Guardare la realtà, accogliere il senso
Un sorprendente dialogo filosofico al Meeting di Rimini
sabato 26 agosto 2023
9.51
iReport
Gli incontri di filosofia sono ormai una consuetudine al Meeting di Rimini e quest'anno l'esordio è del duo Vincent Carraud, filosofo e storico della filosofia francese, professore ordinario di Storia della Filosofia Moderna, Università Paris IV-Sorbonne a Parigi, e il grande amico del Meeting Costantino Esposito, professore ordinario di Storia della Filosofia all'Università di Bari Aldo Moro. Ha moderato Alessandra Stoppa, direttrice della rivista Tracce, che ha lanciato alcuni spunti sul tema della verità, la cui ricerca oggi ormai è ritenuta inutile dal pensiero nichilista dominante, come finale liberazione dell'uomo. Nel serrato dibattito tra gli ospiti ha fatto da fil rouge il pensiero del filosofo del XVII secolo Blaise Pascal. Secondo il suo grande studioso Carraud, egli ha salvato il Cristianesimo dal pensiero di Cartesio e viceversa, trovando la giusta collocazione al cuore, come origine della capacità umana di rapporto integrale col reale. Il dialogo tra i relatori si è dipanato a partire da un'osservazione di Esposito secondo cui «anche nell'epoca del nichilismo – quando lo patiamo – ci vuole un cuore per accorgersi che il senso o la verità non esistono. Dunque non è mai tutto in crisi se c'è qualcuno che si accorge della crisi; a ben vedere c'è compenetrazione tra senso e crisi. La crisi è stoffa del senso».
Da qui la riflessione a due voci si è poi svolta sui temi della natura dell'io che, secondo Esposito, Nietszche fa morire insieme alla decretata morte di Dio e che, come dice Carraud, nel Cristianesimo è «"disappropriato"» perché «non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me»; del valore del desiderio come strada per il senso e che per Esposito «è ingiustamente considerato irrazionale e incontrollabile, eccedenza che fa paura e dunque da moderare affinchè non tracimi, per questo si tende a moralizzarlo con la ragione che trattiene e gestisce. Ma se ci fermassimo a questo perderemmo entrambi desiderio e ragione. Va liberato il desiderio, non nel senso di liberazione sessuale che ha mostrato la sua criticità perchè ci ha bruciato consumando il desiderante; liberare il desiderio significa assecondare la logica del desiderio: nulla ci basta! Perchè ciò che ci desideriamo non ci compie!. E infine ci si è soffermati sul tema del Meeting, ripreso da Carraud nella sua citazione integrale di "esistenza come amicizia inesauribile e onnipotente"». Per Carraud, citando Giussani, «"esistere è essere amati definitivamente, abbandonarsi a questo amore definitivamente". Per questo l'esistenza umana è un'amicizia inesauribile e onnipotente, e per questo ciò è possibile solo in Cristo».
Da qui la riflessione a due voci si è poi svolta sui temi della natura dell'io che, secondo Esposito, Nietszche fa morire insieme alla decretata morte di Dio e che, come dice Carraud, nel Cristianesimo è «"disappropriato"» perché «non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me»; del valore del desiderio come strada per il senso e che per Esposito «è ingiustamente considerato irrazionale e incontrollabile, eccedenza che fa paura e dunque da moderare affinchè non tracimi, per questo si tende a moralizzarlo con la ragione che trattiene e gestisce. Ma se ci fermassimo a questo perderemmo entrambi desiderio e ragione. Va liberato il desiderio, non nel senso di liberazione sessuale che ha mostrato la sua criticità perchè ci ha bruciato consumando il desiderante; liberare il desiderio significa assecondare la logica del desiderio: nulla ci basta! Perchè ciò che ci desideriamo non ci compie!. E infine ci si è soffermati sul tema del Meeting, ripreso da Carraud nella sua citazione integrale di "esistenza come amicizia inesauribile e onnipotente"». Per Carraud, citando Giussani, «"esistere è essere amati definitivamente, abbandonarsi a questo amore definitivamente". Per questo l'esistenza umana è un'amicizia inesauribile e onnipotente, e per questo ciò è possibile solo in Cristo».