Inquinamento dell’ Ofanto: Tra competenze territoriali e controlli insufficienti
La cronaca di una sconfitta scritta da Italia Nostra di Canosa di Puglia
martedì 30 gennaio 2024
22.07
iReport
"""L'inquinamento del fiume Ofanto, da noi denunciato il 29 gennaio 2024, è la cronaca di una battaglia perduta prima di essere combattuta. Ripercorriamo passo dopo passo ogni momento di quanto accaduto, da ieri fino ad oggi.
Lunedì 29 gennaio 2024.
Alle ore 10,56, un nostro socio, che si trovava nei paraggi, ha notato che il fiume era interamente ricoperto da una coltre di schiuma. Accompagnava la segnalazione con un video e con le coordinate geografiche della località, Contrada Tavoletta, agro di Cerignola.
Alle ore 11,16, abbiamo contattato il numero 1515 del Corpo dei Carabinieri Forestali ai quali abbiamo comunicato quanto stava accadendo.
Alle ore 11,48, siamo stati contattati, dal suo telefono personale, da altro militare dell'Arma che, dichiarava di trovarsi presso Volturara Appula a seguire i blocchi stradali degli agricoltori, e mi chiedeva ragguagli su quanto avevo comunicato al 1515. Inviavo il video di quanto stava accadendo al nuovo interlocutore unitamente alle coordinate geografiche. Il militare mi ha assicurato che avrebbe provveduto a contattare i Carabinieri Forestali della Stazione di Cerignola competente per il territorio, accompagnando la segnalazione con il materiale che avevamo inviato.
Alle ore 11,55, l'Assessore all'Ambiente del Comune di Canosa da noi precedentemente contattato, alla nostra richiesta di mandare sul posto Vigili Urbani di Canosa per un esame della situazione in corso, ci ha risposto di non poterlo fare perché il fenomeno d'inquinamento si stava manifestando in agro di Cerignola.
Alle ore 12,00, abbiamo informato della situazione il responsabile cittadino dell'Associazione di Protezione Civile e Ambientale ANPANA chiedendogli di monitorare la situazione.
Alle ore 14,00, l'ANPANA ci ha comunicato che perdurava la situazione di presenza diffusa di schiuma, oltre alla presenza di acqua scura e maleodorante. L'ANPANA ci informava inoltre di aver contattato la Stazione di Carabinieri Forestali di Cerignola che assicuravano la loro presenza sul posto per un esame della situazione.
Alle ore 16,08, siamo stati contattati dalla Stazione dei Carabinieri Forestali di Corato che chiedevano, anche loro, informazioni su quanto da noi denunciato già in mattinata. Anche a loro inviavamo il materiale in nostro possesso, video e coordinate geografiche. Anche loro prendevano atto della competenza territoriale della Stazione dei Carabinieri Forestali di Cerignola.
Alle ore 16,57, abbiamo effettuato personalmente una perlustrazione sul posto e anche a quell'ora perdurava, seppure in maniera leggermente più ridotta lo stato d'inquinamento, rilevato quasi 7 ore prima. Di certo non era stato versato nel fiume una confezione di detersivo per la casa!
Martedì 30 gennaio
Abbiamo interloquito nella mattinata con il Comandante dei Carabinieri Forestali di BARI-BAT il quale ha dichiarato che era stato messo al corrente della situazione, ma che la competenza, essendo stato rilevato l'accaduto in Provincia di Foggia, era dei Carabinieri Forestali di Foggia.
Alle ore 12,28, abbiamo contattato l'ARPA di Foggia. Il Dirigente ci ha comunicato, che alcuni funzionari erano sul posto e stavano effettuando dei prelievi e ha aggiunto che gli esami non avrebbero avuto alcun valore probante per quanto rilevato il giorno precedente, ma che semplicemente avrebbero attestato la qualità delle acque in quel punto a distanza di oltre 24 ore dall'accaduto. Se gli organi inquirenti fossero stati in grado di localizzare la fonte dell'inquinamento, gli esami dell'ARPA avrebbero avuto ben altra rilevanza.
Alle ore 12,41, abbiamo contattato il Corpo Forestale di Foggia che ci hanno detto di essere a conoscenza di quanto accaduto ma di rivolgerci ai Carabinieri Forestali di Cerignola che avevano seguito la pratica.
Alle ore 12,44, abbiamo contattato i Carabinieri Forestali di Cerignola, ai quali abbiamo rivolto per l'ennesima volta le stesse domande. Ci è stato risposto che il giorno precedente erano intervenuti sul posto e avevano effettuato una ricognizione su tutti i canali/affluenti che nell'Agro di Cerignola confluiscono nell'Ofanto e di non aver rilevato nessuna traccia del fenomeno. E che avrebbero redatto in proposito un rapporto sull'accaduto alle competenti autorità. Qui finisce la cronaca di questi due giorni. Una riflessione s'impone sulle competenze. Un fiume ha una sua riva destra idraulica ed una riva sinistra. Attraversa in molti casi, come nel nostro, più regioni e i territori di molti comuni. La schiuma che ha ricoperto l'Ofanto toccava sia la riva destra che quella sinistra. I liquidi a differenza dei solidi non sono confinati in un fiume, non toccano una riva piuttosto che l'altra, non toccano un solo territorio comunale. Le competenze dei Carabinieri Forestali se sono ristrette in un ambito territoriale definito, non impedisce che siano allertati i presidi territoriali a monte e a valle, a destra e a sinistra del fiume, come il ruolo delle autorità comunali in materia non si definisce con il territorio di competenza. Una allerta poteva e doveva essere fatta ai Comuni contermini, sia sull'una che sull'altra sponda. È così in questo groviglio di competenze gli avvelenatori dell'ambiente la fanno franca e lo Stato registra l'ennesima sconfitta."""
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Lunedì 29 gennaio 2024.
Alle ore 10,56, un nostro socio, che si trovava nei paraggi, ha notato che il fiume era interamente ricoperto da una coltre di schiuma. Accompagnava la segnalazione con un video e con le coordinate geografiche della località, Contrada Tavoletta, agro di Cerignola.
Alle ore 11,16, abbiamo contattato il numero 1515 del Corpo dei Carabinieri Forestali ai quali abbiamo comunicato quanto stava accadendo.
Alle ore 11,48, siamo stati contattati, dal suo telefono personale, da altro militare dell'Arma che, dichiarava di trovarsi presso Volturara Appula a seguire i blocchi stradali degli agricoltori, e mi chiedeva ragguagli su quanto avevo comunicato al 1515. Inviavo il video di quanto stava accadendo al nuovo interlocutore unitamente alle coordinate geografiche. Il militare mi ha assicurato che avrebbe provveduto a contattare i Carabinieri Forestali della Stazione di Cerignola competente per il territorio, accompagnando la segnalazione con il materiale che avevamo inviato.
Alle ore 11,55, l'Assessore all'Ambiente del Comune di Canosa da noi precedentemente contattato, alla nostra richiesta di mandare sul posto Vigili Urbani di Canosa per un esame della situazione in corso, ci ha risposto di non poterlo fare perché il fenomeno d'inquinamento si stava manifestando in agro di Cerignola.
Alle ore 12,00, abbiamo informato della situazione il responsabile cittadino dell'Associazione di Protezione Civile e Ambientale ANPANA chiedendogli di monitorare la situazione.
Alle ore 14,00, l'ANPANA ci ha comunicato che perdurava la situazione di presenza diffusa di schiuma, oltre alla presenza di acqua scura e maleodorante. L'ANPANA ci informava inoltre di aver contattato la Stazione di Carabinieri Forestali di Cerignola che assicuravano la loro presenza sul posto per un esame della situazione.
Alle ore 16,08, siamo stati contattati dalla Stazione dei Carabinieri Forestali di Corato che chiedevano, anche loro, informazioni su quanto da noi denunciato già in mattinata. Anche a loro inviavamo il materiale in nostro possesso, video e coordinate geografiche. Anche loro prendevano atto della competenza territoriale della Stazione dei Carabinieri Forestali di Cerignola.
Alle ore 16,57, abbiamo effettuato personalmente una perlustrazione sul posto e anche a quell'ora perdurava, seppure in maniera leggermente più ridotta lo stato d'inquinamento, rilevato quasi 7 ore prima. Di certo non era stato versato nel fiume una confezione di detersivo per la casa!
Martedì 30 gennaio
Abbiamo interloquito nella mattinata con il Comandante dei Carabinieri Forestali di BARI-BAT il quale ha dichiarato che era stato messo al corrente della situazione, ma che la competenza, essendo stato rilevato l'accaduto in Provincia di Foggia, era dei Carabinieri Forestali di Foggia.
Alle ore 12,28, abbiamo contattato l'ARPA di Foggia. Il Dirigente ci ha comunicato, che alcuni funzionari erano sul posto e stavano effettuando dei prelievi e ha aggiunto che gli esami non avrebbero avuto alcun valore probante per quanto rilevato il giorno precedente, ma che semplicemente avrebbero attestato la qualità delle acque in quel punto a distanza di oltre 24 ore dall'accaduto. Se gli organi inquirenti fossero stati in grado di localizzare la fonte dell'inquinamento, gli esami dell'ARPA avrebbero avuto ben altra rilevanza.
Alle ore 12,41, abbiamo contattato il Corpo Forestale di Foggia che ci hanno detto di essere a conoscenza di quanto accaduto ma di rivolgerci ai Carabinieri Forestali di Cerignola che avevano seguito la pratica.
Alle ore 12,44, abbiamo contattato i Carabinieri Forestali di Cerignola, ai quali abbiamo rivolto per l'ennesima volta le stesse domande. Ci è stato risposto che il giorno precedente erano intervenuti sul posto e avevano effettuato una ricognizione su tutti i canali/affluenti che nell'Agro di Cerignola confluiscono nell'Ofanto e di non aver rilevato nessuna traccia del fenomeno. E che avrebbero redatto in proposito un rapporto sull'accaduto alle competenti autorità. Qui finisce la cronaca di questi due giorni. Una riflessione s'impone sulle competenze. Un fiume ha una sua riva destra idraulica ed una riva sinistra. Attraversa in molti casi, come nel nostro, più regioni e i territori di molti comuni. La schiuma che ha ricoperto l'Ofanto toccava sia la riva destra che quella sinistra. I liquidi a differenza dei solidi non sono confinati in un fiume, non toccano una riva piuttosto che l'altra, non toccano un solo territorio comunale. Le competenze dei Carabinieri Forestali se sono ristrette in un ambito territoriale definito, non impedisce che siano allertati i presidi territoriali a monte e a valle, a destra e a sinistra del fiume, come il ruolo delle autorità comunali in materia non si definisce con il territorio di competenza. Una allerta poteva e doveva essere fatta ai Comuni contermini, sia sull'una che sull'altra sponda. È così in questo groviglio di competenze gli avvelenatori dell'ambiente la fanno franca e lo Stato registra l'ennesima sconfitta."""
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