Nessuna tregua a Tufarelle
La nota di Italia Nostra Onlus-Sezione di Canosa
giovedì 15 aprile 2021
17.53
iReport
Il 9 febbraio 2021, il Consiglio di Stato ha stabilito la nullità dell'Autorizzazione rilasciata alla Provincia di B.A.T., all'apertura della nuova discarica della Bleu, ora Dupont Energetica, in agro di Minervino, sul confine del territorio di Canosa. Il Consiglio di Stato ha ravvisato che, nel procedimento dal quale è scaturito il nulla osta al nuovo impianto, non c'è stato un dibattito vero nel quale i pareri dei vari attori in campo, compresi i comuni di Minervino e Canosa che sono contrari al progetto, fossero oggetto di un confronto approfondito, al contrario delle tesi dell'ARPA e della Provincia che fin dall'inizio del procedimento avevano manifestato il loro orientamento favorevole. Il Consiglio di Stato ha ordinato agli scolari superficiali di rifare i compiti a casa.
Ora si ricomincia. Da dove? Secondo uno schema molto ipocrita, consono alle italiche liturgie, dal progetto originario, quello di 373 mila metri cubi, non considerando che le volumetrie di quel progetto autorizzato nel 2017 sono già state in gran parte utilizzate. Inoltre, facendo finta di non considerare che l'AGER, l'Agenzia regionale dei rifiuti nel giugno del 2020 aveva chiesto alle Provincie di autorizzare nuovi volumi per le discariche di rifiuti speciali, data la crisi cronica nella chiusura del ciclo dei rifiuti solidi urbani in Puglia.
La Provincia di Bat prontamente aveva aumentato la capacità di smaltimento annua della discarica Bleu diventata nel frattempo Dupont Energetica da 100 mila a 140 mila tonnellate all'anno. Infine nell'ottobre scorso la Dupont Energetica ha chiesto un ampliamento dei volumi da 373 mila a circa 700 mila metri cubi e che il procedimento per l'ampliamento era già nella fase iniziale quando è stato stoppato dal Consiglio di Stato. E' una vera catena di montaggio che si è consolidata, l'Agenzia Regionale dei rifiuti chiede nuovi volumi, la Dupont Energetica risponde, la Provincia autorizza, Tufarelle accoglie. E ora che si fa nell'esame del progetto? Non si tiene conto dell'aumento dello smaltimento da 100 mila a 140 mila tonnellate all'anno già accordato e del progetto di ampliamento ? Ipocrisie. L'Arpa e la Provincia sanno bene che questi progetti sono dietro l'angolo, ma va bene così. Un dente alla volta, così fa meno male, così le proteste delle comunità vengono meglio gestite. E' un metodo collaudato da parte della Provincia e dell'ARPA quello di esaminare i singoli progetti separati dalla contestuale presenza degli altri impianti, come se le emissioni nell'aria, sul suolo e nel sottosuolo del singolo impianto non interferiscano e non si caricassero delle emissioni provenienti dagli altri impianti. Inoltre,sul singolo impianto, per le richieste di nuovi volumi e di nuove capacità di smaltimento, procedere per lotti separati,è la somma finale dei volumi che interessa. Quelle cave dismesse e quelle che si vogliono riattivare ad ogni costo a Tufarelle sono galline dalle uova d'oro.
Siamo certi che l'Ufficio Ambiente del Comune di Canosa nel corso della nuova Conferenza di Servizi appronterà motivazioni approfondite e documentate, contrarie alla discarica come già ha efficacemente fatto nelle situazioni precedenti. Considerata l'importanza che la questione riveste per la nostra città, chiediamo all'Amministrazione Comunale, alla quale va dato atto di aver assunto in questi anni una posizione contraria a tutti progetti su Tufarelle, di illustrare la posizione contraria al progetto in un Consiglio Comunale da convocare prima del 21 Aprile, data della prima riunione della Conferenza di Servizi, e formalizzando il parere comunale in una Delibera di Consiglio Comunale, analogamente a quanto fatto in passato dalle precedenti Amministrazioni alla vigilia di questi appuntamenti. In certe decisioni è utile che si esprimano con un voto tutti i Consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione. Non possono certe questioni essere veicolate solo sui social, si finisce con lo svilire la funzione degli organi rappresentativi.
Per parte nostra seguiremo le varie fasi del procedimento passo passo, nella speranza che tutti i vari soggetti chiamati ad esprimersi, tengano bene a mente che la tutela e la salvaguardia dell'ambiente non è subordinata all'interesse economico delle singole iniziative industriali, ma quanto meno i due interessi siano equiparati.
Mario Riccardo Limitone - Presidente ITALIA NOSTRA ONLUS - Sezione di Canosa di Puglia
Ora si ricomincia. Da dove? Secondo uno schema molto ipocrita, consono alle italiche liturgie, dal progetto originario, quello di 373 mila metri cubi, non considerando che le volumetrie di quel progetto autorizzato nel 2017 sono già state in gran parte utilizzate. Inoltre, facendo finta di non considerare che l'AGER, l'Agenzia regionale dei rifiuti nel giugno del 2020 aveva chiesto alle Provincie di autorizzare nuovi volumi per le discariche di rifiuti speciali, data la crisi cronica nella chiusura del ciclo dei rifiuti solidi urbani in Puglia.
La Provincia di Bat prontamente aveva aumentato la capacità di smaltimento annua della discarica Bleu diventata nel frattempo Dupont Energetica da 100 mila a 140 mila tonnellate all'anno. Infine nell'ottobre scorso la Dupont Energetica ha chiesto un ampliamento dei volumi da 373 mila a circa 700 mila metri cubi e che il procedimento per l'ampliamento era già nella fase iniziale quando è stato stoppato dal Consiglio di Stato. E' una vera catena di montaggio che si è consolidata, l'Agenzia Regionale dei rifiuti chiede nuovi volumi, la Dupont Energetica risponde, la Provincia autorizza, Tufarelle accoglie. E ora che si fa nell'esame del progetto? Non si tiene conto dell'aumento dello smaltimento da 100 mila a 140 mila tonnellate all'anno già accordato e del progetto di ampliamento ? Ipocrisie. L'Arpa e la Provincia sanno bene che questi progetti sono dietro l'angolo, ma va bene così. Un dente alla volta, così fa meno male, così le proteste delle comunità vengono meglio gestite. E' un metodo collaudato da parte della Provincia e dell'ARPA quello di esaminare i singoli progetti separati dalla contestuale presenza degli altri impianti, come se le emissioni nell'aria, sul suolo e nel sottosuolo del singolo impianto non interferiscano e non si caricassero delle emissioni provenienti dagli altri impianti. Inoltre,sul singolo impianto, per le richieste di nuovi volumi e di nuove capacità di smaltimento, procedere per lotti separati,è la somma finale dei volumi che interessa. Quelle cave dismesse e quelle che si vogliono riattivare ad ogni costo a Tufarelle sono galline dalle uova d'oro.
Siamo certi che l'Ufficio Ambiente del Comune di Canosa nel corso della nuova Conferenza di Servizi appronterà motivazioni approfondite e documentate, contrarie alla discarica come già ha efficacemente fatto nelle situazioni precedenti. Considerata l'importanza che la questione riveste per la nostra città, chiediamo all'Amministrazione Comunale, alla quale va dato atto di aver assunto in questi anni una posizione contraria a tutti progetti su Tufarelle, di illustrare la posizione contraria al progetto in un Consiglio Comunale da convocare prima del 21 Aprile, data della prima riunione della Conferenza di Servizi, e formalizzando il parere comunale in una Delibera di Consiglio Comunale, analogamente a quanto fatto in passato dalle precedenti Amministrazioni alla vigilia di questi appuntamenti. In certe decisioni è utile che si esprimano con un voto tutti i Consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione. Non possono certe questioni essere veicolate solo sui social, si finisce con lo svilire la funzione degli organi rappresentativi.
Per parte nostra seguiremo le varie fasi del procedimento passo passo, nella speranza che tutti i vari soggetti chiamati ad esprimersi, tengano bene a mente che la tutela e la salvaguardia dell'ambiente non è subordinata all'interesse economico delle singole iniziative industriali, ma quanto meno i due interessi siano equiparati.
Mario Riccardo Limitone - Presidente ITALIA NOSTRA ONLUS - Sezione di Canosa di Puglia