Economia BAT: nuovo boom dell’export
E' stata la provincia pugliese più dinamica
sabato 17 marzo 2018
7.42
iReport
Lo scorso 13 marzo, sono stati diffusi dall'ISTAT i dati relativi all'export delle regioni e province italiane nel quarto trimestre 2017, che evidenziano, in un un contesto di consolidamento della crescita economica e del commercio mondiali, l'incremento delle esportazioni della BAT su base annua pari al +8,4%, più alto del l'incremento medio nazionale (+7,4%). La BAT va meglio della Puglia che ha registrato un incremento del +4,1%%. Vediamo nel dettaglio i trend dell'economia internazionale e i trend delle esportazioni italiane e della BAT. Dopo un leggero rallentamento della crescita economica a livello mondiale nel biennio 2015-2016, il Fondo Monetario Internazionale, nel suo World Economic Outlook dello scorso ottobre, ha previsto una crescita più sostenuta nel 2017. Tale previsione è confermata dalla nota di gennaio 2018, il World Economic Outlook Update, che stima la crescita del PIL 2017 al +3,7%. Il consolidamento dovrebbe continuare anche nel 2018 e 2019, con una stima di crescita al +3,9%. Il WEO Update del Fondo Monetario Internazionale di gennaio scorso conferma che la crescita maggiore nel 2017 ha riguardato i paesi emergenti e in via di sviluppo (+4,7%), a fronte di un modesto +2,3% dei paesi avanzati. La crescita della Zona Euro per il 2017 è fissata a +2,4% e quella italiana a +1,6%.
Nuove nubi sul processo di globalizzazione?
Il processo di globalizzazione dell'economia mondiale, dopo la crisi del 2008-2009, si va evolvendo in misura meno intensa rispetto al periodo pre-crisi. Il commercio internazionale, che a partire dalla costituzione dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, negli anni '90 del secolo scorso, aveva rappresentano il principale motore della crescita economica mondiale, ha smesso questo ruolo negli anni più recenti. Dal 2010 al 2016 il commercio mondiale, in media annua, è infatti cresciuto di appena il 3% rispetto al 6,9% registrato fra il 2000 e il 2008. Anche i paesi emergenti e in via di sviluppo, in primis la Cina, che con l'Organizzazione Mondiale del Commercio hanno visto crescere il loro peso economico proprio grazie al commercio internazionale, ora stanno marciando a un ritmo più blando rispetto al passato. Questi paesi per gli accordi raggiunti tra i paesi del G20 ora stanno puntando maggiormente sulla crescita dei propri mercati interni piuttosto che sull'export. Inoltre, i recenti dazi introdotti dagli Stati Uniti rischiano di innescare nuove guerre commerciali dagli esiti imprevedibili. In questo scenario di fondo di consolidamento della ripresa dell' economica mondiale, pur con un ruolo meno pronunciato rispetto al passato del commercio mondiale, le stime dello scorso gennaio da parte del Fondo Monetario Interazionale fissano la crescita del commercio mondiale nel 2017 al +4,7%, contro il +2,5% del 2016, e dovrebbe attestarsi al +4,6 nel 2018 e al +4,4% nel 2019. Il 2017 e i successivi 2018 e 2019, in buona sostanza, mostrano di essere complessivamente un triennio in cui il commercio mondiale torna, seppur in termini più blandi rispetto al passato, a essere un volano per la crescita economica.
La crescita dell'export della BAT.
In questo scenario mondiale di consolidamento della crescita economica su ritmi più blandi del passato, che quindi crea un contesto meno favorevole alla crescita del commercio internazionale e, dunque, un contesto internazionale più competitivo, la BAT anche nel 2017 mostra segnali positivi di presenza sui mercati esteri. Nel quarto trimestre del 2017 la crescita dell'export è stato pari al +7,6% rispetto al trimestre precedente, ma pari al +8,4%% su base annua, oltre la media nazinale (+7,4%) e quella pugliese (+4,1%). In termini assoluti il valor dell'export della BAT nel quarto trimestre 2017 è stato pari a 149 milioni di euro, il più alto valore trimestrale registrato dal 2010. Il valore relativoall'intero 2017 è stato pari a 559 milioni di euro.
La composizione dell'export della BAT.
E' l'industria manifatturiera a contribuire fondamentalmente all'export provinciale, nella misura di oltre il 90%. Circa il 37% dell'export provinciale proviene dal comparto calzaturiero, seguito dai comparti dell'abbigliamento e del tessile che pesano per oltre il 21%. Il 62% circa ell'export provinciale proviene dunque dal sistema moda e la BAT rappresenta uno dei principali distretti calzaturieri italiani, collocandosi al 13°posto delle province italiane. Rilevante è anche il comparto agroalimentare, che complessivamente pesa per circa il 20%. Altri comparti sono quelli dei prodotti in metallo (4,2%), della gomma e materie plastche (3,5%), dei macchinari non altrimenti classificati (3,1%), della chimica (2,7%), dell'estrattivo (1,4%).
Le aree geografiche di destinazione dell'export della BAT.
La crescita meno intensa delle economie avanzate e della zona euro, come dicevo in precedenza, ha spinto anche la BAT a guardare in termini sempre più consistenti ai mercati in via di sviluppo.Il primo mercato di riferimento per l'export della BAT è l'Albania (34,5%), dove sono delocalizzate imprese locali del setore moda. L'export verso l'UE continua, comunque, a rappresentare oltre la metà dell'export provinciale, e riguarda soprattutto Francia (17%), Germania (10,6%), Spagna (4,9%) e Regno Unito (4,6%).
Tra i mercati extra-Ue emergono quelli del Medio Oriente (4,8%), Stati Uniti (1,8%), Svizzera (1,6%).
Aumentano anche le importazioni
Un dato importante da sottolineare è l'aumento delle importazioni passate da 310 milioni di euro nel 2010 a 592 milioni di euro nel 2017. L'aumento delle importazioni è un tipico segnale che si associa a una ripresa economica. Infatti, in una fase di crescita economica la maggiore domanda interna tende a provocare un aumento delle importazioni. Anche la BAT dunque mostra un importante segnale di ripresa delleconomia locale.
Le principali criticità dell'export della BAT e gli obiettivi futuri.
Pur a fronte dei positivi risultati qui esposti, l'export della BAT presenta dei punti di criticità che in una prospettiva futura di medio-lungo periodo, non possono essere sottovalutati. A livello mondiale diventa sempre più importante la capacità di crescita dei settori a maggiore contenuto tecnologico, gran parte della sfida innovativa è proprio sulle nuove tecnologie. Non a caso una delle politiche europee più rilevanti è proprio quella del sostegno alle attività di Ricerca e Sviluppo. La BAT a questo riguardo mostra tutta la sua debolezza. Oltre l'80% dell'export provinciale è infatti legato a settori considerati a basso contenuto tecnologico, più esposti alla concorrenza dei paesi in via di sviluppo, che possono contare sul costo della manodopera più basso. Qualcosa comunque sembra muoversi: i settori a medio-alta tecnologia tra il 2010 e il 2017 hanno mostrato un trend di lieve crescita. Sono passati dal 7,9% al 9% del totale export provinciale. Nel complesso, comunque, l'apertura inrnazionale della BAT rimane modesto: in termini di export per abitante è infatti pari al 19% della media nazionale. L'incremento del peso dell'export sul prodotto interno lordo e la crescita dell'export legato a settori con un maggiore conteuto tecnologico sono dunque tra i principali obiettivi che l'economia della BAT dovrebbe perseguire per dare anche un contributo a migliorare il tasso di occupazione. Questi obiettivi dovrebbero diventare l'essenza di una nuova strategia di sviluppo territoriale, con il protagonismo delle istituzioni locali e delle rappresentaze delle organizzazioni imprenditoriali e sindacali.
Emmanuele Daluiso- Vice Presidente Euro*IDEES-Bruxelles
Membro dell'Associazione Italiana di Scien
Nuove nubi sul processo di globalizzazione?
Il processo di globalizzazione dell'economia mondiale, dopo la crisi del 2008-2009, si va evolvendo in misura meno intensa rispetto al periodo pre-crisi. Il commercio internazionale, che a partire dalla costituzione dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, negli anni '90 del secolo scorso, aveva rappresentano il principale motore della crescita economica mondiale, ha smesso questo ruolo negli anni più recenti. Dal 2010 al 2016 il commercio mondiale, in media annua, è infatti cresciuto di appena il 3% rispetto al 6,9% registrato fra il 2000 e il 2008. Anche i paesi emergenti e in via di sviluppo, in primis la Cina, che con l'Organizzazione Mondiale del Commercio hanno visto crescere il loro peso economico proprio grazie al commercio internazionale, ora stanno marciando a un ritmo più blando rispetto al passato. Questi paesi per gli accordi raggiunti tra i paesi del G20 ora stanno puntando maggiormente sulla crescita dei propri mercati interni piuttosto che sull'export. Inoltre, i recenti dazi introdotti dagli Stati Uniti rischiano di innescare nuove guerre commerciali dagli esiti imprevedibili. In questo scenario di fondo di consolidamento della ripresa dell' economica mondiale, pur con un ruolo meno pronunciato rispetto al passato del commercio mondiale, le stime dello scorso gennaio da parte del Fondo Monetario Interazionale fissano la crescita del commercio mondiale nel 2017 al +4,7%, contro il +2,5% del 2016, e dovrebbe attestarsi al +4,6 nel 2018 e al +4,4% nel 2019. Il 2017 e i successivi 2018 e 2019, in buona sostanza, mostrano di essere complessivamente un triennio in cui il commercio mondiale torna, seppur in termini più blandi rispetto al passato, a essere un volano per la crescita economica.
La crescita dell'export della BAT.
In questo scenario mondiale di consolidamento della crescita economica su ritmi più blandi del passato, che quindi crea un contesto meno favorevole alla crescita del commercio internazionale e, dunque, un contesto internazionale più competitivo, la BAT anche nel 2017 mostra segnali positivi di presenza sui mercati esteri. Nel quarto trimestre del 2017 la crescita dell'export è stato pari al +7,6% rispetto al trimestre precedente, ma pari al +8,4%% su base annua, oltre la media nazinale (+7,4%) e quella pugliese (+4,1%). In termini assoluti il valor dell'export della BAT nel quarto trimestre 2017 è stato pari a 149 milioni di euro, il più alto valore trimestrale registrato dal 2010. Il valore relativoall'intero 2017 è stato pari a 559 milioni di euro.
La composizione dell'export della BAT.
E' l'industria manifatturiera a contribuire fondamentalmente all'export provinciale, nella misura di oltre il 90%. Circa il 37% dell'export provinciale proviene dal comparto calzaturiero, seguito dai comparti dell'abbigliamento e del tessile che pesano per oltre il 21%. Il 62% circa ell'export provinciale proviene dunque dal sistema moda e la BAT rappresenta uno dei principali distretti calzaturieri italiani, collocandosi al 13°posto delle province italiane. Rilevante è anche il comparto agroalimentare, che complessivamente pesa per circa il 20%. Altri comparti sono quelli dei prodotti in metallo (4,2%), della gomma e materie plastche (3,5%), dei macchinari non altrimenti classificati (3,1%), della chimica (2,7%), dell'estrattivo (1,4%).
Le aree geografiche di destinazione dell'export della BAT.
La crescita meno intensa delle economie avanzate e della zona euro, come dicevo in precedenza, ha spinto anche la BAT a guardare in termini sempre più consistenti ai mercati in via di sviluppo.Il primo mercato di riferimento per l'export della BAT è l'Albania (34,5%), dove sono delocalizzate imprese locali del setore moda. L'export verso l'UE continua, comunque, a rappresentare oltre la metà dell'export provinciale, e riguarda soprattutto Francia (17%), Germania (10,6%), Spagna (4,9%) e Regno Unito (4,6%).
Tra i mercati extra-Ue emergono quelli del Medio Oriente (4,8%), Stati Uniti (1,8%), Svizzera (1,6%).
Aumentano anche le importazioni
Un dato importante da sottolineare è l'aumento delle importazioni passate da 310 milioni di euro nel 2010 a 592 milioni di euro nel 2017. L'aumento delle importazioni è un tipico segnale che si associa a una ripresa economica. Infatti, in una fase di crescita economica la maggiore domanda interna tende a provocare un aumento delle importazioni. Anche la BAT dunque mostra un importante segnale di ripresa delleconomia locale.
Le principali criticità dell'export della BAT e gli obiettivi futuri.
Pur a fronte dei positivi risultati qui esposti, l'export della BAT presenta dei punti di criticità che in una prospettiva futura di medio-lungo periodo, non possono essere sottovalutati. A livello mondiale diventa sempre più importante la capacità di crescita dei settori a maggiore contenuto tecnologico, gran parte della sfida innovativa è proprio sulle nuove tecnologie. Non a caso una delle politiche europee più rilevanti è proprio quella del sostegno alle attività di Ricerca e Sviluppo. La BAT a questo riguardo mostra tutta la sua debolezza. Oltre l'80% dell'export provinciale è infatti legato a settori considerati a basso contenuto tecnologico, più esposti alla concorrenza dei paesi in via di sviluppo, che possono contare sul costo della manodopera più basso. Qualcosa comunque sembra muoversi: i settori a medio-alta tecnologia tra il 2010 e il 2017 hanno mostrato un trend di lieve crescita. Sono passati dal 7,9% al 9% del totale export provinciale. Nel complesso, comunque, l'apertura inrnazionale della BAT rimane modesto: in termini di export per abitante è infatti pari al 19% della media nazionale. L'incremento del peso dell'export sul prodotto interno lordo e la crescita dell'export legato a settori con un maggiore conteuto tecnologico sono dunque tra i principali obiettivi che l'economia della BAT dovrebbe perseguire per dare anche un contributo a migliorare il tasso di occupazione. Questi obiettivi dovrebbero diventare l'essenza di una nuova strategia di sviluppo territoriale, con il protagonismo delle istituzioni locali e delle rappresentaze delle organizzazioni imprenditoriali e sindacali.
Emmanuele Daluiso- Vice Presidente Euro*IDEES-Bruxelles
Membro dell'Associazione Italiana di Scien