Mangiare e bere, il top per i turisti
Presentati i dati di ISNART E UNIONCAMERE
venerdì 27 aprile 2018
15.42
iReport
Nel 2017, in Italia le presenze motivate dal turismo enogastronomico sono state oltre 110 milioni, il doppio rispetto al 2016, e la loro spesa ha superato i 10 miliardi. Inoltre, tra le attività più praticate nel corso della vacanza da tutti i turisti, oltre il 13% sono legate a degustazioni di prodotti enogastronomici locali, mentre l'8,6% effettua acquisti di prodotti artigianali ed enogastronomici tipici del territorio. Il 6,6% dei turisti ama partecipare agli eventi enogastronomici durante il soggiorno. I dati di Isnart-Unioncamere, presentati in occasione del primo "Open Day nazionale dell'agricoltura" italiana organizzato da Coldiretti a Bari, confermano come la gastronomia italiana, frutto dell'agricoltura e della produzione locale, sta assumendo sempre più un ruolo importante sia economico che culturale. Per quanto riguarda la Puglia, il turismo enogastronomico ha raggiunto un peso del 30,3% sul totale degli arrivi, con un presenza nelle strutture ricettive stimata in 4milioni e 400mila unità. "L'Italia ha un patrimonio unico al mondo che grazie al 2018, proclamato l'anno nazionale del cibo italiano dal MIPAAF e MiBACT, potremo valorizzare ancora di più – ha dichiarato Roberto Di Vincenzo, presidente Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche) -. Non si tratta di sottolineare solo i successi economici di questo settore, ma di ribadire e promuovere anche all'estero il legame profondo tra cibo, paesaggio e cultura. Elementi distintivi dell'identità italiana". Il segretario generale di Unioncamere Giuseppe Tripoli ha affermato: "La connessione tra le filiere dell'agricoltura e del turismo è una delle basi per uno sviluppo sostenibile del territorio. E' opportuno aprire ad un profondo rinnovamento dei modelli turistici, anche in direzione della sostenibilità, dell'adattamento alle nuove tendenze della domanda e della qualità dell'accoglienza, per portare nuova ricchezza alle imprese ed alle comunità locali".
La domanda turistica dell'Italia gastronomica si dimostra oltre che in crescita, di portata prevalente: si sta verificando una trasformazione del momento della ristorazione da bisogno primario a prima motivazione di viaggio, soprattutto per i turisti stranieri. Sono sempre più frequenti le richieste di itinerari enogastronomici, di spostamenti (anche di breve soggiorno) per visitazioni a cantine o aziende di produzione agricola, ma anche a laboratori di trasformazione che mantengono le tecniche tradizionali del luogo. Isnart-Unioncamere stimano un impatto economico di oltre 12 miliardi (15,1% totale turismo) per quanto riguarda le spese legate all'agroalimentare da parte del complesso dei turisti che fanno vacanza in Italia. Il turismo enogastronomico, nel 2017 conta 110 milioni di presenze nelle strutture ricettive, il 43% delle quali dovute al turismo italiano (47 milioni di presenze), mentre il 57% al turismo internazionale (63 milioni di presenze).
Tramite le degustazioni dei prodotti locali il consumatore/turista scopre il territorio, le sue eccellenze e tipicità che lo rendono oltre che appetibile, unico. La marca "Italia" e cioè il fatto di sfruttare la notorietà, le caratteristiche dell'essere italiano riesce a dare valore aggiunto alle nostre produzioni agroalimentari rendendole ancora più appetibili anche per la società locale. Le esperienze di vacanza in Italia soddisfano i turisti italiani e stranieri: 8 è il voto medio espresso in una scala da 1 a 10. Gli elementi che soddisfano di più riguardano la qualità dell'offerta enogastronomica locale: sia in generale, la qualità del mangiare e del bere (per la quale il voto medio espresso è il più alto, pari a 8 sia per gli italiani che per gli stranieri), ma anche la qualità della ristorazione locale in particolare (7,6) ed i relativi costi (7,5).Anche le variabili chiave del marketing turistico (location, prodotto, prezzo, promozione, etc) assumono una rinnovata valenza, con quelle che risultano essere le nuove tendenze del turismo e le offerte più apprezzate:sempre di più i visitatori sono attenti al fatto che gli operatori turistici ne facciano una gestione responsabile e si prendano cura dell'ambiente e del patrimonio culturale; vogliono essere coinvolti nelle esperienze cui prendono parte, vogliono fare, non solo guardare; vogliono sempre di più vivere esperienze emozionalmente ricche basate su storie che cuciono insieme le esperienze vissute, e che possano essere narrate al ritorno; vogliono sempre di più imparare qualcosa durante la loro vacanza, sia sui luoghi attraversati, sulle loro tradizioni, sia da portare a casa;sempre di più intendono la vacanza anche come momento di costruzione di relazioni, con i compagni di viaggio e/o gli abitanti dei luoghi.
L'ISNART, Istituto Nazionale Ricerche Turistiche, Società Consortile per Azioni "in house" al sistema camerale, realizza studi e pubblicazioni sul turismo, indagini, rilevazioni e progetti di fattibilità, elaborazione dati, costituzione e forniture di banche dati ed Osservatori, svolgimento di attività editoriali e di promozione e diffusione con ogni mezzo dei propri servizi, organizzazione di convegni, seminari e dibattiti in ambito turistico. L'ISNART si adopera, attraverso studi e ricerche, a indagare le problematiche e le tematiche del settore turismo. Sin dal 2006, Isnart partecipa attivamente alle iniziative del turismo sostenibile a livello europeo, aderendo alla Rete europea del turismo sostenibile e competitivo - Necstour, come partner ufficiale a progetti europei (ad es. il Cast) e frequentando i Forum annuali del turismo europeo, spesso con la Commissione europea-DG Imprese - Unità turismo.
La domanda turistica dell'Italia gastronomica si dimostra oltre che in crescita, di portata prevalente: si sta verificando una trasformazione del momento della ristorazione da bisogno primario a prima motivazione di viaggio, soprattutto per i turisti stranieri. Sono sempre più frequenti le richieste di itinerari enogastronomici, di spostamenti (anche di breve soggiorno) per visitazioni a cantine o aziende di produzione agricola, ma anche a laboratori di trasformazione che mantengono le tecniche tradizionali del luogo. Isnart-Unioncamere stimano un impatto economico di oltre 12 miliardi (15,1% totale turismo) per quanto riguarda le spese legate all'agroalimentare da parte del complesso dei turisti che fanno vacanza in Italia. Il turismo enogastronomico, nel 2017 conta 110 milioni di presenze nelle strutture ricettive, il 43% delle quali dovute al turismo italiano (47 milioni di presenze), mentre il 57% al turismo internazionale (63 milioni di presenze).
Tramite le degustazioni dei prodotti locali il consumatore/turista scopre il territorio, le sue eccellenze e tipicità che lo rendono oltre che appetibile, unico. La marca "Italia" e cioè il fatto di sfruttare la notorietà, le caratteristiche dell'essere italiano riesce a dare valore aggiunto alle nostre produzioni agroalimentari rendendole ancora più appetibili anche per la società locale. Le esperienze di vacanza in Italia soddisfano i turisti italiani e stranieri: 8 è il voto medio espresso in una scala da 1 a 10. Gli elementi che soddisfano di più riguardano la qualità dell'offerta enogastronomica locale: sia in generale, la qualità del mangiare e del bere (per la quale il voto medio espresso è il più alto, pari a 8 sia per gli italiani che per gli stranieri), ma anche la qualità della ristorazione locale in particolare (7,6) ed i relativi costi (7,5).Anche le variabili chiave del marketing turistico (location, prodotto, prezzo, promozione, etc) assumono una rinnovata valenza, con quelle che risultano essere le nuove tendenze del turismo e le offerte più apprezzate:sempre di più i visitatori sono attenti al fatto che gli operatori turistici ne facciano una gestione responsabile e si prendano cura dell'ambiente e del patrimonio culturale; vogliono essere coinvolti nelle esperienze cui prendono parte, vogliono fare, non solo guardare; vogliono sempre di più vivere esperienze emozionalmente ricche basate su storie che cuciono insieme le esperienze vissute, e che possano essere narrate al ritorno; vogliono sempre di più imparare qualcosa durante la loro vacanza, sia sui luoghi attraversati, sulle loro tradizioni, sia da portare a casa;sempre di più intendono la vacanza anche come momento di costruzione di relazioni, con i compagni di viaggio e/o gli abitanti dei luoghi.
L'ISNART, Istituto Nazionale Ricerche Turistiche, Società Consortile per Azioni "in house" al sistema camerale, realizza studi e pubblicazioni sul turismo, indagini, rilevazioni e progetti di fattibilità, elaborazione dati, costituzione e forniture di banche dati ed Osservatori, svolgimento di attività editoriali e di promozione e diffusione con ogni mezzo dei propri servizi, organizzazione di convegni, seminari e dibattiti in ambito turistico. L'ISNART si adopera, attraverso studi e ricerche, a indagare le problematiche e le tematiche del settore turismo. Sin dal 2006, Isnart partecipa attivamente alle iniziative del turismo sostenibile a livello europeo, aderendo alla Rete europea del turismo sostenibile e competitivo - Necstour, come partner ufficiale a progetti europei (ad es. il Cast) e frequentando i Forum annuali del turismo europeo, spesso con la Commissione europea-DG Imprese - Unità turismo.