Amministrazioni ed Enti
A Canosa un Centro per Disabili già pronto ma chiuso da due anni ... perche?
Ecco, cari amici amministratori tutti, la maledetta differenza tra il pubblico ed il privato. Quanti soggetti potrebbero entrare in gioco nel tempo?
Canosa - martedì 30 ottobre 2012
11.20
Cari Amministratori,
questo potrebbe essere un esempio delle anomalie della politica, denunciate qualche giorno fa su questo stesso portale. In un precedente articolo si parla di un Centro Nicolas per disabili che è pronto ma non funzionante. Sembra anche che il suo funzionamento porterebbe un risparmio per la pubblica amministrazione di circa 500mila euro annui (Comune+Asl). Tutte le autorizzazioni sono state rilasciate, il Centro Nicolas può iniziare la sua attività ... ma nulla ! Ci chiediamo a questo punto perchè se il Business Plan è stato condiviso con le amministrazioni competenti ASL+Comune e finanziato successivamente da pubblico e privato non si rispettano i contratti e da due anni non si firma la convezione?
Forse perchè il Centro Nicolas sarebbe un "pericoloso precedente" poichè dimostrerebbe alle amministrazioni competenti ed alla "Corte dei Conti" che quel tipo di servizio, con la stessa qualità, si può anche gestire ad un costo inferiore di circa il 50% rispetto a quello attualmente pagato in strutture fuori regione e fuori provincia? Noi non vogliamo credere questo, ma non comprendiamo lo stesso i silenzi di chi deve dare queste risposte! Perchè , continuiamo a chiederci, se approvato il business plan e finanziato, attraverso fondi del precedente ministero del Welfare una struttura in Project Financing non parte ? Si sarebbero spesi , secondo la responsabile amministrativa del centro, 1 milione di euro in più in questi ultimi due anni ... perchè?
Ecco, cari amici amministratori tutti, la maledetta differenza tra il pubblico ed il privato che non avete ancora ben capito! In una azienda privata non sarebbero stati spesi a vuoto 400mila euro dei soci finanziatori (che in questo caso siamo noi tutti i cittadini) ! Qualcuno avrebbe pagato con la propria testa ed a calci nel sedere un simile fallimento (ed un tempo anche con la galera! ) , invece per qualcuno tutto ciò è normale anzi , oltre a non rispondere ci fanno spendere ancora un milione in più in due anni ! Ed a noi, che saremmo in qualità di cittadini i soci di questa azienda Comune o Asl che sia , non spiegano un bel nulla , anzi rispondono scocciati o non rispondono affatto!
Senza parlare della mancata ricaduta occupazionale che ha provocato una simile " indecisione".
Facciamoci un piccolo ragionamento per capire quali potrebbero essere questi ritorni occupazionali di cui parlano al centro Centro Nicolas. Gli amministratori scrivono che verrebbero assunte 15 persone per la gestione ordinaria, come previsto nello stesso business plan. Persone che a vario titolo servirebbero a gestire l'intera struttura (amministrativi, esperti sanitari, assistenti sociali , inservienti etc.) , oltre, aggiungiamo noi, all'indotto che una simile iniziativa svilupperebbe. Proviamo a vedere quanti soggetti, oltre a quelli sanitari e di normale amministrazione potrebbero entrare in gioco nel tempo:
1) Per la gestione e la manutenzione : Imprese di pulizia, manutentori generali, idraulici, elettricisti, fabbri, pittori, falegnami.
2) La struttura acquisterebbe a Canosa le derrate alimentari: pasta , pane e varie , con incremento delle vendite da parte
di supermercati locali.
3) Il Centro , acquisterebbe Frutta, Verdura etc. presso i nostri agricoltori o sulle bancarelle dei nostri commercianti.
4) Servirebbero inoltre autisti per i furgoni (carburante in più da vendere per i distriburtori) per trasportare i degenti da e per le loro abitazioni...ed altri ancora! E poi , meccanici , gommisti , carrozzieri per la manutenzione dei mezzi. Assicuratori, commercialisti, avvocati ....!.
Come vedete potremmo continuare ad approfondire l'argomento trovando decine di altre professionalità che col tempo potrebbero essere coinvolte nel funzionamento del Centro Nicolas, come in quello di qualunque altra azienda che ha la sua attività nel territorio su cui opera. Una azienda produce ricchezza per l'imprenditore che ci mette i soldi e per la città intera in cui opera.
Infine , cosa più importante di tutte , i familiari dei degenti non dovrebbero muoversi più da Canosa per raggiungere le attuali strutture simili poste a centinaia di km da Canosa (risparmio per le famiglie) , ma potrebbero arrivare comodamente a piedi o in tram presso il Centro. I degenti godrebbero della presenza e dell'amore dei propri cari vicino al luogo di residenza!
Ma quanto vale per voi, cari amministratori, il sorriso e la felicità di un ragazzo disabile? Perchè per colpa della maledetta burocrazia , privarli di un simile dono ?
Bisogna cambiare , questo tutti gli italiani stanno chiedendo alla politica e questo chiediamo noi cittadini di Canosa oggi . Questa deve essere l'amministrazione di tutti i Canosini: dei sui agricoltori, dei sui imprenditori di tutti . Qui non c'entra se un progetto è nato per volontà di qualche imprenditore di destra o di sinistra ( a noi da qualunque parte vengano sono sempre bene accette), ma qui è in gioco anche la serenità e la felicità di un gruppo di disabili oltre che, ripetiamo ancora una volta, lo sviluppo della nostra città.
Attenderemo serenamente risposte e certezze dalla nuova Amministrazione Comunale !
Mariano Caputo
Presidente Acli Canosa di PUglia
questo potrebbe essere un esempio delle anomalie della politica, denunciate qualche giorno fa su questo stesso portale. In un precedente articolo si parla di un Centro Nicolas per disabili che è pronto ma non funzionante. Sembra anche che il suo funzionamento porterebbe un risparmio per la pubblica amministrazione di circa 500mila euro annui (Comune+Asl). Tutte le autorizzazioni sono state rilasciate, il Centro Nicolas può iniziare la sua attività ... ma nulla ! Ci chiediamo a questo punto perchè se il Business Plan è stato condiviso con le amministrazioni competenti ASL+Comune e finanziato successivamente da pubblico e privato non si rispettano i contratti e da due anni non si firma la convezione?
Forse perchè il Centro Nicolas sarebbe un "pericoloso precedente" poichè dimostrerebbe alle amministrazioni competenti ed alla "Corte dei Conti" che quel tipo di servizio, con la stessa qualità, si può anche gestire ad un costo inferiore di circa il 50% rispetto a quello attualmente pagato in strutture fuori regione e fuori provincia? Noi non vogliamo credere questo, ma non comprendiamo lo stesso i silenzi di chi deve dare queste risposte! Perchè , continuiamo a chiederci, se approvato il business plan e finanziato, attraverso fondi del precedente ministero del Welfare una struttura in Project Financing non parte ? Si sarebbero spesi , secondo la responsabile amministrativa del centro, 1 milione di euro in più in questi ultimi due anni ... perchè?
Ecco, cari amici amministratori tutti, la maledetta differenza tra il pubblico ed il privato che non avete ancora ben capito! In una azienda privata non sarebbero stati spesi a vuoto 400mila euro dei soci finanziatori (che in questo caso siamo noi tutti i cittadini) ! Qualcuno avrebbe pagato con la propria testa ed a calci nel sedere un simile fallimento (ed un tempo anche con la galera! ) , invece per qualcuno tutto ciò è normale anzi , oltre a non rispondere ci fanno spendere ancora un milione in più in due anni ! Ed a noi, che saremmo in qualità di cittadini i soci di questa azienda Comune o Asl che sia , non spiegano un bel nulla , anzi rispondono scocciati o non rispondono affatto!
Senza parlare della mancata ricaduta occupazionale che ha provocato una simile " indecisione".
Facciamoci un piccolo ragionamento per capire quali potrebbero essere questi ritorni occupazionali di cui parlano al centro Centro Nicolas. Gli amministratori scrivono che verrebbero assunte 15 persone per la gestione ordinaria, come previsto nello stesso business plan. Persone che a vario titolo servirebbero a gestire l'intera struttura (amministrativi, esperti sanitari, assistenti sociali , inservienti etc.) , oltre, aggiungiamo noi, all'indotto che una simile iniziativa svilupperebbe. Proviamo a vedere quanti soggetti, oltre a quelli sanitari e di normale amministrazione potrebbero entrare in gioco nel tempo:
1) Per la gestione e la manutenzione : Imprese di pulizia, manutentori generali, idraulici, elettricisti, fabbri, pittori, falegnami.
2) La struttura acquisterebbe a Canosa le derrate alimentari: pasta , pane e varie , con incremento delle vendite da parte
di supermercati locali.
3) Il Centro , acquisterebbe Frutta, Verdura etc. presso i nostri agricoltori o sulle bancarelle dei nostri commercianti.
4) Servirebbero inoltre autisti per i furgoni (carburante in più da vendere per i distriburtori) per trasportare i degenti da e per le loro abitazioni...ed altri ancora! E poi , meccanici , gommisti , carrozzieri per la manutenzione dei mezzi. Assicuratori, commercialisti, avvocati ....!.
Come vedete potremmo continuare ad approfondire l'argomento trovando decine di altre professionalità che col tempo potrebbero essere coinvolte nel funzionamento del Centro Nicolas, come in quello di qualunque altra azienda che ha la sua attività nel territorio su cui opera. Una azienda produce ricchezza per l'imprenditore che ci mette i soldi e per la città intera in cui opera.
Infine , cosa più importante di tutte , i familiari dei degenti non dovrebbero muoversi più da Canosa per raggiungere le attuali strutture simili poste a centinaia di km da Canosa (risparmio per le famiglie) , ma potrebbero arrivare comodamente a piedi o in tram presso il Centro. I degenti godrebbero della presenza e dell'amore dei propri cari vicino al luogo di residenza!
Ma quanto vale per voi, cari amministratori, il sorriso e la felicità di un ragazzo disabile? Perchè per colpa della maledetta burocrazia , privarli di un simile dono ?
Bisogna cambiare , questo tutti gli italiani stanno chiedendo alla politica e questo chiediamo noi cittadini di Canosa oggi . Questa deve essere l'amministrazione di tutti i Canosini: dei sui agricoltori, dei sui imprenditori di tutti . Qui non c'entra se un progetto è nato per volontà di qualche imprenditore di destra o di sinistra ( a noi da qualunque parte vengano sono sempre bene accette), ma qui è in gioco anche la serenità e la felicità di un gruppo di disabili oltre che, ripetiamo ancora una volta, lo sviluppo della nostra città.
Attenderemo serenamente risposte e certezze dalla nuova Amministrazione Comunale !
Mariano Caputo
Presidente Acli Canosa di PUglia