Territorio
Agricoltura: shock termici quotidiani
Gli effetti del gelicidio sulla circolazione stradale
Puglia - venerdì 2 marzo 2018
16.39
"Le produzioni agricole in Puglia sono soggette da giorni a continui a shock termici – denuncia Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia – dove a temperature di gran lunga sotto lo zero si stanno alternando caldi improvvisi. Ciò non fa che peggiorare la situazione nelle campagne. Oltre ai mandorli in fumo, le gemme di vite, albicocchi e altri alberi da frutto subiscono danni ingenti dal clima pazzo. Gelate irrimediabilmente insalate, piante trapiantate, finocchi, carciofi, asparagi, broccoletti e piante di cavoli. Vanno fatte da parte dei tecnici regionali immediate verifiche in campo per la quantificazione dei danni". Il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti aggiunge : "Sono schizzati alle stelle i costi di produzione per il maggiore utilizzo di carburante agricolo nelle serre per garantire le temperature adeguate e l'aumento dei prezzi di fieno e paglia per l'alimentazione degli animali che, tra l'altro, in alcune aree non si trova più. Il gelo ha già distrutto almeno il 20% del raccolto e in molti casi saranno necessarie le risemine". A preoccupare – sottolinea la Coldiretti - sono anche gli effetti del gelicidio sulla circolazione stradale con ostacoli alle consegne di prodotti deperibili come le verdure nei negozi e nei supermercati per il week end. Con oltre l'80% delle merci che viaggia su gomma in Italia in pericolo – continua la Coldiretti - ci sono anche le esportazioni verso i Paesi del nord Europa con un ulteriore aumento delle perdite subite dagli agricoltori.
"Dobbiamo denunciare il blocco di alcuni tratti dell'autostrada – segnala il Presidente di Coldiretti Foggia, Giuseppe De Filippo - anche in condizioni che risultano tutt'altro che estreme. I prodotti deteriorabili come latte e ortaggi non possono subire blocchi e vanno consegnati. Dopo 48 ore di viaggio, per l'impossibilità a raggiungere il luogo di destinazione e consegna, i mezzi stanno tornando indietro. A nulla sta servendo lo sforzo degli agricoltori che hanno tagliato le produzioni di gran carriera per non farle distruggere dal gelo. Gli imprenditori agricoli risultano tre volte penalizzati, a causa dell'aumento del costo del carburante, del blocco della produzione e/o della commercializzazione dei prodotti e perché devono assumersi anche il costo dello smaltimento". Agricoltura e pesca sono settori fortemente condizionati dal caro carburanti sia per le lavorazioni dei terreni e la trasformazione dei prodotti, ma anche per la conservazione degli alimenti ed il trasporto, dato che l'86 per cento delle merci viaggia ancora, purtroppo, su strada. "In un momento economico già difficile, ai danni immediati – sottolinea il Direttore della Coldiretti Foggia, Marino Pilati - si sommano quelli futuri perché ci sono accordi commerciali che rischiano di saltare per la mancata consegna, a vantaggio delle importazioni. Bisogna trovare un soluzione che nell'ambito delle reali possibilità garantisca lo svolgimento del lavoro".
"Dobbiamo denunciare il blocco di alcuni tratti dell'autostrada – segnala il Presidente di Coldiretti Foggia, Giuseppe De Filippo - anche in condizioni che risultano tutt'altro che estreme. I prodotti deteriorabili come latte e ortaggi non possono subire blocchi e vanno consegnati. Dopo 48 ore di viaggio, per l'impossibilità a raggiungere il luogo di destinazione e consegna, i mezzi stanno tornando indietro. A nulla sta servendo lo sforzo degli agricoltori che hanno tagliato le produzioni di gran carriera per non farle distruggere dal gelo. Gli imprenditori agricoli risultano tre volte penalizzati, a causa dell'aumento del costo del carburante, del blocco della produzione e/o della commercializzazione dei prodotti e perché devono assumersi anche il costo dello smaltimento". Agricoltura e pesca sono settori fortemente condizionati dal caro carburanti sia per le lavorazioni dei terreni e la trasformazione dei prodotti, ma anche per la conservazione degli alimenti ed il trasporto, dato che l'86 per cento delle merci viaggia ancora, purtroppo, su strada. "In un momento economico già difficile, ai danni immediati – sottolinea il Direttore della Coldiretti Foggia, Marino Pilati - si sommano quelli futuri perché ci sono accordi commerciali che rischiano di saltare per la mancata consegna, a vantaggio delle importazioni. Bisogna trovare un soluzione che nell'ambito delle reali possibilità garantisca lo svolgimento del lavoro".