazione del Nord Italia.
I tassi di occupazione femminile e maschile
Ancora più critico è il valore del tasso di occupazione femminile, che nella BAT nel 2022 è stato pari al 28,1% rispetto al 51,1% dell'Italia e al 60,8% del Nord Italia.
Molto meglio va il tasso di occupazione maschile, che grazie alla crescita registrata dagli occupati maschi, si colloca al 66,9%, quasi in linea con quello nazionale (69,2%).
Il tasso di occupazione giovanile
È qui stato preso in esame il tasso di occupazione della classe di età 15-34 anni, che per la BAT nel 2022 ha registrato il valore di 38,2%, in lieve crescita rispetto al 2021, quando aveva registrato il 35,9%.
A livello nazionale tale tasso è passato fra il 2021 e il 2022 dal 41% al 43,7%; nelle Nord Italia è passato dal 49,3% al 52,3%.
La disoccupazione
La crescita degli occupati ha registrato il miglioramento del tasso di disoccupazione che nella BAT è sceso tra il 2021 e il 2022 dal 15,6% all'11%, anche se resta sopra la media nazionale (8,2%) e il valore del Nord Italia (5,1%).
A soffrire di più è la componente femminile per cui il tasso di disoccupazione ha registrato il 13% rispetto al 10,2% della componente maschile.
A livello nazionale, il tasso di disoccupazione femminile si è attestato al 9,5% e al Nord al 6,3%.
Per quanto riguarda la popolazione giovanile, con riferimento alla classe di età 15-34 anni, il tasso di disoccupazione ha registrato un netto miglioramento scendendo dal 22,3% al 14,2% e così si è attestato al livello di quello nazionale (14,4%).
Resta però il divario fra la componente femminile (19,5%) e quella maschile (11,6%).
Merita di essere sottolineato che entrambi i tassi, maschile e femminile, nella BAT si collocano sotto i livelli del Mezzogiorno.
La popolazione inattiva
Più rilevante del tasso di disoccupazione è il tasso di inattività, che pesa la quota delle persone inattive, cioè persone che né lavorano, né cercano occupazione. Nella BAT tale quota ha registrato nel 2022 il 46,6%, contro il 34,5% nazionale e il 28,2 del Nord Italia.
Questi dati evidenziano che la situazione del mercato del lavoro della BAT, pur registrando dei miglioramenti, resta strutturalmente critica.
Le criticità riguardano soprattutto la componente femminile della popolazione, il cui tasso di inattività ha registrato nel 2022 il valore del 67,7% contro il 25,6% della componente maschile.
Emmanuele Daluiso- Vice Presidente EuroIDEES Bruxelles
Membro dell'AISRE (Associazione Regionale di Scienze Regionali)