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Lo sport è prima di tutto un momento sociale

L’80% degli italiani lo pratica con amici, familiari o vicini di casa

In occasione della Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace che si celebra ogni anno il 6 aprile per ricordare quanto l'attività fisica possa migliorare la vita delle persone e rafforzare i legami nelle comunità, Elty ha voluto indagare a fondo lo stato della prevenzione sportiva in Italia, per capire davvero quanto spazio e importanza viene dato – oggi – al benessere fisico. Dall'indagine emergono dati che fanno riflettere: per molti italiani lo sport è prima di tutto un momento sociale, con oltre l'80% dei rispondenti che si allena in compagnia di amici (46,3%), familiari (32,1%) o vicini (2.8%). Ma la frequenza resta bassa: meno della metà degli italiani pratica attività fisica 1-2 volte a settimana. Il principale ostacolo? La mancanza di tempo, indicata dal 51,9% degli intervistati.

L'indagine di Elty rivela un quadro sfaccettato delle abitudini sportive degli italiani, con alcune differenze legate al contesto geografico e al genere. La fascia più ampia dei rispondenti (42,6%) dichiara di praticare attività fisica 1-2 volte a settimana, seguita da un consistente 39,9% che si affida alla camminata quotidiana come forma principale di movimento, soprattutto nei piccoli centri abitati (42,3%). A non svolgere alcuna attività sportiva è il 13,5% degli italiani, mentre solo una piccola minoranza (4,1%) si dedica allo sport in modo professionale. Sono le grandi città a registrare il dato più alto per quanto riguarda la pratica sportiva a livello professionistico (5,4%), segno che nei grandi contesti urbani esiste anche un maggiore accesso a strutture e percorsi di alto livello.

Mentre la camminata si conferma l'attività più popolare per entrambi i sessi, gli uomini tendono a scegliere sport più dinamici e ad alto dispendio di energie, come calcio, corsa e tennis, mentre le donne si orientano più spesso verso attività legate al benessere psicofisico, tra cui yoga, pilates e danza. Anche la frequenza con cui si pratica sport mostra alcune variazioni. Gli uomini risultano più costanti: praticano sport 1-2 volte la settimana o a livello professionistico con una frequenza superiore del 7,4% e del 48,3% rispetto alle donne. Non da ultimo, il sesso femminile riporta un tasso di inattività che supera quello maschile del 53,2%, a conferma di quanto ancora pesino barriere legate a tempo, motivazione o accessibilità.

Lo sport si conferma, per molti italiani, un'attività dal forte valore sociale. L'indagine Elty mostra, infatti, che quasi la metà dei rispondenti (46,3%) preferisce praticarlo con gli amici, trasformando l'allenamento in un momento di condivisione e svago. Anche la famiglia gioca un ruolo importante: il 32,1% coinvolge infatti partner, figli o altri familiari nella propria routine sportiva. Una quota più ristretta (18,8%) sceglie invece di fare sport con persone sconosciute che condividono la stessa passione – una scelta più frequente tra le donne. Questi dati raccontano come lo sport, oltre a essere strumento di benessere fisico e mentale, sia anche un potente collante sociale, capace di rafforzare legami esistenti o crearne di nuovi attorno a valori comuni come la salute, il tempo libero e la motivazione.

Quando si parla di sport, la spinta a iniziare – o a continuare – è spesso legata a un bisogno personale. L'indagine Elty conferma che, per entrambi i sessi, la motivazione principale è il desiderio di sentirsi meglio con sé stessi (47,3%), seguita dalla volontà di perdere peso (25,9%) o di ridurre ansia e stress (15,3%). In termini di motivazione, ci sono anche differenze interessanti tra donne e uomini. Le prime, ad esempio, mostrano una maggiore sensibilità verso il benessere mentale: la riduzione di stress e ansia rappresenta per loro una leva più forte. Gli uomini, invece, trovano motivazione soprattutto nella dimensione sociale – la compagnia – e nella gestione di condizioni croniche, come strumento di prevenzione o supporto terapeutico. Ma è con l'avanzare dell'età che si notano inevitabilmente i cambiamenti più marcati. I giovani (15-34 anni) praticano sport con maggiore frequenza e lo vivono come momento di socializzazione e supporto al benessere mentale. Gli adulti (35-64 anni) tendono a preferire attività più leggere come la camminata, spesso spinte dalla volontà di perdere peso. Gli over 65, infine, sono motivati soprattutto dalla gestione di patologie croniche, ma incontrano più difficoltà nel mantenere costante la pratica.

Nonostante la crescente consapevolezza dell'importanza di uno stile di vita attivo, gli ostacoli restano numerosi e spesso difficili da superare. Il principale nemico, per entrambi i sessi, è il tempo: oltre la metà dei rispondenti (51,9%) la indica come la prima barriera alla pratica sportiva, ma sono soprattutto le donne a percepirla come un limite più pressante. Seguono la difficoltà nel trovare la giusta motivazione (32,7%) – un ulteriore aspetto che pesa in modo particolare sulle donne – e poi i costi (9,8%) e la zona in cui si vive (5,6%), fattori che invece tendono a scoraggiare maggiormente gli uomini.

"Lo sport ha il potere di cambiare il mondo: averne accesso è un diritto fondamentale e un potente strumento per rafforzare i legami sociali e promuovere lo sviluppo sostenibile, nonché la solidarietà e il rispetto per tutti" ha dichiarato Stefano Casagrande co-CEO & Founder di Elty. "Essenziali sono anche i benefici che lo sport porta alla salute e, in Elty, siamo fortemente impegnati a diffondere una cultura del benessere che fonda le sue basi nel movimento fisico. È importante anche educare sull'importanza di un'adeguata prevenzione e controlli regolari per non incorrere in problemi fisici che possano compromettere le performance e il benessere generale." A tal proposito, è opportuno sempre controllare con il proprio centro sportivo quali sono i certificati medici o requisiti per la pratica dello sport in sicurezza, sia nel caso di sport amatoriali che agonistici.

Lo sport fa bene alla salute, all'umore e anche alla produttività. Eppure, il mondo del lavoro italiano sembra ancora poco attento a promuovere l'attività fisica tra i propri dipendenti. Secondo l'indagine Elty, il 73% dei lavoratori afferma di non ricevere alcun tipo di incentivo o supporto per mantenersi attivo. Solo l'11,4% dichiara di avere accesso a programmi o agevolazioni legate allo sport – come abbonamenti, convenzioni o iniziative aziendali. I programmi di welfare aziendale diventano sempre più una risorsa chiave per supportare i dipendenti a trovare un migliore equilibrio tra esigenze personali e professionali. Questo approccio non solo favorisce il benessere individuale, ma contribuisce anche a una maggiore produttività e soddisfazione lavorativa.

Le soluzioni dedicate al welfare aziendale offerte da Elty, che completano i benefici prodotti dall'attività sportiva, includono servizi online essenziali per la salute e il benessere fisico e mentale tra cui: percorsi psicologici (servizi dedicati alla gestione dello stress, dell'ansia e dei cambiamenti emotivi); nutrizionista online (offre piani alimentari personalizzati per garantire una dieta equilibrata durante e delle performance ottimali). L'indagine di Elty è stata condotta su un campione di riferimento di 1000 persone nel mese di marzo 2025 tramite domande in app Elty.
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