Nubi di fumo spaventano la città...
Cumuli di immondizia a cielo aperto! Cosa sta succedendo?
domenica 27 agosto 2017
23.50
iReport
Questa calda e torrida estate passerà agli annali per il record di incendi che hanno avvolto più zone della città e delle campagne dell'agro di Canosa di Puglia(BT) e per fortuna, come riportano le cronache quotidiane, non si sono registrate vittime ma i danni e la paura tra la gente restano. Gli ultimi in ordine di tempo: nella prima serata di quest'oggi nelle campagne di S. Leucio e poi quello di venerdì scorso, accaduto all'ora di pranzo che ha tenuto tutti con il fiato sospeso, con grosse nubi di fumo alzarsi, visibili dai balconi, mentre bruciava il deposito di un'autodemolitore nelle vicinanze del Mausoleo Bagnoli. I Vigili del Fuoco intervenuti hanno impiegato quasi tre ore per domare questo incendio che ha distrutto carcasse di auto, pneumatici e la vegetazione in loco. Sono in corso le indagini per appurare le origini dei roghi. In città, la giornata più critica di questa rovente stagione è stata il 21 luglio scorso con due incendi di vaste proporzioni che si sono sviluppati: uno sulla collina di Canosa Alta nel tardo pomeriggio e l'altro in serata nelle vicinanze del Parco Archeologico di San Leucio e che sono stati domati dai Vigili del Fuoco e dalla Polizia Locale prontamente intervenuti. Però, a destare maggiore preoccupazione tra i residenti sono i roghi notturni che negli ultimi mesi sono cresciuti di numero. Non si tratta più di sterpaglie, più o meno innocue, a prendere fuoco sono le autovetture parcheggiate in strada. Si fa la conta dei danni in attesa dell'esito delle indagini investigative avviate da tempo. per individuare le cause dei ripetuti incendi ai danni delle macchine in sosta in diverse strade cittadine ed eventuali responsabilità.
Un'estate nera in tutti sensi, stando alle frequenti denunce dei cittadini apparse ultimamente sulla stampa locale e sui social in merito all'abbandono dei rifiuti(anche ingombranti) in ogni angolo di Canosa, anche vicino ai monumenti, "inguardabile", "horrible" l'accumulo nelle vicinanze dell'Acropoli in zona Castello, a detta di molti turisti giunti in loco, e poi, intorno alle campane per la raccolta del vetro, nelle strade di periferia, ovunque e dovunque. La città si presenta sporca e abbandonata: le vetrine impolverate e la scalinata sudicia del Teatro Comunale "Raffaele Lembo" sono l'emblema del lerciume, cumuli di immondizia a cielo aperto, canali di scorrimento acque e tombini stracolmi di rifiuti con le caditoie rotte che necessitano di lavori urgenti per il ripristino della funzionalità onde evitare allagamenti in caso di pioggia. Il verde pubblico attende la manutenzione ordinaria e straordinaria, le piante che stanno soffrendo il caldo e la siccità persistenti vanno curate ed innaffiate costantemente nella villa comunale, nei parchi archeologici, attorno alle scuole e nei giardini di Canosa Alta come vanno rimosse al più presto le carcasse delle palme colpite dal punteruolo rosso e dimenticate a marcire(Scuole Bovio e Mazzini, Ospedale). Inoltre, resta il grande rammarico per aver perso, ancora una volta, i finanziamenti regionali per una raccolta straordinaria di rifiuti che si accumulano sui cigli stradali, soprattutto su quelle strade di percorrenza a vocazione turistica da effettuare in questa stagione che volge al termine.
La città è al tracollo, tante le problematiche che affliggono le attività produttive, commerciali(ha chiuso anche il bar di fronte alla Cattedrale in piena estate ed altri si accingono alla cessazione) e agricole del territorio, in primis la piaga dei furti di cavi e apparecchiature elettriche costituite da rame che: """sta interessando in modo preoccupante le nostre campagne, va assumendo sempre di più una vera e propria emergenza non solo economica ma anche e soprattutto sociale per i disagi e le ripercussioni che subisce il comparto produttivo-occupazionale. Ormai i furti di componenti elettrici costituiti dal rame non si contano più, nonostante gli appelli alle forze dell'ordine e le richieste rivolte alle Prefetture per rafforzare il presidio sul territorio con più agenti", come ha denunciato di recente il consigliere comunale di Andria, Benedetto Miscioscia, delegato alle politiche agricole unitamente a molti addetti ai lavori di Canosa e ai rappresentanti delle associazioni di categoria a livello regionale. La criminalità è tornata a colpire: salta la saracinesca di un negozio in pieno centro, incendio all'esterno di un ristorante, sono gli ultimi casi di cronaca avvenuti a Canosa che hanno avuto ampia risonanza. "La gente ha paura, gli imprenditori hanno paura e scappano; chiudono le proprie attività e non esiste una generazione disponibile a prendere il loro posto. I giovani scappano via e la fiducia ha toccato i minimi storici". A porre sotto i riflettori il reale problema della sicurezza pubblica a Canosa come negli altri comuni della BAT, spesso sottovalutato, è stato ancora una volta un andriese Savino Montaruli, Presidente UNIBAT, a margine di quanto accaduto a fine luglio
Un quadro allarmante e preoccupante che deve spingere i nuovi amministratori a "chiedere un rafforzamento di uomini e mezzi per combattere ogni forma di illegalità, instaurando un rapporto diretto con i cittadini al fine di monitorare e segnalare tutti gli illeciti in tempo reale". Le vacanze volgono al termine ed i programmi promessi vanno attuati, si comprendono i problemi iniziali ma il tempo scorre inesorabile e resta una stagione estiva, la più scarna degli ultimi anni, da dimenticare al più presto. Poche manifestazioni pubbliche organizzate e quelle messe in atto hanno lasciato a desiderare. La festa patronale partita sotto i buoni auspici con l'applicazione delle misure di sicurezza anti-terrorismo, tra i primi in Italia, ha lasciato i suoi strascichi polemici dei quali non si può fare a meno di parlare. Ai cittadini residenti in via Corsica e via Kennedy e vie adiacenti è stato negato l'accesso alle abitazioni ed ai garage con le proprie autovetture, facendo sostare al centro di molte strade gli automezzi degli ambulanti, alcuni dei quali sono stati utilizzati come base d'appoggio per i banchi espositivi mentre in tutte le altre città d'Italia si concede solo il tempo delle operazioni di carico e scarico delle merci e poi vanno parcheggiati in apposite aree stabilite. Le strade trasversali di quelle principali della festa andavano lasciate libere sia come vie di fuga che per l'accesso dei residenti, costretti per tre giorni a fare salti mortali per raggiungere le proprie abitazioni, oltre ad aver esaudito le continue richieste d'acqua degli ambulanti. Le pulizie delle strade della festa non sono state tempestive vista la carenza, ancora una volta, di bagni ecologici mobili e la quantità di rifiuti abbandonati dagli ambulanti. Inoltre è continuata la saga dei banchi espositivi collocati in posti che dovevano essere lasciati liberi: dopo l'ambulante di nutella davanti al Monumento dei Caduti nella villa comunale durante la festa patronale del 2016, quest'anno la Chiesa dell'Immacolata è rimasta chiusa per tre giorni in quanto l'ingresso è stato reso inaccessibile dalla presenza del banco dell'ambulante oltre al bivacco dello stesso. Non doveva succedere ma è successo! Si poteva evitare ma non è stato evitato! Per la festa patronale dell'anno prossimo si attendono miglioramenti, come per tutte le altre problematiche da risolvere perché "insieme possiamo cambiare il futuro della nostra città" Fatti non parole! Buon lavoro!
Un'estate nera in tutti sensi, stando alle frequenti denunce dei cittadini apparse ultimamente sulla stampa locale e sui social in merito all'abbandono dei rifiuti(anche ingombranti) in ogni angolo di Canosa, anche vicino ai monumenti, "inguardabile", "horrible" l'accumulo nelle vicinanze dell'Acropoli in zona Castello, a detta di molti turisti giunti in loco, e poi, intorno alle campane per la raccolta del vetro, nelle strade di periferia, ovunque e dovunque. La città si presenta sporca e abbandonata: le vetrine impolverate e la scalinata sudicia del Teatro Comunale "Raffaele Lembo" sono l'emblema del lerciume, cumuli di immondizia a cielo aperto, canali di scorrimento acque e tombini stracolmi di rifiuti con le caditoie rotte che necessitano di lavori urgenti per il ripristino della funzionalità onde evitare allagamenti in caso di pioggia. Il verde pubblico attende la manutenzione ordinaria e straordinaria, le piante che stanno soffrendo il caldo e la siccità persistenti vanno curate ed innaffiate costantemente nella villa comunale, nei parchi archeologici, attorno alle scuole e nei giardini di Canosa Alta come vanno rimosse al più presto le carcasse delle palme colpite dal punteruolo rosso e dimenticate a marcire(Scuole Bovio e Mazzini, Ospedale). Inoltre, resta il grande rammarico per aver perso, ancora una volta, i finanziamenti regionali per una raccolta straordinaria di rifiuti che si accumulano sui cigli stradali, soprattutto su quelle strade di percorrenza a vocazione turistica da effettuare in questa stagione che volge al termine.
La città è al tracollo, tante le problematiche che affliggono le attività produttive, commerciali(ha chiuso anche il bar di fronte alla Cattedrale in piena estate ed altri si accingono alla cessazione) e agricole del territorio, in primis la piaga dei furti di cavi e apparecchiature elettriche costituite da rame che: """sta interessando in modo preoccupante le nostre campagne, va assumendo sempre di più una vera e propria emergenza non solo economica ma anche e soprattutto sociale per i disagi e le ripercussioni che subisce il comparto produttivo-occupazionale. Ormai i furti di componenti elettrici costituiti dal rame non si contano più, nonostante gli appelli alle forze dell'ordine e le richieste rivolte alle Prefetture per rafforzare il presidio sul territorio con più agenti", come ha denunciato di recente il consigliere comunale di Andria, Benedetto Miscioscia, delegato alle politiche agricole unitamente a molti addetti ai lavori di Canosa e ai rappresentanti delle associazioni di categoria a livello regionale. La criminalità è tornata a colpire: salta la saracinesca di un negozio in pieno centro, incendio all'esterno di un ristorante, sono gli ultimi casi di cronaca avvenuti a Canosa che hanno avuto ampia risonanza. "La gente ha paura, gli imprenditori hanno paura e scappano; chiudono le proprie attività e non esiste una generazione disponibile a prendere il loro posto. I giovani scappano via e la fiducia ha toccato i minimi storici". A porre sotto i riflettori il reale problema della sicurezza pubblica a Canosa come negli altri comuni della BAT, spesso sottovalutato, è stato ancora una volta un andriese Savino Montaruli, Presidente UNIBAT, a margine di quanto accaduto a fine luglio
Un quadro allarmante e preoccupante che deve spingere i nuovi amministratori a "chiedere un rafforzamento di uomini e mezzi per combattere ogni forma di illegalità, instaurando un rapporto diretto con i cittadini al fine di monitorare e segnalare tutti gli illeciti in tempo reale". Le vacanze volgono al termine ed i programmi promessi vanno attuati, si comprendono i problemi iniziali ma il tempo scorre inesorabile e resta una stagione estiva, la più scarna degli ultimi anni, da dimenticare al più presto. Poche manifestazioni pubbliche organizzate e quelle messe in atto hanno lasciato a desiderare. La festa patronale partita sotto i buoni auspici con l'applicazione delle misure di sicurezza anti-terrorismo, tra i primi in Italia, ha lasciato i suoi strascichi polemici dei quali non si può fare a meno di parlare. Ai cittadini residenti in via Corsica e via Kennedy e vie adiacenti è stato negato l'accesso alle abitazioni ed ai garage con le proprie autovetture, facendo sostare al centro di molte strade gli automezzi degli ambulanti, alcuni dei quali sono stati utilizzati come base d'appoggio per i banchi espositivi mentre in tutte le altre città d'Italia si concede solo il tempo delle operazioni di carico e scarico delle merci e poi vanno parcheggiati in apposite aree stabilite. Le strade trasversali di quelle principali della festa andavano lasciate libere sia come vie di fuga che per l'accesso dei residenti, costretti per tre giorni a fare salti mortali per raggiungere le proprie abitazioni, oltre ad aver esaudito le continue richieste d'acqua degli ambulanti. Le pulizie delle strade della festa non sono state tempestive vista la carenza, ancora una volta, di bagni ecologici mobili e la quantità di rifiuti abbandonati dagli ambulanti. Inoltre è continuata la saga dei banchi espositivi collocati in posti che dovevano essere lasciati liberi: dopo l'ambulante di nutella davanti al Monumento dei Caduti nella villa comunale durante la festa patronale del 2016, quest'anno la Chiesa dell'Immacolata è rimasta chiusa per tre giorni in quanto l'ingresso è stato reso inaccessibile dalla presenza del banco dell'ambulante oltre al bivacco dello stesso. Non doveva succedere ma è successo! Si poteva evitare ma non è stato evitato! Per la festa patronale dell'anno prossimo si attendono miglioramenti, come per tutte le altre problematiche da risolvere perché "insieme possiamo cambiare il futuro della nostra città" Fatti non parole! Buon lavoro!