Canosa: Via Lopez
Canosa: Via Lopez

Ferdinando Lopez "Una condanna della memoria che dura da 170 anni"

Sul Sindaco dell’ottocento, interviene Italia Nostra Canosa

"""Gaetano Maddalena nel suo "1860 A CANOSA", pubblicato nel 1912, ricorda con queste parole la figura di Ferdinando Lopez : " Nel 1855 era sindaco Ferdinando Lopez, cittadino integerrimo, amministratore onesto e sovra ogni cosa uomo di geniali iniziative". Dalle pagine del Maddalena apprendiamo che durante il mandato del Sindaco Lopez numerose furono le opere pubbliche da lui realizzate, tra le più importanti ,il viale del Cimitero, il piedistallo dell'obelisco dell'Immacolata, la pavimentazione delle principali strade cittadine. Aveva in programma un piano di risanamento di tutto il paese. Si distinse anche per la l'opera profusa in occasione di circostanze tragiche per la città, come il terremoto del 1851 e l'epidemia di colera del 1854. Una sua iniziativa però, gli si rivelò fatale. A ridosso della Cattedrale erano presenti delle nicchie in muratura, ad arcate, chiuse da cancelli di ferro, all'interno alcuni quadretti raffiguravano le stazioni della Via Crucis. Le nicchie erano per questa ragione chiamate Croci o Calvario e qui, ogni venerdì, si indirizzava una processione di fedeli per recitare il Rosario. Quel luogo era diventato un immondezzaio piuttosto che un luogo di culto, pieno di deiezioni ed altre simili piacevolezze. Inoltre, era diventato un nascondiglio di malfattori e un luogo dove esercitavano le prostitute. Il Sindaco Lopez oltre a volere bonificare quel luogo, vi voleva edificare un nuovo Palazzo Comunale. Furono predisposte le pratiche per l'abbattimento di quelle nicchie e l'iniziativa fu violentemente osteggiata dal clero che consideravano l'abbattimento delle Croci un sacrilegio, e non lasciarono nulla di intentato per ostacolare il progetto. Il Sindaco Lopez ruppe gli indugi ed abbatté le nicchie. Il clero gridò all'empietà e al sacrilegio e fece pervenire le sua protesta alla corte di Ferdinando II, che, nell'Agosto del 1855, destituì il Sindaco Lopez per empietà e abuso di potere, condannandolo anche a ricostruire le nicchie a proprie spese. Ferdinando Lopez obbedì, ricostruì il Calvario e si ritirò a vita privata. Fu condannato un amministratore colpevole solo di aver voluto abbattere un luogo che rappresentava una offesa al culto e alla Religione. Le amministrazioni che seguirono, fino ai giorni nostri, non hanno mai ritenuto di risarcire la memoria di questo Sindaco dedicandogli una strada o un edificio importante come invece succede in altre città. Gli hanno dedicato invece un vicolo nascosto, sul rione Castello, alle spalle di Palazzo Iliceto. Ma non è tutto, quasi vergognandosi, la piastra della via non è stata mai affissa al muro, ma giace per terra, accanto al portone dell'ingresso retrostante il Palazzo Iliceto. Anche così si distrugge la memoria, anche così si distrugge " il senso di sé " di una intera comunità . Chiediamo all'Amministrazione Comunale un modesto intervento per affiggere sul muro quella lastra indicante via Lopez.""" E' quanto riporta Italia Nostra Canosa di Puglia sulla pagina di Facebook
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