Fundraising culturale e nuove prospettive per il rilancio del settore
Strategie di sostenibilità economica per le attività culturali e turistiche
martedì 8 agosto 2023
17.51
iReport
L'impatto della pandemia con la conseguente crisi economica che ha investito il settore culturale richiedono di ripensare le politiche culturali e sviluppare ulteriormente le strategie di fundraising. Un esempio è il crowdfunding, che in Italia cresce molto rapidamente: soltanto nel 2020 infatti si stima che la raccolta fondi sia arrivata quasi a 400 milioni di euro, resistendo così anche alle vicissitudini che hanno investito e modificato il tessuto economico e sociale del Paese. Analizzando i numeri delle piattaforme di crowdfunding, salta subito agli occhi la crescita dei progetti di raccolta fondi relativi all'arte e ai beni culturali: basti pensare che 12 delle 68 piattaforme che operano in Italia sono dedicate esclusivamente all'ambito della cultura. Un altro dato molto interessante riguarda le Donazioni Liberali a favore delle ONLUS, ovvero il regime fiscale agevolato per persone fisiche e giuridiche in vigore in Italia per le donazioni in favore delle Associazioni no-profit, Onlus culturali che si occupano dei beni artistici e architettonici, della promozione di eventi e spettacoli, che ha superato i 500 milioni di euro raccolti dal 2016.
Il crowdfunding digitale fa crescere il fundraising culturale. Se nel 2020 il crowdfunding è cresciuto in Italia del 38% rispetto all'anno precedente, è facile attribuire questo risultato alla sensibilità degli italiani in merito all'emergenza sanitaria. Facile ma in parte sbagliato, perché la maggiore attenzione dei donatori nostrani è stata solo in parte rivolta alla sanità, mentre sono cresciute notevolmente realtà che riguardano progetti di raccolta fondi inerenti all'ambito culturale. Questo incremento è da attribuire alla crescita di un sentimento sociale positivo verso i beni comuni, ma soprattutto a una crescita quantitativa e qualitativa del settore: più organizzazioni che propongono progetti e maggiore competenza media degli attori coinvolti. Il crowdfunding, dunque, va considerato come uno strumento di fundraising non più innovativo e sperimentale, ma consolidato e indispensabile. Beni culturali e nuove professioni: manager e imprenditori guardano al fundraising. Ben vengano i lavoratori utili per la tutela e la conservazione dei nostri beni culturali, ma più che mai, oggi, le figure ricercate sono quelle legate alla raccolta fondi, alla promozione dei progetti culturali, alla progettazione dei bandi e dei finanziamenti collaborativi (su tutti il crowfunding di cui parlavamo prima), alla gestione delle agevolazioni fiscali. Il patrimonio culturale italiano, insomma, ha bisogno di figure professionali con competenze specifiche nella gestione del Fundraising culturale. Il crowfunding culturale di CHO.earth come opportunità professionale.
L'Italia guida la classifica UNESCO con 55 siti Patrimonio mondiale dell'umanità e detiene più della metà dei tesori d'arte del mondo, quindi ha bisogno di figure professionali capaci di sviluppare una promozione e valorizzazione del tessuto Turistico più capillarmente possibile. Una crescita di informazioni che devono essere a disposizione gratuitamente a tutti e in più lingue così da offrire un sistema educativo etico legato al Patrimonio Culturale. Un sistema libero e fruibile da tutti senza limiti e senza vincoli, questo lo si può avere solo usando le nuove tecnologie digitali come la Blockchain con gli NFT. Proprio per questo l'ABCOnlus che ha una esperienza nel settore dei Beni Culturali legati al digitale di ben 20 anni ha potuto evolvere un sistema unico e molto innovativo. Un sistema che usa le Nuove Tecnologie in modo etico implementandole tra loro con funzioni nuove per creare un Nuovo Mondo Digitale dove gli Utenti possono anche crearsi una professione. Proprio per questo il portale beniculturalionline.it che nel 2022 ha fatto 20 anni di presenza nel web si è evoluto in CHO.earth. L'ABCOnlus quindi ha potuto, grazie alla collaborazione con delle Startup Innovative, creare un sistema digitale molto avanzato. Un progetto che offrirà nel prossimo futuro delle strategie di sostenibilità economica per le attività culturali e turistiche completamente nuove con fonti di finanziamento che prima del COVID erano impensabili. Infatti già prima della crisi indotta dall'emergenza sanitaria provocata dal COVID le fonti di finanziamento pubblico erano sempre più scarse, ma anche oggi la situazione non è migliorata. Quindi negli ultimi anni è nata l'esigenza di trovare nuove strategie, nuovi strumenti e soprattutto nuovi sostenitori specialmente in Italia. Come è evidente il gap, in fatto di fundraising culturale, con gli altri paesi nel mondo è ancora molto grande: per rendere l'idea, i fondi raccolti da Tate Gallery di Londra ammontano a 32 milioni di euro all'anno, dal British Museum a 22, dal Louvre a 20, dagli Uffizi a 1,4. Servono quindi progetti capaci di attrarre nuove risorse, ancor più dopo l'impatto della pandemia e la conseguente crisi economica che ha investito il settore culturale che richiedono di ripensare le politiche culturali e sviluppare ulteriormente le strategie di fundraising.
Il sistema CHO.earth prevede la creazione di una Nuova Economia offerta dalle potenzialità date dalle Tecnologie Digitali che in questi ultimi tempi si stanno sviluppando grazie anche all'uso più diffuso dei dispositivi cellulari e all'uso di piattaforme che offrono servizi on demand o/e interattivi. CHO.earth è quindi uno strumento che punta sul senso di Proprietà e quindi di Tutela del bene proprio, quello che oggi non c'è come concetto di Patrimonio Culturale che lo si ritiene di terzi e non quindi d'interesse personale. Un Bene dello Stato è quindi non interessante e anche oggi viene deturpato e molte volte anche viene visto come uno ostacolo, un peso economico o un problema per il privato. Questo tipo di atteggiamento del privato causa un disinteresse nella Valorizzazione, Tutela e di conseguenza della Promozione che fa si che, il Bene Culturale non venga considerato come una fonte di valore per la popolazione e per se stessi. In CHO.earth si è affrotato questo problema trovando la soluzione tecnologica per cui il Bene nella realtà rimane di proprietà dell'Ente o dell'attuale privato proprietario, ma la scheda informativa digitale come per la "didascalia per un quadro" rimane di proprietà del Creatore delle scheda che può gestirla, promuoverla ed anche venderla ad altri. Questo senso di proprietà e di valore garantito offerto dal sistema CHO.earth è dato dall'uso della Blockchain ed in particolare dall'uso dei NFT collezionabili e geolocalizzati su mappa sovrapponibili con le reali planimetrie del sedime del vero Bene Culturale o Bene d'interesse Turistico. Valorizzando così anche le Attività in essi ospitate ed offrendo al pubblico fruitore del bene reale una guida gratuita e sempre aggiornata, quello che nel Web normalmente è un grande problema, in CHO.earth l'aggiornamento dei dati diventa un bene da coltivare per poter far accrescere il valore della proprie schede digitali nel tempo. CHO.earth è quindi il futuro, ma è già presente! Il Team di sviluppo di CHO.earth ha un'esperienza nel web ventennale ed offre quindi una garanzia di qualità ed affidabilità per chi vuole entrare ora in questa esperienza unica. ENTRA ora nel Nuovo Mondo CHO.earth per poter diventare proprietario delle Schede Digitali con gli NFT da Collezione unici nel suo genere, accedi gratis da questo link di invito: https://bbcc.it/crowdfunding/?ref=CHO-2593-E
Il crowdfunding digitale fa crescere il fundraising culturale. Se nel 2020 il crowdfunding è cresciuto in Italia del 38% rispetto all'anno precedente, è facile attribuire questo risultato alla sensibilità degli italiani in merito all'emergenza sanitaria. Facile ma in parte sbagliato, perché la maggiore attenzione dei donatori nostrani è stata solo in parte rivolta alla sanità, mentre sono cresciute notevolmente realtà che riguardano progetti di raccolta fondi inerenti all'ambito culturale. Questo incremento è da attribuire alla crescita di un sentimento sociale positivo verso i beni comuni, ma soprattutto a una crescita quantitativa e qualitativa del settore: più organizzazioni che propongono progetti e maggiore competenza media degli attori coinvolti. Il crowdfunding, dunque, va considerato come uno strumento di fundraising non più innovativo e sperimentale, ma consolidato e indispensabile. Beni culturali e nuove professioni: manager e imprenditori guardano al fundraising. Ben vengano i lavoratori utili per la tutela e la conservazione dei nostri beni culturali, ma più che mai, oggi, le figure ricercate sono quelle legate alla raccolta fondi, alla promozione dei progetti culturali, alla progettazione dei bandi e dei finanziamenti collaborativi (su tutti il crowfunding di cui parlavamo prima), alla gestione delle agevolazioni fiscali. Il patrimonio culturale italiano, insomma, ha bisogno di figure professionali con competenze specifiche nella gestione del Fundraising culturale. Il crowfunding culturale di CHO.earth come opportunità professionale.
L'Italia guida la classifica UNESCO con 55 siti Patrimonio mondiale dell'umanità e detiene più della metà dei tesori d'arte del mondo, quindi ha bisogno di figure professionali capaci di sviluppare una promozione e valorizzazione del tessuto Turistico più capillarmente possibile. Una crescita di informazioni che devono essere a disposizione gratuitamente a tutti e in più lingue così da offrire un sistema educativo etico legato al Patrimonio Culturale. Un sistema libero e fruibile da tutti senza limiti e senza vincoli, questo lo si può avere solo usando le nuove tecnologie digitali come la Blockchain con gli NFT. Proprio per questo l'ABCOnlus che ha una esperienza nel settore dei Beni Culturali legati al digitale di ben 20 anni ha potuto evolvere un sistema unico e molto innovativo. Un sistema che usa le Nuove Tecnologie in modo etico implementandole tra loro con funzioni nuove per creare un Nuovo Mondo Digitale dove gli Utenti possono anche crearsi una professione. Proprio per questo il portale beniculturalionline.it che nel 2022 ha fatto 20 anni di presenza nel web si è evoluto in CHO.earth. L'ABCOnlus quindi ha potuto, grazie alla collaborazione con delle Startup Innovative, creare un sistema digitale molto avanzato. Un progetto che offrirà nel prossimo futuro delle strategie di sostenibilità economica per le attività culturali e turistiche completamente nuove con fonti di finanziamento che prima del COVID erano impensabili. Infatti già prima della crisi indotta dall'emergenza sanitaria provocata dal COVID le fonti di finanziamento pubblico erano sempre più scarse, ma anche oggi la situazione non è migliorata. Quindi negli ultimi anni è nata l'esigenza di trovare nuove strategie, nuovi strumenti e soprattutto nuovi sostenitori specialmente in Italia. Come è evidente il gap, in fatto di fundraising culturale, con gli altri paesi nel mondo è ancora molto grande: per rendere l'idea, i fondi raccolti da Tate Gallery di Londra ammontano a 32 milioni di euro all'anno, dal British Museum a 22, dal Louvre a 20, dagli Uffizi a 1,4. Servono quindi progetti capaci di attrarre nuove risorse, ancor più dopo l'impatto della pandemia e la conseguente crisi economica che ha investito il settore culturale che richiedono di ripensare le politiche culturali e sviluppare ulteriormente le strategie di fundraising.
Il sistema CHO.earth prevede la creazione di una Nuova Economia offerta dalle potenzialità date dalle Tecnologie Digitali che in questi ultimi tempi si stanno sviluppando grazie anche all'uso più diffuso dei dispositivi cellulari e all'uso di piattaforme che offrono servizi on demand o/e interattivi. CHO.earth è quindi uno strumento che punta sul senso di Proprietà e quindi di Tutela del bene proprio, quello che oggi non c'è come concetto di Patrimonio Culturale che lo si ritiene di terzi e non quindi d'interesse personale. Un Bene dello Stato è quindi non interessante e anche oggi viene deturpato e molte volte anche viene visto come uno ostacolo, un peso economico o un problema per il privato. Questo tipo di atteggiamento del privato causa un disinteresse nella Valorizzazione, Tutela e di conseguenza della Promozione che fa si che, il Bene Culturale non venga considerato come una fonte di valore per la popolazione e per se stessi. In CHO.earth si è affrotato questo problema trovando la soluzione tecnologica per cui il Bene nella realtà rimane di proprietà dell'Ente o dell'attuale privato proprietario, ma la scheda informativa digitale come per la "didascalia per un quadro" rimane di proprietà del Creatore delle scheda che può gestirla, promuoverla ed anche venderla ad altri. Questo senso di proprietà e di valore garantito offerto dal sistema CHO.earth è dato dall'uso della Blockchain ed in particolare dall'uso dei NFT collezionabili e geolocalizzati su mappa sovrapponibili con le reali planimetrie del sedime del vero Bene Culturale o Bene d'interesse Turistico. Valorizzando così anche le Attività in essi ospitate ed offrendo al pubblico fruitore del bene reale una guida gratuita e sempre aggiornata, quello che nel Web normalmente è un grande problema, in CHO.earth l'aggiornamento dei dati diventa un bene da coltivare per poter far accrescere il valore della proprie schede digitali nel tempo. CHO.earth è quindi il futuro, ma è già presente! Il Team di sviluppo di CHO.earth ha un'esperienza nel web ventennale ed offre quindi una garanzia di qualità ed affidabilità per chi vuole entrare ora in questa esperienza unica. ENTRA ora nel Nuovo Mondo CHO.earth per poter diventare proprietario delle Schede Digitali con gli NFT da Collezione unici nel suo genere, accedi gratis da questo link di invito: https://bbcc.it/crowdfunding/?ref=CHO-2593-E