Amministrazioni ed Enti
17 Marzo 2013: Ritrova, Italia l’Unità per la Festa del nostro compleanno
È Festa Nazionale nella nostra Italia, fatta di Città e non divisa dai confini di Regioni, di Province, di latitudini del Nord e del Sud. Il Tricolore, scelto dai Costituenti come vessillo della Repubblica, costituisce da allora il simbolo non solo dell'Unità della Nazione italiana
Canosa - sabato 16 marzo 2013
11.24
17 Marzo 2013. Ritrova, Italia l'Unità per la Festa del nostro compleanno.
Torino, addì 17 marzo 1861: viene proclamato il Regno d'Italia, che ritrova la sua Unità, partendo dai sette Stati nell'arco di due anni, in un cammino lungo risorgimentale, in cui gli uomini di buona volontà hanno creduto, lottato, amato, governato ob amorem patriae, per Amore della Patria.
È Festa Nazionale nella nostra Italia, fatta di Città e non divisa dai confini di Regioni, di Province, di latitudini del Nord e del Sud.
Rileggiamo la storia, leggiamo nelle Scuole l'Inno di Mameli, cantiamolo e sventoliamo il Tricolore, che ormai fa parte anche del Programma.
Anzi in questa Festa Nazionale esponiamo il Tricolore ai balconi e in Piazza.
Il Tricolore ha il valore civico dell'Unità per il bene comune, di cui ha sacrosanto bisogno oggi
l'Italia e la nostra Città di Canosa, libere da interessi e speculazioni politiche sul lavoro, sull'Ambiente, sulla Terra dei campi, sulla Cultura, che resterà sempre il grande e libero baluardo a presidio delle Istituzioni e della storia, nella fede dei valori tramandati anche dai nostri Vescovi Santi canosini.
Chiamiamo un Comune, una Scuola del Centro o del Nord e scambiamoci gli Auguri come Italiani di una sola Patria; facciamo amicizia, come abbiamo fatto da dieci anni con il Comune e la scuola di Pederobba nel Trevigiano, accogliendo le stesse parole ufficiali del Sindaco Raffaele Baratto che e rievoca la "tenacia nel cercare il bene comune" degli artefici dell'Unità, "esempio per noi contemporanei nei sentimenti condivisi e patrimonio di noi Italiani".
Da quella seduta storica del 14 marzo 1861 della Camera dei Deputati, la seduta odierna del nostro sovrano Parlamento attinga esempio di Unità per il Bene Comune, senza strategie, ma con spirito di servizio e di testimonianza. E così avvenga per ogni seduta consiliare della nostra città, tassello fondante dell'Unità d'Italia, sullo spirito dei nostri Padri.
I nostri Padri fondatori della Costituzione Repubblicana hanno scelto il verbo "servire", privilegiandolo al verbo "gestire", hanno costruito con le idee e i valori, e non con le strategie e le sterili contrapposizioni.
Esponiamo il Tricolore ai balconi, rileggendo il messaggio del Presidente Giorgio Napolitano nel 7 gennaio 2013.
"Il Tricolore, scelto dai Costituenti come vessillo della Repubblica, costituisce da allora il simbolo non solo dell'Unità della Nazione italiana, ma anche del patrimonio di valori e principi comuni di libertà, democrazia, giustizia sociale e solidarietà, che costituiscono le fondamenta dell'ordinamento repubblicano".
Guardando al futuro e parlando ai giovani che sono il futuro, il Presidente Napolitano nel 2011 ha consegnato "un'Italia che sia più serena, più sicura di sé, un'Italia che sappia essere più consapevole delle sue grandi tradizioni", auspicando che "i ragazzi si lascino guidare da grandi ideali per un'Italia più serena, meno lacerata, meno divisa".
La speranza, non nasce dal "pessimismo", rigettato dallo stesso Papa Francesco in questi storici giorni di unità spirituale di popolo e dello spirito del mondo, ma nasce dal sangue degli eroi del Risorgimento, fino al sangue dei Martiri della fine del 900, nasce dai governanti di buona volontà che hanno fatto la storia, dai lavoratori che si alzano ogni giorno, dagli studenti, che ogni giorno salutano il Tricolore entrando a Scuola.
Buon compleanno Italia! Viva gli Italiani!
maestro Peppino Di Nunno
Ob amorem patriae
Canosa di Puglia e d'Italia nel Patto di Amicizia con Pederobba (TV) , 17 marzo 2013
Torino, addì 17 marzo 1861: viene proclamato il Regno d'Italia, che ritrova la sua Unità, partendo dai sette Stati nell'arco di due anni, in un cammino lungo risorgimentale, in cui gli uomini di buona volontà hanno creduto, lottato, amato, governato ob amorem patriae, per Amore della Patria.
È Festa Nazionale nella nostra Italia, fatta di Città e non divisa dai confini di Regioni, di Province, di latitudini del Nord e del Sud.
Rileggiamo la storia, leggiamo nelle Scuole l'Inno di Mameli, cantiamolo e sventoliamo il Tricolore, che ormai fa parte anche del Programma.
Anzi in questa Festa Nazionale esponiamo il Tricolore ai balconi e in Piazza.
Il Tricolore ha il valore civico dell'Unità per il bene comune, di cui ha sacrosanto bisogno oggi
l'Italia e la nostra Città di Canosa, libere da interessi e speculazioni politiche sul lavoro, sull'Ambiente, sulla Terra dei campi, sulla Cultura, che resterà sempre il grande e libero baluardo a presidio delle Istituzioni e della storia, nella fede dei valori tramandati anche dai nostri Vescovi Santi canosini.
Chiamiamo un Comune, una Scuola del Centro o del Nord e scambiamoci gli Auguri come Italiani di una sola Patria; facciamo amicizia, come abbiamo fatto da dieci anni con il Comune e la scuola di Pederobba nel Trevigiano, accogliendo le stesse parole ufficiali del Sindaco Raffaele Baratto che e rievoca la "tenacia nel cercare il bene comune" degli artefici dell'Unità, "esempio per noi contemporanei nei sentimenti condivisi e patrimonio di noi Italiani".
Da quella seduta storica del 14 marzo 1861 della Camera dei Deputati, la seduta odierna del nostro sovrano Parlamento attinga esempio di Unità per il Bene Comune, senza strategie, ma con spirito di servizio e di testimonianza. E così avvenga per ogni seduta consiliare della nostra città, tassello fondante dell'Unità d'Italia, sullo spirito dei nostri Padri.
I nostri Padri fondatori della Costituzione Repubblicana hanno scelto il verbo "servire", privilegiandolo al verbo "gestire", hanno costruito con le idee e i valori, e non con le strategie e le sterili contrapposizioni.
Esponiamo il Tricolore ai balconi, rileggendo il messaggio del Presidente Giorgio Napolitano nel 7 gennaio 2013.
"Il Tricolore, scelto dai Costituenti come vessillo della Repubblica, costituisce da allora il simbolo non solo dell'Unità della Nazione italiana, ma anche del patrimonio di valori e principi comuni di libertà, democrazia, giustizia sociale e solidarietà, che costituiscono le fondamenta dell'ordinamento repubblicano".
Guardando al futuro e parlando ai giovani che sono il futuro, il Presidente Napolitano nel 2011 ha consegnato "un'Italia che sia più serena, più sicura di sé, un'Italia che sappia essere più consapevole delle sue grandi tradizioni", auspicando che "i ragazzi si lascino guidare da grandi ideali per un'Italia più serena, meno lacerata, meno divisa".
La speranza, non nasce dal "pessimismo", rigettato dallo stesso Papa Francesco in questi storici giorni di unità spirituale di popolo e dello spirito del mondo, ma nasce dal sangue degli eroi del Risorgimento, fino al sangue dei Martiri della fine del 900, nasce dai governanti di buona volontà che hanno fatto la storia, dai lavoratori che si alzano ogni giorno, dagli studenti, che ogni giorno salutano il Tricolore entrando a Scuola.
Buon compleanno Italia! Viva gli Italiani!
maestro Peppino Di Nunno
Ob amorem patriae
Canosa di Puglia e d'Italia nel Patto di Amicizia con Pederobba (TV) , 17 marzo 2013